Termine con cui si suole indicare la dottrina di I. Kant, com’è espressa soprattutto nella Critica della ragion pura. C. significa qui sottoporre la ragione a rigoroso esame, perché si chiariscano le sue [...] pretese ‘legittime’ e si condannino quelle prive di fondamento. Si fissano così i limiti della conoscenza umana, rifiutando nel contempo la possibilità di una metafisica come scienza sul modello della ...
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. Termine entrato nel linguaggio filosofico soprattutto per opera di Kant, che indicò col nome di "cosmologia razionale" quella scienza dell'oggetto la quale, volendo intendere il mondo nella sua assoluta [...] totalità e universalità, esce di fatto dai limiti della possibile esperienza, e cade quindi nelle antinomie. Ma la parola era già stata adottata dal Wolff, nel senso generale, che ha poi sempre mantenuto ...
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Filosofo tedesco della scuola di Kant, nato a Volkstedt presso Rudolfstadt il 4 maggio 1762, morto a Vilna il z8 marzo 1816: studiò all'università di Erlangen e qui divenne professore ordinario nel 1796. [...] Fu chiamato nel 1804 a insegnare logica e metafisica a Vilna, dove introdusse la filosofia kantiana.
Opere: De philosophiae Kantianae ad theologiam habitu, 1778; Versuch einer Metaphysik des Vergnügens ...
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JAKOB (o Jacob), Ludwig Heinrich von
Pensatore tedesco, seguace di Kant, nato a Wettin il 26 febbraio 1759, morto a Lanchstädt il 22 luglio 1827. Fu professore all'università di Halle.
Scritti principali: [...] Prüfung der Mendelssohnschen Morgenstunden (Lipsia 1786: è una confutazione, dal punto di vista kantiano, delle prove addotte dal Mendelssohn in favore dell'esistenza di Dio); Prolegomena zur praktischen Philosophie (Halle 1787); Grundriss der ...
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Cesca, Giovanni
Filosofo italiano (Trieste 1858- Messina 1908). Studioso di Kant (Storia e dottrina del criticismo: cenni, 1884; La dottrina kantiana dell’a-priori, 1885), tentò un’integrazione della [...] gnoseologia kantiana con una dottrina dell’azione (La religione morale dell’umanità, 1902; La filosofia della vita, 1903; La filosofia dell’azione, 1907) ...
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Filosofia
Ogni sistema di morale (tipicamente rappresentato da quello di I. Kant) che contrapponga rigidamente a ogni interesse o affetto l’obbligo di seguire il comando morale.
Religione
Come termine [...] teologico, il sistema morale che ritiene lecito scostarsi da ciò che prescrive la legge morale solo quando si hanno ragioni tali da togliere ogni valore alla prescrizione. Nella storia della teologia cattolica ...
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Filosofo (Berlino 1798 - ivi 1854). Movendo dalla critica del trascendentalismo di Kant e influenzato dall'empirismo, considerò come dottrina filosofica fondamentale la psicologia, concepita come scienza [...] dell'esperienza interna, pensando che solo attraverso il suo metodo si potesse giungere alla metafisica, alla morale, alla filosofia della religione, alla pedagogia. Tra le sue opere: Grundlegung zur Physik ...
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Termine usato nella filosofia tedesca per indicare l’esistenza (così in Kant, per es. nella tavola delle categorie). In Hegel assume un diverso significato indicando «l’essere determinato», l’alcunché [...] finito, una delle prime categorie della logica, successiva e in opposizione a quella del divenire, sintesi d’essere e nulla; come tale il D., appartenente alla sfera dell’essere e cioè dell’immediato, ...
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Con questo nome si indica, in generale, ogni atteggiamento e funzione dell'umano conoscere che miri a distinguere nel proprio oggetto ciò che in esso ha, comunque, valore da ciò che valore non ha. ll nome [...] dalla storia, dalla filosofia. È critico Herder il raccoglitore, né più né meno che Goethe e Schiller, interprete estetico di Kant, e gli altri minori poeti; sono critici Tieck e gli Schlegel, i banditori, i polemisti, gli storici, come critici alle ...
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Beck, Jakob Sigismund
Filosofo (Marienburg, Prussia, 1761 - Rostock 1840). Fu scolaro di Kant e subì l’influsso di Fichte e di Salomone Maimon. Dal 1799 insegnò nell’univ. di Rostock. Nella sua più importante [...] opera: Einzig möglicher Standpunkt, aus welchem die kritische Philosophie beurteilt werden muss (1796), sostenne contro Kant che il molteplice sensibile (materia della sensazione) è, non meno dell’unità dell’oggetto, creazione dell’io. ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...