Toscano (m. 461), forse di Volterra, successe a Sisto III (440). Nel suo lungo pontificato, a fronte della profonda decadenza delle strutture politiche dell'Impero, L. affermò vigorosamente l'unità della [...] in modo visibile dalla spada di Dio. Effettivamente ci fu un'ambasceria romana, capeggiata proprio da L. (452), ma pare che la rinuncia di Attila sia stata determinata, oltre che dall'intervento di L., anche da motivi di natura diversa. L. non fu in ...
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Sacerdoti dell’antica religione iranica. Le funzioni e la posizione originaria dei m. sono molto discusse. Secondo alcuni studiosi sarebbero stati sacerdoti dell’originaria religione politeistica nella [...] portandogli in dono oro, incenso e mirra. Nella più tarda tradizione agiografica, forse dal numero dei doni, si parlò di tre m. e furono detti re (dal 3° sec.): i nomi Gaspare, Melchiorre, Baldassarre sono attribuiti da una tradizione attestata dal 6 ...
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Romano (m. 939), successore di Giovanni XI (936) per volontà di Alberico II, onnipotente in quel tempo a Roma. Favorì, forse perché egli stesso benedettino, la riforma monastica iniziata da Oddone di Cluny, [...] che venne a Roma durante il suo pontificato ...
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Romano (m. 366), successe a Giulio I nel 352. Di fronte al favore accordato dall'imperatore Costanzo II all'arianesimo, difese la dottrina di Atanasio. Arrestato dall'imperatore, per il suo rifiuto a convalidare [...] diacono Felice. Con questo, secondo la volontà imperiale, avrebbe dovuto reggere in solidum la Chiesa di Roma, ma una rivolta dichiarò nettamente a favore della fede di Nicea. A L. risale la fondazione della basilica di S. Maria Maggiore o liberiana. ...
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CISTERCENSI
M. Righetti Tosti-Croce
Ordine monastico le cui origini sono legate alla fondazione del novum monasterium sorto a Cîteaux (v.) in Borgogna nel 1098 per iniziativa di Roberto di Molesme, [...] Leuven 1990, pp. 80-95; T. Glorieux-De Gand, Les manuscrits de Cambron au XIIe siècle, ivi, pp. 97-106; M. Mihályi, I Cistercensi a Roma e la decorazione pittorica dell'ala dei monaci dell'abbazia delle Tre Fontane, AM, s. II, 5, 1991, 1, pp. 158-189 ...
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Marino II
Ambrogio M. Piazzoni
Come avvenuto per Marino I, in alcuni cataloghi di papi il suo nome fu mutato in quello di Martino e vi risulta, dunque, il terzo con questo nome. Questa erronea tradizione [...] , tra cui il diritto di predicare, normalmente riservato al clero e negato ai monaci. Nell'estate dell'anno successivo, papa M. affidò la cura del monastero di S. Paolo fuori le Mura di Roma al medesimo Baldovino, che già ne era stato abate dopo ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] ) e quella, pure bronzea, detta di Mosè nel monastero di S. Caterina sul monte Sinai. Altri esempi di spicco sono: la grande c., alta m. 1, in argento e gemme della Grande Lavra sul monte Athos, probabilmente parte di un donativo di Niceforo II Foca ...
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Le religiose italiane
Giancarlo Rocca
Introduzione
La storia delle religiose italiane – considerate qui in tutte le loro varie distinzioni canoniche, cioè come monache, suore, vergini consacrate, eremite, [...] : G. Loparco, L’ora della carità per le Figlie di Maria Ausiliatrice a Roma (pp. 151-197), e C. Bazin, M. Lainati, La carità a Roma negli anni della seconda guerra mondiale (pp. 199-265) per le Francescane Missionarie di Maria.
65 G. Loparco ...
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CIMITERO
M.A. Lala Comneno
Il termine c. indica il luogo deputato alla sepoltura e lo spazio a essa destinato, subdiale o sotterraneo.Derivata dal gr. ϰοιμάω, 'addormentarsi', la parola coemeterium [...] un gran numero di c. sorti attorno alla tomba, generalmente cupolata, di un santo locale (marabūṭ), anche se la regione dello M'zab ne rivela la massima concentrazione. A parte questa tipologia si possono citare numerosi c. a Kairouan, nonché i c. di ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
la
là avv. [lat. ĭllāc ‹illàk›]. – 1. In quel luogo. Indica in genere luogo distante da chi parla e da chi ascolta (ma con minore determinatezza dell’avv. lì, con cui ha peraltro molti usi in comune), e si adopera con verbi di quiete e di...