Matematico e filosofo (Brno 1906 - Princeton 1978). Libero docente di matematica all'univ. di Vienna (1933-38), fu uno degli studiosi che si riunivano attorno a M. Schlick nel Verein Ernst Mach, poi (1929) denominato Wiener Kreis. Dopo il 1938 emigrò negli USA, di cui prese la cittadinanza nel 1948. È stato membro permanente (dal 1946) dell'Institute for advanced study (Princeton) e dell'Association ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Filosofia e pratica matematica
Umberto Bottazzini
Filosofia e pratica matematica
Quando si parla di 'seconda rivoluzione' scientifica si pensa di solito [...] , la patria di Kant. La cosa più interessante di quel convegno però è la breve comunicazione (Tav. V) di un giovane logico viennese, KurtGödel (1906-1978), che passa quasi inosservata ma ha effetti devastanti sulle sorti del programma hilbertiano ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Le scuole di filosofia della matematica
Solomon Feferman
Le scuole di filosofia della matematica
I più importanti programmi di fondazione della [...] Bernays e KurtGödel. Oggi si parla dunque dei sistemi assiomatici ZF (Zermelo-Fraenkel) e BG (Bernays-Gödel). Con sconfitta temporanea. Ciò emerse nel 1931 dagli sbalorditivi risultati di Gödel in base ai quali se T è una qualsiasi teoria formale ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Fisica e filosofia della scienza all'alba del XX secolo
Don Howard
Fisica e filosofia della scienza all'alba del XX secolo
Simbiosi disciplinare
La [...] potente o più potente dell'aritmetica di Peano (nella formulazione di primo ordine) ammetteva necessariamente, come KurtGödel dimostrò in un corollario al suo primo teorema dell'incompletezza, modelli non isomorfici (Howard 1992). Tuttavia ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. L'intuizionismo di Brouwer
Anne L. Troelstra
L'intuizionismo di Brouwer
Nella dissertazione Over de Grondslagen der Wiskunde (I fondamenti della [...] Trenta, di una nozione precisa di algoritmo ‒ la nozione di funzione ricorsiva (generale), risultato del lavoro di Alonzo Church, KurtGödel, Jacques Herbrand, Alan M. Turing e Stephen C. Kleene ‒ non influì sull'intuizionismo; ciò tuttavia non deve ...
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positivismo e neopositivismo
Antonio Bazzini
Stefano De Luca
La filosofia del progresso scientifico e della società industriale
Sorto in Francia nella prima metà dell’Ottocento, il positivismo si diffuse [...] che vanno dal 1929 al 1937. Questo gruppo comprendeva fra gli altri Rudolf Carnap, Otto Neurath, Philip Frank, KurtGödel, sui quali avevano influito fortemente le idee esposte da Ludwig Wittgestein nel Trattato logico-filosofico (1922). Di grande ...
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logica intuizionista
Silvio Bozzi
La più studiata rivale della logica classica sin da quando fu assiomatizzata da Arend Heyting nel 1930. Già Anchei M. Kolmogorov nel 1925 e Vasili I. Glivenko nel 1929 [...] classicamente. I connettivi ∧,∨,→ risultano non definibili l’uno con gli altri come pure i quantificatori ∀,∃. Nel 1932, KurtGödel dimostra che il calcolo intuizionista non ha matrice caratteristica finita (non ha cioè una matrice finita che renda ...
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godeliano
‹ġö-› agg. – Relativo al matematico Kurt Gödel (1906-1978) e alla sua opera: teoremi g., o prove di Gödel, le dimostrazioni, da lui formulate, dell’incompletezza di qualsiasi assiomatizzazione della teoria dei numeri, dell’impossibilità...