Teologo luterano (Breslavia 1906 - lager di Flossenbürg 1945). Laureatosi in teologia nel 1930, si dedicò all'attività pastorale: i suoi anni giovanili sono caratterizzati dall’impegno ecumenico, focalizzato [...] sulla questione della pace vista in prospettiva strettamente teologica. Dopo l'ascesa di Hitler al potere divenne una delle guide della "chiesa confessante" e si batté con coraggio contro la chiesa filonazista ...
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Antifascista italiano (Carpi, Modena, 1907 - lager Flossenbürg- Hersbruck, Germania, 1944); martire italiano. Formatosi nell'Azione cattolica, divenne amministratore delegato del quotidiano "L'Avvenire [...] dopo l'occupazione tedesca seguita all'armistizio (8 sett. 1943) fu arrestato a Bologna, internato nel campo di Fossoli, deportato in Germania nel lager Flossenbürg- Hersbruck, dove si spense, in seguito a ferite, per setticemia il 27 dicembre 1944. ...
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Pittore e scultore russo (n. Cherson 1888 - m. in un lager nazista 1944). Dopo aver studiato a Pietroburgo, soggiornò a Parigi (1910-14): vicino a pittori e poeti quali S. e R. Delaunay, B. Cendrars, si [...] volse a una ricerca astratta, utilizzando materiali eterogenei (pezzi di grondaia, molle, ecc.). Tornato in Russia, si dedicò a esperienze optofoniche elaborando un piano capace di proiettare per ogni ...
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Scrittrice polacca (Radom 1922 - Lailly-en-Val 2010). Dopo la prigionia nei lager nazisti, emigrò a Parigi nel 1946. Nei suoi romanzi ha ritratto il dramma psicologico di chi non riesce a uscire spiritualmente [...] dal campo di concentramento (Przejście przez Morze Czerwone "L'attraversamento del Mar Rosso", 1960; Szklana kula "Palla di vetro", 1964), ma ha anche affrontato il tema dello scontro fra culture diverse ...
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Scrittore (Torino 1919 - ivi 1987). Ha offerto una delle più alte testimonianze sulla tragica realtà dei lager in Se questo è un uomo (1947), dove ha descritto la sua esperienza di ebreo deportato ad Auschwitz; [...] nel campo letterario con Se questo è un uomo, uno dei più cospicui esempî della letteratura europea sulla realtà dei lager: L. vi narrava, in un tono tanto più drammaticamente icastico quanto più distaccato, le sue esperienze di ebreo deportato ad ...
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Poeta olandese (Spijkenisse 1902 - Neuengamme, Germania, 1943). Autore di diversi volumi di poesia, combattente nella Resistenza, morto in prigionia in un Lager; grande diffusione ebbe la sua poesia De [...] achttien dooden ("I diciotto morti"), stampata alla macchia (1943), in forma di ballata popolare in onore di 18 patrioti olandesi fucilati (marzo 1941) dai Tedeschi ...
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Scrittore russo (Vologda 1907 - Mosca 1982). Condannato nel 1929 a tre anni di prigione per motivi politici, fu nuovamente arrestato nel 1937 e deportato nei lager staliniani. Liberato nel 1954, si mise [...] in luce come poeta (i suoi versi comparvero dal 1957 in varie riviste e nel 1967 nella raccolta Doroga i sud´ba "La strada e il destino"), ma la sua vera statura di scrittore si rivelò quando cominciarono ...
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Scrittore polacco (Varsavia 1914 - ivi 1978). Il romanzo che lo ha reso famoso, Jezioro Bodeńskie ("Il lago di Costanza", 1946) è costruito sui ricordi degli internati in un lager hitleriano. D. è autore [...] di numerosi racconti brevi e bozzetti che prendono ironicamente di mira la società e le idee del mondo contemporaneo (Słotne wieczory "Sere di pioggia", 1957; Na piéć minut przed zašnięciem "Cinque minuti ...
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Psichiatra e psicoterapeuta austriaco (Vienna 1905 - ivi 1997). Fondatore dell'analisi esistenziale e della logoterapia, che tende a evidenziare il nucleo profondamente umano e spirituale dell'individuo. [...] e in altre città europee di centri di consulenza psicopedagogica per giovani in difficoltà.
La drammatica esperienza dei lager permise a F. di comprovare quanto aveva già intuito e analizzato, soprattutto a proposito dei valori e delle possibilità ...
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Poeta ungherese (Budapest 1921 - Székesfehérvár 1981); si ispirò nelle prime poesie (Trapéz es korlát "Trapezio e sbarra", 1946; Harmadnapon "Il terzo giorno", 1959) alle sue dolorose esperienze di guerra [...] e di prigionia nei lager tedeschi. Profondamente influenzato dalla mistica cattolica, affine per molti versi a S. Weil, P. presenta anche aspetti di grande modernità che lo avvicinano al teatro dell'assurdo. Autore di oratorî, drammi, sceneggiature, ...
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Lager
‹làaġër› s. neutro ted. [abbrev. di Konzentrationslager, comp. di Konzentration «concentramento» e Lager «campo» (ma anche «letto, giaciglio», affine al gr. λέχος «giaciglio» e al lat. lectus «letto»)], usato in ital. al masch., invar....
canile-lager
(canile lager), loc. s.le m. (spreg.) Canile nel quale i cani sono custoditi in spazi ristretti e in pessime condizioni alimentari e igieniche. ◆ Lo slogan è rivolto anche contro chi sfrutta a proprio vantaggio la sofferenza degli...