CAPACCIO, Giulio Cesare
Salvatore Nigro
Nacque a Campagna d'Eboli (Salerno) negli ultimi mesi dell'anno 1552. Nella città natale egli venne avviato agli studi filosofici dai padri domenicani, probabilmente [...] catechesi ammonitoria e aprioristica, polarizzata sulla considerazione della religione come unico bene morale pietisticamente contrapposto a ogni laicità di vedute. Sta di fatto che l'ideologia antilaica del C. ha radici profonde nella sua educazione ...
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Letterato e patriota italiano (Cosenza 1759 - Parigi 1832). Sacerdote, tenne posizioni illuministiche e anticuriali; nel 1792 entrò nella Società patriottica napoletana e si rifugiò quindi, lasciata la [...] conoscenza delle cose italiane. La sua opera di poeta, giurista, economista s'ispira a ideali di libertà, di laicità, di nazionalità; il fine politico costituisce il precipuo interesse delle sue tragedie, di derivazione alfieriana (Corradino, 1790 ...
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LOMBARDO RADICE, Marco
Matteo Fiorani
Nacque a Roma il 15 aprile 1949 da Lucio e Adele Maria Jemolo.
UNA GRANDE FAMIGLIA
Secondogenito tra Daniele, nato due anni prima, e Giovanni, nato nel 1954, [...] nel 1925 del manifesto degli intellettuali antifascisti promosso da Benedetto Croce e sostenitore, da cattolico, della laicità dello Stato; la nonna, Adele Morghen, studiosa dei problemi educativi infantili, aveva lavorato come maestra in ...
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Màgris, Claudio. - Germanista e scrittore italiano (n. Trieste 1939). Ha dedicato importanti studi alla cultura della Mitteleuropa (interessandosi anche di autori italiani di confine, come B. Marin e I. [...] sono raccolte in L'infinito viaggiare (2005), i saggi su etica e società in La storia non è finita. Etica, politica, laicità (2005). Acuta e di largo respiro la sua saggistica: Dietro le parole (1978), L'altra ragione: tre saggi su Hoffmann (1978 ...
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PANZACCHI, Enrico
Alessandro Merci
– Nacque a Ozzano dell’Emilia (Bologna) il 16 dicembre 1840, secondogenito di Patrizio, fattore e amministratore delle vaste tenute di casa Malvezzi de’ Medici, e [...] eletto più volte consigliere comunale a Bologna, e dal 1868 al 1872 fu assessore all’Istruzione, battendosi per la laicità della scuola, una miglior retribuzione della classe docente e un aumento delle borse di studio, in linea con quanto propugnava ...
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PONS, Amilda
Liviana Gazzetta
PONS, Amilda. – Nacque il 15 febbraio 1876 a Napoli, quinta figlia di Anna Malan e del pastore valdese Giovanni, che per vent’anni, a partire dal 1875, svolse il suo ministero [...] la direzione dell’opera a un sacerdote salesiano o a un missionario, e i Pons – che invece chiedevano la laicità dell’iniziativa – portarono a sostituire il progetto iniziale con la proposta di biblioteche circolanti per emigranti, accompagnata dalla ...
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Pamuk, Orhan
Rosita D'Amora
Scrittore turco, nato a Istanbul il 7 giugno 1952, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 2006. Appartenente a un'agiata famiglia borghese laica, progressista [...] l'infinita pluralità dei piani interpretativi di convezionali dicotomie quali quelle tra sé e altro, tradizione e modernità, laicità e religiosità, Oriente e Occidente.
È lungo l'asse su cui convergono tali opposizioni che si snoda la trama ...
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GIORGIO di Gallipoli (Georgius Callipolitanus Chartophilax)
Sondra Dall'Oco
Poeta italo-bizantino, originario di Gallipoli e vissuto nel sec. XIII. Fu archivista della chiesa greca della sua città: è [...] latina, soprattutto contro la Curia romana. Al mito politico si affianca, anzi si sottomette, il mito biblico; la sua laicità, infatti, rimane tale anche quando tratta argomenti sacri. Ma G. è anche figura più complessa perché la sua produzione è ...
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Turca, letteratura
Rosita D'Amora
La situazione culturale e letteraria turca si presenta agli inizi del 21° sec. quanto mai complessa e articolata, poiché riflette il coesistere al suo interno di molteplici [...] pieno riconoscimento sociale. Con le loro opere, dai toni didascalici, si pongono spesso in netto antagonismo con l'universo femminile laico.
A partire dagli anni Novanta del 20° sec. la poesia ha perso le forti connotazioni ideologiche e di protesta ...
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BILLANOVICH, Giuseppe
Carlo Vecce
Nacque a Cittadella (Padova) il 6 agosto 1913 da Eugenio, medico, appartenente a una famiglia originaria di Traù in Dalmazia, e da Maria Ciani.
La formazione, 1930-1936
Dopo [...] e Teofilo Folengo, sospesi tra letteratura alta e popolare, tra latino e volgare, tra storia e mito, tra laicità e istanze religiose; oppure dei grandi della letteratura delle origini, Dante e soprattutto Boccaccio, indagati in aspetti sostanziali ...
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laicita
laicità s. f. [der. di laico], letter. – Condizione di chi è laico, carattere di ciò che è laico: difendere la l. dello stato, di un’istituzione; affermare, sostenere la l. della cultura.
laicato
s. m. [der. di laico]. – Condizione di laico. Più com. con senso concr. e collettivo, nella Chiesa cattolica, il complesso dei laici, ossia tutti i fedeli che non appartengono al clero.