Biologia
Corrispondenza fisiologica, ossia identità o somiglianza delle funzioni di organi per altri versi disparati (le somiglianze anatomo-morfologiche, relative al valore architettonico e costituzionale [...] all’operazione dell’occhio sia a quella dell’intelletto, non dice la stessa cosa in tutti e due i casi, bensì una cosa che la scomparsa delle consonanti finali aveva annullato la differenza del nominativo singolare: dono-doni (dal lat. donu[m]-dona) ...
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Scrittore boemo di lingua tedesca (Praga 1883 - Kierling, Vienna, 1924). Autore tra i maggiori del Novecento, le sue opere - quasi sconvolgenti allucinazioni - descrivono esperienze di un'inquietante [...] sotto il titolo Ein Hungerkünstler, pubblicazione apparsa pochi giorni dopo la morte e già da lui predisposta. Nel 1913 era apparso amico. Nel 2023 è stata pubblicata in italiano a cura di M. Nervi l'edizione critica Kafka. Tutti i romanzi.Tutti i ...
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Fisiologo e poeta svizzero (Berna 1708 - ivi 1777). Considerato il fondatore della fisiologia moderna, uomo di cultura enciclopedica, poeta, maestro e clinico insigne, fu non solo fisiologo e anatomico, [...] proprietà specifica delle fibre nervose. Nel 1752 H. illustrò la propria scoperta (e il conseguente riconoscimento di forze endogene e superando i risultati conseguiti un secolo prima da M. Malpighi. H. prese dunque partito nello scontro ancora ...
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Romanziere francese (Tours 1799 - Parigi 1850). Narratore estremamente prolifico e dai toni improntati a un acceso realismo, nella sua opera ha cercato di rappresentare i molteplici aspetti della società [...] le sue amicizie mondane e letterarie, le sue relazioni non sempre felici con M. me de Berny, con M. me d'Abrantès, e poi con M.me de Castries, lo portarono a riconoscere la sua più vera natura di scrittore. A trent'anni iniziava con Le dernier ...
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(russo Azerbajdžan) Regione della Transcaucasia (192.550 km2 con 18,1 milioni di ab.), politicamente divisa tra la repubblica omonima e l’Iran, che affaccia a E sul Mar Caspio. Il paese include: a N, l’estrema [...] sezione orientale della catena caucasica, che, oltre la cima del Bazardjuzju (4480 m), va digradando fino a ridursi a mediocri alture nella Penisola di Apšeron; a S, un altopiano, elevato in media oltre 1500 m, sul quale s’innalzano vulcani (Sahand, ...
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Poeta (Firenze 1432 - Padova 1484), fratello di Luca e di Bernardo. Protetto da Lorenzo de' Medici, passò nel 1473 al servizio del principe Roberto di Sanseverino. Il suo capolavoro è il poema cavalleresco [...] temi comici. Tra le opere minori di P. vanno ricordati i sonetti in tenzone con M. Franco, nei quali la felicità espressiva fa dimenticare la fredda violenza della polemica, la Beca da Dicomano (canta l'amore di un rozzo montanaro, Nuto, con un rude ...
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Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] Non si sa quando cominciò l'amore tra C. e Lesbia; certo era cessato nel 55 a. C., ma già prima del 57 la morte del fratello aveva allontanato il poeta dalla sua donna; era stato un continuo succedersi di rotture e di riconciliazioni. Nel 57 C. seguì ...
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Umanista e riformatore (Bretten, Basso Palatinato, 1497 - Wittenberg 1560), si educò sotto l'influenza del prozio G. Reuchlin. Nel 1509 fu all'univ. di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga ove divenne (1514) [...] " a Filippo d'Assia; nel 1540 era alle conferenze di Worms e Ratisbona. Ma intanto le opere di M. dimostravano la progressiva attenuazione delle più caratteristiche tesi luterane soprattutto sul problema della volontà e della libertà, con le relative ...
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Shelley, Percy Bysshe. - Poeta inglese (n. Field Place, Horsham, Sussex, 1792 - m. mare di Versilia 1822). Di famiglia antica e facoltosa, fu educato a Eton e a Oxford, da dove fu espulso (1811) per l'opuscolo [...] della bellezza ideale; poco dopo scrisse Hymn to intellectual beauty, in cui si fondono i due motivi della sua arte, la passione per la libertà e l'adorazione dello spirito della bellezza. Nel 1816 s'incontrò a Ginevra con Byron. Attiratosi, per le ...
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Commediografo latino (Sarsina 250 a. C. circa - forse Roma 184 a. C.). Una tradizione vuole che il cognomen originario fosse Plotus, poi urbanizzato in Plautus; il prenome e il nome sono incerti: probabilmente [...] si chiamò Titus Maccius (la tradizione antica parla di M. Accius; secondo alcuni, soprannome era Maccus, derivatogli dalla omonima maschera della farsa atellana). Della sua vita si sa poco, e in forma romanzesca: sembra che, dapprima servitore in una ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
la
là avv. [lat. ĭllāc ‹illàk›]. – 1. In quel luogo. Indica in genere luogo distante da chi parla e da chi ascolta (ma con minore determinatezza dell’avv. lì, con cui ha peraltro molti usi in comune), e si adopera con verbi di quiete e di...