(gr. Μεσοποταμία) Nome con cui l’antichità classica designava la regione dell’Asia Anteriore compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate, dalle pendici meridionali degli altopiani anatolico e armeno fino alla [...] Mesopotamia. Le cerimonie religiose venivano celebrate in maniera corale e strumentale; nei riti funebri si utilizzavano lamentazioni musicali, perché ai suoni veniva attribuito carattere spirituale e metafisico.
La musica era utilizzata anche in ...
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SUMERI (XXXII, p. 990)
Giorgio Raffaele CASTELLINO
L'origine dei S. è tuttora avvolta nel mistero. Immigrati dal di fuori, si è pensato che siano giunti nella bassa Mesopotamia dal sud (Golfo Persico), [...] o meno importanti e da quelle che piangono la scomparsa di Dumuzi. Tra le prime è da ricordarsi la grande lamentazione sulla distruzione di Ūr. Anche la letteratura sapienziale è risultata molto ricca, mentre fino a pochi anni fa la si considerava ...
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GIUSTINIAN, Ascanio, detto Giulio
Giuseppe Gullino
Quarto dei figli maschi di Antonio del ramo a S. Stae e di Lucrezia Surian di Nicolò di Girolamo, nacque a Venezia il 28 sett. 1640, e fu detto Giulio [...] ". Largo spazio è concesso allo Studio, sui cui mali il G. si sofferma non per esternare le usuali generiche lamentazioni sulla "estrema declinatione" degli iscritti, oramai ridotti a poche centinaia di unità, ma per proporre interventi mirati a ...
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Anima
J. Le Goff
J. Baschet
INQUADRAMENTO GENERALE
di J. Le Goff
I problemi filologici, teologici, filosofici e storici posti dall'a. sono di straordinaria complessità. Ci si limita qui a indicare [...] quello di sinistra. Due grandi figure femminili sono sedute a ciascun lato della scena, gaia quella di destra, in lamentazioni quella di sinistra. L'interpretazione tradizionale vede nel giovane alato Eros e nelle due donne le madri dei due giovani ...
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URBANO VII
Gino Benzoni
Giambattista Castagna nasce, il 4 agosto 1521, a Roma dal nobile genovese Cosimo e da sua moglie, la nobildonna romana Costanza di Giulio Ricci e Maria Iacobacci, sorella questa [...] sia, invece, il pontefice colui che "li voglia togliere quel che ha". Si riserba, al più, di leggere le lamentazioni romane riassuntegli per iscritto dall'arcivescovo di Rossano. Ma, quando questi fa circolare - senza suo permesso - la revoca papale ...
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CICCOTTI, Ettore
Piero Treves
Nacque a Potenza, il 24 marzo 1863, di colta e doviziosa fan:úglia "agraria": il padre, Pasquale, era allora, e fu per più anni, sindaco della città; la madre, Laura Addone, [...] di commentare il discorso di Filippo Turati "contro il bivacco fascista alla Camera" con le infelici parole: "Queste lamentazioni fanno un po' ricordare le querimonie delle oligarchie spodestate al finire della repubblica dell'antica Roma e che ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] opere letterarie veramente e umanamente profonde dateci dall’Egitto.
Un altro gruppo di scritti va sotto il nome di Lamentazioni: componimenti che raccolgono ancora l’eco spaventosa della rivoluzione e della guerra civile che chiudono l’epoca menfita ...
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lamentabile
lamentàbile agg. [dal lat. lamentabĭlis], letter. – 1. Che esprime lamento: suono, voce l. (più com. lamentevole). 2. Degno di compassione, doloroso: E molte cose lamentabil dice (Pulci).
lamentanza
s. f. [der. di lamentare]. – L’atto di lamentarsi, e le parole con cui ci si lamenta, lamento: propuosi di farne alcuna l. in uno sonetto (Dante); sciocche l. son queste e feminili (Boccaccio). Oggi la parola è usata quasi esclusivam....