(XIV, p. 361; App. I, p. 562; II, i, p. 877; V, ii, p. 142)
Il tema dell'e., nell'ambito dell'Enciclopedia Italiana, segue due linee principali presentando, da una parte, la storia delle e. d'arte e, dall'altra, [...] scopo era sufficiente l'empatia con il manufatto e con le genti che l'avevano prodotto, di cui parlava C. Lévi-Strauss, per cogliere in una corretta prospettiva storica il senso delle cose. Il museo etnografico, a partire dagli anni Settanta, finì ...
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Modellistica matematica
Giorgio Israel
Mimmo Iannelli
Caratteristiche e origini
di Giorgio Israel
Un modello matematico è uno schema espresso in linguaggio matematico e volto a rappresentare un fenomeno [...] of Technology). L'illustre fisico matematico italiano T. Levi-Civita può essere considerato come uno dei principali matematici, e se in antropologia la simpatia di C. Lévi-Strauss per un approccio di tipo matematico-formale non ha conquistato ...
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RAZZISMO
Alfonso Maria di Nola
(App. II, II, p. 669)
Il termine, entrato nell'uso comune negli ultimi sessant'anni, definisce anzitutto una posizione ideologica che, fondata su una grande varietà di [...] et de l'Espagne, Parigi 1847 (fonte tuttora importante); L. Cipriani, Un assurdo etnico: l'Impero Etiopico, Firenze 1935; C. Lévi-Strauss, Race et histoire, Parigi 1952 (ripreso in Le regard éloigné, ivi 1983); M.F.A. Montagu, Man's most dangerous ...
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La diversità intravista
"Due cose nell'universo non possono essere assolutamente uguali tra loro": così nel 1440 si esprimeva N. Cusano nel suo De docta ignorantia (ii, 11). All'inizio del 18° sec. G.W. [...] quanto esse sono in grado di "offrire di inusitato" e di inatteso (1962; trad. it. 1964, p. 143).
Bibliografia
C. Lévi-Strauss, La pensée sauvage, Paris 1962 (trad. it. Milano 1964).
R.C. Lewontin, Human diversity, New York 1982 (trad. it. Bologna ...
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Scrittore di lingua tedesca, nato a Rustschuk (Bulgaria) il 25 luglio 1905, premio Nobel 1981 per la letteratura. Di famiglia ebrea di radice sefardita, si è formato a Vienna, dove anche ha scritto o almeno [...] , Torino 1973, pp. 315-32; D. Barnow, Significato e metamorfosi. Il problema della obiettività nelle scienze umane in Canetti e Lévi-Strauss, in Nuovi argomenti, 1974, pp. 294-331; F. Jesi, Composizione e antropologia in E. Canetti, ibid., pp. 332-54 ...
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Filosofo francese, nato a El-Biar (Algeria) il 15 luglio 1930 da famiglia ebrea. Professore di Filosofia all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, tra i fondatori del Collège International de Philosophie, [...] .
Negli anni seguenti D. ha articolato questa teoria con una fitta serie di interventi e discussioni sulle scienze umane (con C. Lévi-Strauss e M. Foucault) e su linguistica e letteratura (con M. Blanchot, J.-P. Richard, R. Barthes e con il gruppo ...
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Artista concettuale statunitense, di madre danese e padre italiano, nato a National City (California) il 17 giugno 1931. A partire dagli anni Settanta la sua ricerca ha indagato il significato e la simbologia [...] il 1966 e ne fece biscotti. Da questo momento la ricerca di B., prendendo le mosse dallo strutturalismo di Claude Lévi-Strauss, si è incentrata sul valore suggestivo, ambiguo e ironico del linguaggio, combinando giochi di parole e frasi con immagini ...
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Regista cinematografico greco, nato ad Atene il 27 aprile 1936 da una famiglia piccoloborghese. Dopo essersi iscritto alla facoltà di Legge emigrò a Parigi, dove seguì le lezioni di C. Lévi-Strauss, assistette [...] assiduamente alle proiezioni della Cinémathèque (i suoi testi-base: le opere di Antonioni, Bergman, Rossellini e Salvatore Giuliano di F. Rosi) e frequentò la scuola superiore di cinema, l'Idhec, dalla ...
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Scrittore tedesco, nato a Perleberg (Prignitz) il 31 marzo 1935, morto ad Amburgo l'8 marzo 1986. A questa città sono legate le sue fondamentali esperienze e in essa F. ambienta la maggior parte delle [...] e narrativa Xange, 1976, e Petersilie, 1980, in polemica anche con maestri dell'odierna etnografia come Cl. Lévi-Strauss).
Parallelamente, porta avanti un imponente progetto di narrativa, previsto addirittura in oltre dieci volumi, compresi quelli di ...
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Etnologo romeno, naturalizzato francese, nato a Iaşi il 7 settembre 1925. Emigrato in Francia nel 1948, si è dedicato allo studio della cultura rurale francese e nel 1970 ha ottenuto la cattedra di Ethnologie [...] tra gli innovatori degli studi antropologici francesi. All'attività didattica C. ha aggiunto l'impegno, accanto a C. Lévi-Strauss, per il funzionamento del Laboratorio di antropologia sociale del Collège de France in unione con l'EHESS e con il ...
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mitema
mitèma s. m. [der. di mito, sull’esempio del fr. mythème, a sua volta modellato su phonème «fonema»] (pl. -i). – Termine coniato dall’antropologo fr. C. Lévi-Strauss per indicare ciascuno dei nuclei narrativi che si possono evidenziare...
strutturalismo
s. m. [der. di strutturale]. – Teoria e metodologia affermatesi in varie scienze dal primo Novecento, fondate sul presupposto che ogni oggetto di studio costituisce una struttura, ossia un insieme organico e globale i cui elementi...