Critico letterario italiano (Milano 1911 - Bologna 1995). Fondatore della rivista Il Verri , ha insegnato estetica all'università di Bologna; si è dedicato in prevalenza a studi di poetica, di cui è stato [...] , 1963; Fenomenologia della critica, 1966; Il modello della poesia, 1966; Le istituzioni della poesia, 1968; Da Bacone a Kant, 1972; Da Ungaretti a D'Annunzio, 1976; Il caos, il metodo: primi lineamenti di una nuova estetica fenomenologica (1981 ...
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Corrente filosofico-giuridica fondata su due principi: l’esistenza di un diritto naturale (conforme, cioè, alla natura dell’uomo e quindi intrinsecamente giusto) e la sua superiorità sul diritto positivo [...] sono giusnaturalisti alcuni tra i massimi pensatori politici dell’Età moderna: T. Hobbes, J. Locke, J.-J. Rousseau, I. Kant. Costoro condividono un ‘modello’ fondato sui seguenti elementi: stato di natura (la condizione prepolitica in cui vivono gli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel primo Novecento
Mauro Barberis
Nella cultura italiana fra le due guerre, la filosofia del diritto acquista grande visibilità; la coltivano, occasionalmente, personaggi di [...] nel dopoguerra. Con atto di consapevole rottura nei confronti dello statuto disciplinare della filosofia del diritto – fondato sin da Kant e da Hegel sulla distinzione fra quid ius, o definizione del diritto, e quid iuris, studio del diritto positivo ...
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Dilthey, Wilhelm
W. Dilthey
1833
Nasce a Biebrich, in Renania
1856
Dopo aver studiato a Heidelberg e Berlino, conclude gli studi teologici e inizia a insegnare al liceo
1859
Pubblica il suo primo [...]
1882
Succede a Hermann Lotze all’univ. di Berlino, dove insegnerà fino al 1907
1887
Diventa membro dell’Accademia prussiana delle scienze, e promuove l’ed. completa delle opere di Kant e poi degli scritti giovanili di Hegel
1911
Muore a Seis ...
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Filosofo (Tetenbüll, Holstein, 1736 - Copenaghen 1807). Professore di filosofia all'univ. di Kiel dal 1776, nel 1798 si trasferì a Copenaghen, dove occupò alte cariche amministrative. La sua opera principale, [...] e sui suoi metodi, e sottolinea la funzione svolta dall'intelletto nella stessa attività percettiva, come poi farà Kant. Altre opere: Gedanken über einige Ursachen, warum in der Metaphysik nur wenige ausgemachte Wahrheiten sind (1770); Ueber den ...
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Filosofo del diritto (Alsfeld, Assia, 1856 - Wernigerode, Sassonia, 1938). Conseguita la libera docenza in diritto romano presso l'università di Lipsia nel 1880, fu professore straordinario a Marburgo [...] , S. si propose infatti il compito di far valere anche nell'ambito della comprensione del diritto la tendenza a ritornare a Kant. A tale scopo egli concepì il disegno di una dottrina che vedeva nella moralità il compimento ultimo del diritto e che ...
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sostanza
Nozione che viene determinandosi nella filosofia antica a partire da Aristotele, il quale la designa con il termine οὐσία, che indica la forma intesa in relazione all’individuo concretamente [...] teoria cartesiana, fino a dissolvere in un ‘flusso di percezioni’ l’‘io’ stesso’. Il concetto di s. viene recuperato invece da Kant, ma rimodulato in chiave fisico-naturale, come «ciò che permane» nei mutamenti dei fenomeni: «in ogni cambiamento la s ...
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sentimento
Rappresentazione cosciente di eventi emotivamente significativi, e quindi percezione, esperienza soggettiva delle emozioni. Nel pensiero antico il s. non viene riconosciuto come sfera autonoma [...] s. possa favorire conoscenze o norme morali è esclusa invece da Kant, il quale ammette quale unico s. morale il rispetto, e non un movente, di tale osservanza. E tuttavia Kant è stato il primo filosofo ad aver introdotto esplicitamente la categoria ...
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Teologo evangelico (n. Stoccarda 1746 - m. forse Tubinga 1805), prof. di filosofia (1775), poi (1777) di teologia a Tubinga, infine (1797) consigliere concistoriale e primo predicatore di corte a Stoccarda. [...] testo all'autorità del Cristo (non della Chiesa). Nelle Annotationes philosophicae ad philosophicam Kantii de religione doctrinam (1793), S. polemizzò con Kant, volgendo la teoria criticistica della conoscenza a un uso apologetico, a sostegno della ...
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LEIBNIZ (da preferire questa grafia all'altra Leibnitz), Gottfried Wilhelm von
Giuseppe CARLOTTI
Giovanni Vacca
Spirito multiforme e di attitudini veramente universali, fu grande sopra tutto come scienziato [...] begriff bei L., Giessen 1907; Carra de Vaux, L., Parigi 1908; É. van Biéma, L'espace et le temps chez L. et chez Kant, Parigi 1908; L. Davillé, L. historien, essais sur l'activité et la méthode historique de L., Parigi 1909; J. Baruzi, L., avec de ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...