Pseudonimo dello scrittore inglese Ford Hermann Hueffer (Merton, Surrey, 1873 - Deauville 1939). Figlio di un critico musicale di origine tedesca e nipote del pittore preraffaellita F. Madox Brown, crebbe [...] , W. Lewis, ecc.; e Transatlantic Review (1924, a Parigi, dove si era trasferito nel 1922), alla quale collaborarono J. Joyce, E. Hemingway, G. Stein, ecc. Come poeta (Collected poems, 1928), ebbe influenza su Pound e sugli imagisti. Come narratore ...
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Scrittore danese (Ordrup 1903 - Copenaghen 1966). Nel primo romanzo, Legetøj ("Giocattoli", 1936), già compare il tema dominante della sua narrativa: il conflitto tra la forza distruttiva della violenza [...] ", 1939); To minutters stilhed ("Due minuti di silenzio", 1944). In Ingen kender natten ("Nessuno conosce la notte", 1955), romanzo ambientato nella Danimarca occupata dai Tedeschi, si trova una coerente applicazione della tecnica narrativa di Joyce. ...
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Scrittrice e drammaturga di lingua francese, nata a Orano (Algeria) il 5 giugno 1937 da genitori ebrei. Ha studiato ad Algeri e quindi si è trasferita in Francia, a Sceaux. Insegna letteratura inglese [...] (1974). Ha ricevuto il Prix Médicis nel 1969 per il romanzo Dedans.
La sua tesi di dottorato, L'exil de Joyce ou l'art du remplacement (1968), è considerata a tutt'oggi un'opera fondamentale sullo scrittore irlandese. Negli anni Settanta, sulla ...
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SCHMIDT, Arno
Luigi Quattrocchi
Scrittore tedesco, nato ad Amburgo il 18 gennaio 1914. Narratore e saggista, l'una cosa e l'altra di solito nel medesimo contesto, in una singolare contaminazione, anche [...] tanto per i traguardi prefissi quanto per gli strumenti ad essi predisposti.
Erede, fra l'altro, di Joyce e degli espressionisti, rappresenta un caso estremo di ribellione antirealistica nel ripudio della consueta discorsività, nell'accavallarsi di ...
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LEVIN, Harry
Critico americano, nato a Minneapolis, Minn., il 18 luglio 1912. Ha studiato presso le università di Harvard e di Syracuse; nella prima è dal 1954 professore di letteratura inglese e comparata. [...] quella francese.
Esordì con Broken Column: a study in romantic Hellenism (Cambridge, Mass., 1931), cui fecero seguito: James Joyce: a critical introduction (New York 1941); Toward Stendhal (ivi 1945); Toward Balzac (ivi 1947); Overreacher: a study of ...
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Scrittore austriaco, nato a Vienna il 1° novembre 1886, morto a New Haven (Stati Uniti) il 30 maggio 1951. Figlio di un industriale tessile viennese, e lui stesso direttore di una fabbrica tessile, nel [...] fra arte e scienza, da cui nacque - al crocevia di influenze diverse stilistiche e ideologiche, su cui primeggiano Joyce e Gide - la nuova forma polistorica del romanzo, narrazione abbondantemente farcita e inframezzata da analisi, discussioni, versi ...
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Poeta e romanziere francese (Saint-Gervais-la-Forêt, Loir-et-Cher, 1861 - Parigi 1949). Tra i più attivi esponenti del simbolismo e ammiratore di R. Wagner, fondò nel 1885 la Revue wagnérienne; fondò poi [...] Le mystère du dieu mort et ressuscité (1924); i saggi raccolti in Le monologue intérieur, son apparition, ses origines, sa place dans l'oeuvre de J. Joyce et dans le roman contemporain (1931). Nella seconda guerra mondiale simpatizzò per la Germania. ...
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PASINETTI, Pier Maria
Vincenzo Caporale
PASINETTI, Pier Maria. – Secondo di due figli, nacque a Venezia il 24 giugno 1913, da Carlo, medico primario all’ospedale civile di Venezia e libero docente all’Università [...] la morte della madre avvenuta nel 1928. Fu più volte a Dublino per studiare e fare ricerche sulla figura di Joyce.
Durante gli anni universitari fu tra gli animatori, assieme ad altri studenti veneziani, della rivista Ventuno, che ebbe nel fratello ...
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Espressione con la quale si suole indicare l’opera di un gruppo di romanzieri francesi emersi negli anni 1950. Elementi comuni sono il rifiuto del romanzo tradizionale e il deciso orientamento antinaturalistico, [...] che una scuola letteraria chiaramente identificabile il n., che si rifà per certi aspetti alle esperienze di M. Proust, F. Kafka, J. Joyce e S. Beckett e alla riflessione di M. Blanchot e G. Bataille, è un indirizzo di ricerca che dalla seconda metà ...
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Pseudonimo del poeta e critico scozzese Christopher Murray Grieve (Langholm, Dumfriesshire, 1892 - Edimburgo 1978). Svolse attività di giornalista e fu tra i fondatori del Partito nazionalista scozzese. [...] in un ambito più europeo e meno regionalistico. Si ricordano ancora: Stony limits (1934); A kist of whistles (1947); In memoriam James Joyce (1955); Bracken hills in autumn (1962); The fire of the spirit: two poems (1965); A lap of honour (1969); The ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...
quark
〈ku̯òok〉 s. ingl. [formato da qu[estion m]ark «punto interrogativo» e fig. «cosa ignota o inconoscibile», e usato come parola di significato indeterminato da J. Joyce nella frase three quarks for Muster Mark del romanzo (1939) Finnegans...