Ecclesiastico (Napoli 1620 - Roma 1700), domenicano. Governatore della Sabina (1648), di Ancona (1656), nel 1658 a Malta come inquisitore. Cardinale (1673), gli fu affidata la Congregazione del S. Uffizio: [...] nella condanna di M. Molinos e dei quietisti (1687). Bibliotecario di S. Romana Chiesa (1693). Raccolse una biblioteca di oltre 25.000 fra codici e volumi, lasciati in eredità ai domenicani della Minerva e che costituirono la Biblioteca Casanatense. ...
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Ecclesiastico (m. 1107), primo arcivescovo di Pisa (1088). Da Urbano II ebbe la primazia anche sui vescovi di Corsica. Dopo avere contrastato con successo l'eresia in Sardegna, ebbe parte importante nella [...] predicazione della crociata, e durante la spedizione comandò la flotta pisana. Primo patriarca di Gerusalemme, fu privato della carica dal re Baldovino. Ottenuta giustizia in Italia dal pontefice, morì mentre s'apprestava a tornare in Palestina. ...
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Romano (m. S. Cesario sul Panaro 885), successe a Marino il 17 maggio 884. Il suo breve pontificato fu agitato dalla lotta delle fazioni nobiliari di Roma. Si recava, invitato da Carlo il Grosso, alla [...] dieta di Worms per la successione dell'Impero, quando morì, non lungi dall'abbazia di Nonantola, ove fu sepolto. Il suo culto fu confermato il 2 giugno 1891; festa, 8 luglio. ...
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Appartenenti alla Congregazione di S. Paolo, fondata nel 1530 a Milano da s. Antonio M. Zaccaria, B. Ferrari e G.A. Morigia, nella chiesa di S. Agostino e trasferita nel 1545 nella chiesa di S. Barnaba [...] (donde il nome dell'ordine). Approvata nel 1533 da Clemente VII, fu soppressa con la Rivoluzione francese e si ricostituì con la Restaurazione. Si dedica all'istruzione e alle missioni. ...
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Martire (n. Verona 1205 circa - m. presso Seveso 1252); domenicano (dal 1221 circa), ebbe varie cariche nell'Ordine dei predicatori; fu nominato inquisitore a Como e Milano, dove nel 1251 fondò la Società [...] della fede e della Vergine; deciso persecutore degli eretici, fu fatto uccidere nella boscaglia di Farga (Milano). Papa Innocenzo IV lo dichiarò santo nel 1253; patrono dell'Inquisizione. Festa, 29 aprile ...
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Patriarca di Alessandria (m. Gangra, Paflagonia, 454); successore di s. Cirillo (444), avversario deciso del nestorianesimo, nel concilio di Efeso del 449 s'adoperò efficacemente per far dichiarare ortodossa [...] la dottrina cristologica di Eutiche. Ma quando papa Leone I annullò gli atti del "latrocinio di Efeso", e Marciano convocò (451) a Calcedonia il nuovo concilio ecumenico, D. vi fu deposto ed esiliato. ...
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Romano (m. 4 luglio 966), cardinale diacono, detto il Grammatico per la sua dottrina, fu eletto dai romani che avevano cacciato il papa Leone VIII, creatura di Ottone, e consacrato il 22 maggio 964. Ma [...] fu preso prigioniero dall'imperatore nel giugno, deposto da Leone VIII e consegnato in custodia all'arcivescovo di Amburgo, presso il quale morì ...
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Romano (m. 10 luglio 983); vescovo di Sutri, fu fatto eleggere nell'ott. 974 da un missus di Ottone II, dopo la fuga a Costantinopoli di Bonifacio VII, creatura dei Crescenzî. Ligio all'imperatore, favorì [...] il clero tedesco, curò gli istituti monastici, colpendo nel sinodo romano la simonia. Epigrafe tombale in S. Croce in Gerusalemme a Roma. ...
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Doge di Venezia (m. 987); stimato per la sua religiosità e saggezza, fu eletto all'unanimità dopo l'eccidio di Pietro Candiano (976), ma non riuscì a dominare le fazioni interne. Costretto a cedere il [...] potere, si ritirò (978) in un chiostro. Morì in odore di santità e Clemente XII ne approvò (1731) il culto ...
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Monaco romano (m. Rochester 644), inviato in Inghilterra da s. Gregorio Magno nel 601 per portare il pallio a s. Agostino di Canterbury. Vescovo di York nel 625, evangelizzò la Northumbria; dopo il 632 [...] passò alla sede di Rochester. Festa, 10 ottobre ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
la
là avv. [lat. ĭllāc ‹illàk›]. – 1. In quel luogo. Indica in genere luogo distante da chi parla e da chi ascolta (ma con minore determinatezza dell’avv. lì, con cui ha peraltro molti usi in comune), e si adopera con verbi di quiete e di...