Critico e giornalista francese, nato a Parigi nel 1860. Ha collaborato attivamente in varî giornali e riviste, e dal 1916 dirige la Revue des Deux Mondes. Entrato nell'Accademia francese (1909), ne è divenuto [...] française (1896-8), Les hommes et les idées du XIXe siècle (1903), Le théâtre nouveau (1908), George Sand (1909), Lamartine (1911), Saint-Simon (1920), ecc., sono solidi studî di uomini e di teorie, di vita letteraria e di ambienti spirituali ...
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PARNASSIANA, POESIA
Leonardo VITETTI
. Dal Parnasse contemporain, recueil de vers nouveaux (1866) venne il nome alla scuola poetica che si affermava in quegli anni, poi alla poesia dominante in Francia [...] X. de Ricard fonda l'Art, pubblicata da Lemerre (2 novembre 1865-6 gennaio 1866) - vi collabora Leconte de Lisle - contro Lamartine e Musset. Morto il giornale, si pensa ad una raccolta, presso lo stesso editore entusiasta. Così nasce il Parnasse ...
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BIXIO, Giacomo Alessandro
Bertrand Gille
Nacque da Tommaso e da Colomba Caffarelli il 20 nov. 1808 a Chiavari, allora parte del dipartimento francese degli Appennini; il padre, battiloro, successivamente [...] intervennero in senso contrario e vinsero. Instaurata la repubblica, il B. accettò il posto di capo di gabinetto di Lamartine divenuto ministro degli Esteri. Ma ben presto, il 15 marzo, in seguito agli avvenimenti italiani, fu inviato a Torino ...
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Filologo (Ratisbona 1898 - Monaco di Baviera 1971); studiò filologia romanza a Monaco e a Würzburg; lettore di lingua tedesca nell'università di Roma (1923-29), fu poi prof. nell'università di Monaco dal [...] lingue romanze. Nei saggi letterarî si occupò di preferenza della esperienza religiosa di poeti e pensatori (Pascal, Lamartine, Leopardi, G. Mistral, R. Rolland). Notevoli sono anche le sue ricerche dantesche: Der Zentralgesang des Purgatorio und ...
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GIGOUX, Jean-François
Jacques Combe
Pittore, incisore e illustratore, nato a Besançon l'8 gennaio 1806, morto ivi il 12 dicembre 1894. Dopo aver esordito con la litografia, dipinse soggetti storici [...] Dipinse pure ritratti, qualche volta a pastello (Il generale Dwernicki, 1833, Louvre, Carlo Fourrier, 1836, ivi; Sigalon, Lamartine, Considérant e altri). Come incisore eseguì in litografia una serie di ritratti di personaggi del suo tempo (1832-36 ...
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Critico e storico francese della letteratura (Orléans 1857 - Parigi 1934); ricercatore e filologo di valore, educò a un metodo rigoroso tutta una generazione di studiosi. Dopo avere insegnato a lungo nelle [...] ), Voltaire (1906), Manuel bibliographique de la littérature française moderne (1913), Études d'histoire littéraire (1930), e le edizioni critiche delle Lettres philosophiques di Voltaire (1909) e delle Méditations poétiques di Lamartine (1915). ...
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ROD, Édouard
Ferdinando Neri
Scrittore svizzero di lingua francese, nato a Nyon (nel cantone di Vaud) il 31 marzo 1857, morto a Grasse (Alpi Marittime) il 29 gennaio 1910. Studiò a Losanna, a Bonn e [...] 'università di Ginevra nel 1886, v'insegnò letterature moderne e preparò i saggi critici su Dante (1891), Stendhal (1892), Lamartine (1893); ma nel 1893 rinunziò alla cattedra per ritornare a Parigi e dedicarsi interamente all'opera sua di scrittore ...
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Scrittore, nato a Firenze l'8 marzo 1881. Studioso di problemi educativi, libero docente di psicologia, redattore e collaboratore di molti giornali e periodici, direttore (1921-24) del risorto Giornalino [...] , ivi 1930; ecc.), sia con traduzioni e riduzioni da scrittori antichi e moderni (Cervantes, Rabelais, Swift, Andersen, Lamartine, ecc.), sia, soprattutto, con fiabe, racconti e romanzi nei quali gli intenti didattici vengono trasfusi - con garbo ...
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Poeta e autore drammatico francese, nato nel 1819, morto nel 1872. Dopo avere esordito con un romantico volumetto di versi (1842) tentò il teatro con La Jeunesse de Luther (1843); tradusse liberamente [...] via, dandosi alla composizione di libretti per musica. Desunse d'ogni parte gli argomenti, togliendoli ora da Mistral ora da Lamartine, ora da Shakespeare ora da Goethe, ora da Cervantes, e fu il librettista più fecondo del suo tempo. Lasciò, fra ...
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Poetessa (Torino 1774 - ivi 1840). Ricevette buona educazione enciclopedica: giovanissima improvvisatrice, nel 1792 compose Le Amazzoni, poema in ottave. Rimasta vedova del conte M. Roero, si dedicò unicamente [...] e classicheggiante si concilia con la sensibilità romantica, malinconica e meditativa, e con l'amore per il paesaggio, le rovine, la religione. I suoi versi le valsero l'ammirazione e l'amicizia di Parini, Alfieri, Lamartine, Foscolo, Monti, Manzoni. ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; rimase m. sul terreno; Gesù m. o Cristo...