Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] quante le lettere dell’alfabeto ebraico) e altri ancora dividendo in due Samuele, Re, Cronache, Esdra-Neemia, e Geremia-Lamentazioni arrivarono a 27 (le 22 lettere più le 5 forme ‘finali’).
La versione ‘dei Settanta’, o semplicemente ‘la Settanta ...
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LĒWĪ ben Gērĕshōn (Léon de Bagnols, Gersonide; secondo l'uso ebraico di raccogliere in una sigla i varî elementi del nome, Ralbag, [Rabbi L. b. G.])
Umberto Cassuto
Filosofo e matematico, nato nel 1288 [...] di Averroè o a opere di Averroè; commenti a libri biblici (Pentateuco, Primi Profeti, Mĕgillōt [escluse le Lamentazioni], Proverbî, Giobbe, Ezra-Nehemia, Paralipomeni); Ma‛ăsēh Ḥōshēb, trattato di aritmetica; un trattato di astronomia, che in ...
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SALVINI, Anton maria
Guido Mazzoni
Letterato, fratello di Salvino (v.), nato il 12 gennaio 1653 a Firenze, dove morì il 17 maggio 1729. Laureato a Pisa in giurisprudenza, sin da giovane insegnò lingua [...] Nonno, ecc.; dal latino, alcuni libri delle Metamorfosi d'Ovidio, una parte delle epistole d'Orazio, ecc.; dall'ebraico le Lamentazioni di Geremia dal francese, l'Arte Poetica e una satira del Boileau; dall'inglese Il Catone di J. Addison, ecc. Versi ...
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Geremia
Angelo Penna
Secondo dei profeti maggiori; nelle edizioni della Bibbia la raccolta dei suoi oracoli (52 capitoli) segue immediatamente quella più ampia di Isaia (66 capitoli). G. visse fra il [...] attribuiti gli oracoli, spesso molto patetici, raccolti nel libro che ne porta il nome e i cinque carmi elegiaci, o Lamentazioni, che descrivono in maniera accorata lo stato della città dopo la distruzione e la deportazione di molti suoi abitanti.
D ...
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Scrittore francese, nato nel 1558, morto nel 1612. Dopo la morte del padre Matteo, precettore del d'Aubigné, abbandonò il protestantesimo e si fece prete cattolico. Nel 1583 ottenne un canonicato a Saint-Gatien-deTours. [...] (1596), Les amours d'Asionne (1597), Histoire d'Hérodias (1600), Le voyage des princes fortunés (1610). Tradusse anche le Lamentazioni di Geremia (Les Ténèbres, 1599), imitò, nella Idée de la république, la Utopia di Tommaso Moro, e rielaborò nel ...
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NAZIREATO (ebraico nazīr, nazīrūth)
Alberto Vaccari
Istituzione religiosa presso gli Ebrei. N'erano doveri negativi:1. astenersi da ogni bevanda alcoolica; 2. non tagliarsi i capelli; 3. fuggire ogni [...] elezione; così i nazirei ricordati in I Maccabei, III, 9. Sebbene del resto raramente menzionati (Amos, II, 11 seg.; Lamentazioni, IV, 7) i nazirei dovevano essere frequenti; ancora nella prima generazione cristiana (Atti, XVIII, 18; XXI, 23-26) e ...
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MATTUTINO
Giuseppe De Luca
. Con questo nome viene designata, nella liturgia romana odierna, la prima parte di cui consta l'Ufficio quotidiano (v. breviario). Contiene tre notturni, preceduti da alcune [...] tre lezioni. Sino dal sec. II ci sono attestazioni di laudes matutinae. Nella liturgia romana l'ultimo notturno è seguito dal Te Deum. Le preci mattutine degli ultimi tre giorni della settimana santa (Tenebrae) accolgono il canto delle Lamentazioni. ...
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SPATARO, Giovanni
Fabio Fano
Musicista teorico, nato a Bologna nel 1459, ivi morto il 17 gennaio 1541. In gioventù studiò con il famoso teorico spagnolo Ramis de Pareia, cui si conservò sempre devotissimo, [...] 1531). Allo S. viene fondatamente attribuita anche molta musica saera (Salmi, Inni, Magnificat, Mottetti, Messe, Lamentazioni), conservata nei manoscritti dell'archivio della fabbriceria di S. Petronio.
Bibl.: G. Gaspari, Ricerche, documenti e ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] chi esaminerà lo spirito della bolla […] vedrà che tende a snervare i domini laici»79. Nella sua Riforma d’Italia, Pilati lamentava invece che si lasciassero ai laici «tutte le cure e molestie»80. Il significato dell’aggettivo «laico» prendeva così a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Concezioni dell'aldila
Luigi Turri
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Vicino Oriente antico e in Egitto non esistono concetti simili [...] veniamo a sapere che in occasione della morte del sovrano, alcuni re stranieri si recavano nella città per compiere le lamentazioni funebri; in quelli di Mari abbiamo informazioni relative al kispum. Ci dicono, ad esempio, che all’epoca di Samsi-Addu ...
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lamentabile
lamentàbile agg. [dal lat. lamentabĭlis], letter. – 1. Che esprime lamento: suono, voce l. (più com. lamentevole). 2. Degno di compassione, doloroso: E molte cose lamentabil dice (Pulci).
lamentanza
s. f. [der. di lamentare]. – L’atto di lamentarsi, e le parole con cui ci si lamenta, lamento: propuosi di farne alcuna l. in uno sonetto (Dante); sciocche l. son queste e feminili (Boccaccio). Oggi la parola è usata quasi esclusivam....