Moneta
FFederico Caffè
di Federico Caffè
Moneta
sommario: 1. Evoluzione storica della moneta. 2. Dalla moneta ‛pegno' alla moneta ‛segno'. 3. Le concezioni quantitative. 4. Le indicazioni di politica [...] , in ‟Quarterly journal of economics", 1970, LXXXIV, 2, pp. 301-317.
Viner, J., Comment on my 1936 review of Keynes' general theory, in Keynes general theory. Reports of three decades (a cura R. Lekachman), New York 1964, pp. 253-266 (tr. it. in: Il ...
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Economista inglese (Londra 1900 - Holt, Norfolk, 1978). Pensatore originale della scuola di Cambridge, dove fu allievo di J. M. Keynes, con lo schema teorico noto come modello H.-Domar ha fornito un importante [...] economics (1933; 2a ed. 1947); The trade cycle (1936); Towards a dynamic economics (1948); The life of J. M. Keynes (1951; trad. it. 1965); Economic essays (1952); The dollar (1953); Foundations of inductive logic (1956); Policy against inflation ...
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Economista (Edimburgo 1712 - ivi 1780). Partigiano degli Stuart, fu costretto a emigrare nel 1745 e per circa vent'anni rimase in esilio, viaggiando in Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi. Al suo ritorno [...] economica. Per le teorie sull'occupazione e sulla moneta si tende a riconoscere nel suo pensiero un'anticipazione di quello keynesiano. Le sue opere complete, con i numerosi scritti di politica monetaria e annonaria, furono edite dal figlio James in ...
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Parte della teoria economica (detta anche macroanalisi economica) che ha per oggetto l’individuazione dei valori di equilibrio dei grandi aggregati (reddito nazionale, livello dell’occupazione complessiva, [...] reddito da salario che si trasformerà in ulteriore consumo, innescando un processo cumulativo di causa-effetto che Keynes definì il «moltiplicatore del reddito». Attraverso quest’ultimo, l’investimento originario effettuato dallo Stato mette in moto ...
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Interesse, saggio dell'
Mario Arcelli
Introduzione
I tassi di interesse che si registrano sui mercati monetari e finanziari e sui crediti e sui depositi delle banche sono essenzialmente compensi per [...] , per poter spiegare le scelte tra moneta e titoli. Bisogna così distinguere tra tasso corrente e tasso atteso di interesse. Keynes assume che ogni individuo, sulla base della sua esperienza, abbia in ogni momento la nozione di un tasso di interesse ...
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Economista, nato a Pescara il 6 gennaio 1914; è dal 1959 professore ordinario di politica economica e finanziaria nell'università di Roma, dopo aver tenuto lo stesso insegnamento nell'università di Messina [...] teorico con un'intensa preoccupazione per i problemi economici del mondo reale. Da qui la sua adesione al paradigma keynesiano che lo porta a identificare nella disoccupazione e nelle sperequazioni distributive i maggiori problemi di un'economia a ...
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Economia
Coefficiente che moltiplicato per l’aumento (o la diminuzione) iniziale di un fenomeno (per es. gli investimenti), dà la misura dell’aumento (o diminuzione) di altro fenomeno alla produzione del [...] piena occupazione) e che gli investimenti pubblici non facciano concorrenza a quelli privati. Inoltre è da tener presente che per Keynes il m. è una relazione fuori del tempo tra l’investimento e il consumo attraverso il reddito (m. istantaneo), ma ...
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REDDITI Politica dei
Giovanni Caravale
Definizione e obbiettivi della politica dei redditi. - Uno dei cambiamenti più rilevanti avvenuti nel mondo occidentale a partire dalla seconda guerra mondiale [...] come una manipolazione diretta di tali forze.
È ben noto che, sotto l'influenza della Teoria generale di J. M. Keynes, uno degli obiettivi principali della politica economica è divenuto quello di garantire, attraverso l'impiego di strumenti fiscali e ...
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KAHN, Richard Ferdinand
Economista inglese, nato il 10 agosto 1905. Fellow del King's College di Cambridge, quindi professore di economia nell'università di Cambridge, non ha circoscritto la sua attività [...] 1935) costituisce un rimarchevole apporto all'economia del benessere; a lui si deve la messa a punto del concetto keynesiano di preferenza per la liquidità ed un'esauriente trattazione della meccanica dei saggi di interesse. Nei suoi scritti più ...
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Teoria del consumo. - Il c. di una collettività viene usualmente definito come la parte del reddito nazionale non risparmiata.
Lo studio delle motivazioni che portano a consumare costituisce uno dei capitoli [...] = f(Y) si passa quindi da un caso di propensione media e marginale al c. costante al caso di entrambe decrescenti. Keynes sembra più favorevole ad accettare quest'ultima versione, sebbene, com'è stato fatto rilevare dal Di Nardi, una tale ipotesi non ...
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keynesiano
keyneṡiano agg. e s. m. (f. -a). – Relativo all’economista inglese J. M. Keynes ‹kèin∫› (1883-1946) e alle sue dottrine economiche; il termine è usato soprattutto con riferimento a quelle posizioni di politica economica che sostengono...
esogeneita
eṡogeneità s. f. [der. di esogeno, raccostato a sost. come omogeneità e eterogeneità, der. peraltro da agg. terminanti in -geneo]. – L’essere, il risultare esogeno. Si dice in partic., nel linguaggio econ., con riferimento a variabili...