Filosofo e studioso di estetica tedesco (Strasburgo 1910 - Stoccarda 1990). Prof. di discipline filosofiche a Jena e quindi, dal 1949, a Stoccarda. Utilizzando concetti della teoria dell'informazione, [...] nel mondo ultratecnicizzato di oggi. Oltre a volumi di tematica espressamente filosofica (fra cui un saggio Hegel und Kierkegaard, 1948), ha scritto in sede estetica Literaturmetaphysik (1950), i 4 volumi di Aesthetica (1954-60), Theorie der Texte ...
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JOLIVET, Régis-Victor
Vittorio STELLA
Filosofo francese, nato a Lione l'8 novembre 1891. Ordinato sacerdote nel 1914, studiò all'univ. cattolica di Lione (1918-21) conseguendo la "licence" in lettere [...] Heidegger et J.-P. Sartre, ivi 1950; De Rosmini à Lachelier, Lione-Parigi 1954; Aux sources de l'existentialisme chrétien: Kierkegaard, Parigi 1958. La ricerca storica dello J. è retta da un impulso teoretico che spinge ad integrare il tomismo della ...
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Filosofo neotomista italiano (Fiumignano, Udine, 1911 - Roma 1995), stimmatino, prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Perugia, di Roma e di Milano. Si occupò inizialmente dei problemi della struttura [...] progressista, 1974; La preghiera nel pensiero moderno, 1979). Traduttore del Diario (3 voll., 1948-51) e di altre opere di Kierkegaard, contribuì notevolmente (anche con i suoi scritti, tra cui: l'ampia Introduzione alla traduzione del Diario; Tra ...
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Filosofia
Nel linguaggio filosofico, lo stato di ogni realtà in quanto è tale, o, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile.
E. ed essenza
Nella storia [...] ‘angoscia’ rivelatrice del ‘nulla’; in Francia è rappresentata da J.-P. Sartre. La seconda direzione (che, sulle orme di Kierkegaard, concepisce l’esistere autentico come rapporto del singolo a Dio, mediante il quale ci si libera dall’angoscia del ...
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Alice Gonzi
Filosofo, poeta, saggista, drammaturgo romeno (Iaşi, 1898 - Auschwitz-Birkenau 1944). Inizia la sua attività di intellettuale nella nativa Romania, per emigrare a Parigi nel 1923. Qui, incontra, [...] cui F. elaborerà ulteriormente il suo proprio pensiero filosofico in continuo confronto con autori come Šestov, Nietzsche e Kierkegaard, Husserl, Heidegger, Freud, Bergson e Gide. La problematica centrale del testo e della filosofia di F.: il bisogno ...
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Filosofia
L’originario significato del termine i., dissimulazione e insieme anche interrogazione, si conserva solo nell’espressione i. socratica. Il carattere dell’i. contraddistingue anzitutto il procedere [...] considerata costitutiva dell’arte (in cui appunto si esperimenta tale assoluta catarsi e autosufficienza). Nell’esistenzialismo di S. Kierkegaard l’i. è considerata un momento fondamentale dell’esistenza, in quanto, attraverso di essa, l’uomo si ...
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Pseudonimo del filosofo russo Lev Isaakovič Švarcman (ted. Schwarzmann; Kiev 1866 - Parigi 1938). Dopo aver studiato a Kiev e a Mosca, si stabilì a Pietroburgo; esiliato nel 1922, si rifugiò a Parigi, [...] vigilia", 1912); Potestas clavium (1923); Gnevsinanskaja noč´ ("La notte di Gerusalemme", 1923; trad. it. 1945); Na vesach Iova ("Sulla bilancia di Giobbe", 1929); Kierkegaard et sa philosophie existentielle (1936); Athènes et Jérusalem (1938). ...
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PACI, Enzo
Emilio Renzi
PACI, Enzo. – Nacque a Monterado (Ancona) il 18 settembre 1911, da Corrado, veterinario, e da Maria Sbriscia, ambedue di Senigallia.
Frequentò il liceo a Cuneo, dove il padre [...] teoretica.
Dell’esistenzialismo che veniva affermandosi in Francia e in Germania, Paci offrì una lettura in cui Sören Kierkegaard, Karl Jaspers e Jean Wahl prevalevano su Martin Heidegger: l’esistenza è còlta come possibilità, quindi è libertà ...
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HYPPOLITE, Jean
Giuseppe Bedeschi
Filosofo francese, nato a Jonzac (Charente-Maritime) l'8 gennaio 1907, morto a Parigi il 27 ottobre 1968; professore a Strasburgo (1945-48) e alla Sorbona (dal 1949), [...] tempo stesso Hegel, soprattutto negli scritti giovanili e nella Fenomenologia, è, secondo H., un filosofo meno lontano da Kierkegaard di quanto possa sembrare. Infatti ciò che caratterizza per Hegel l'autocoscienza dell'uomo è la separazione che essa ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] fanno dell’Io una condizione esistenziale umana che non può superare l’orizzonte della soggettività empirica, come accade in S. Kierkegaard, o, come sostiene M. Heidegger, «l’ente che io sono in quanto sono in un mondo»; infine, la posizione radicale ...
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esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...
bornholmiano
‹bornol-› s. m. (f. -a) [dal nome dell’isola danese di Bornholm]. – Membro di una setta neo-evangelica, fondata nell’isola di Bornholm nel 1860 dal pastore P. Ch. Trandberg, sotto l’influsso del pensatore S. A. Kierkegaard; opposta...