Yates, Richard
Giovanna Ferrara
Scrittore statunitense, nato a Yonkers (New York) il 3 febbraio 1926 e morto a Birmingham (Alabama) il 7 novembre 1992. Studiò letteratura presso la Avon School del Connecticut [...] Cinquanta, è il suo efficace secondo libro. Considerato come l'equivalente americano della raccolta Dubliners (1914) di J. Joyce, in esso vi si raffigura con acume la disperazione di persone disinserite e alienate: un paziente ospedaliero alle prese ...
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Scrittore, drammaturgo e saggista sloveno (n. Maribor 1948). Autore poliedrico e versatile, la sua produzione letteraria, inizialmente costituita da racconti e romanzi, si è ampliata notevolmente, affiancando [...] lungamente assediata", 1996) e Zvenenje v glavi ("Interferenze cerebrali", 1998). Tra le opere più recentemente tradotte in lingua italiana si segnalano L'allievo di Joyce (2006), Il ronzio (2007), Aurora boreale (2008) e Stanotte l'ho vista (2015). ...
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SAER, Juan José
Luisa Pranzetti
Scrittore e poeta argentino, nato a Serondino (Santa Fe) nel 1937; dal 1968 vive a Rennes, in Francia, dove insegna Letteratura ispanoamericana. In Responsos (1964), [...] La ocasión risponde con un sistema letterario in cui l'autore, insieme ai materiali propri della narrativa contemporanea (da Joyce a Proust, da Borges a Cortázar, dallo strutturalismo al nouveau roman), recupera molti elementi del realismo senza però ...
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) Poeta e critico inglese, morto a Exeter (Devon) il 18 settembre 1995. Dopo aver insegnato letteratura inglese nell'università dell'Essex, nel 1968 si trasferì negli Stati Uniti dapprima presso la Stanford [...] ); la sua opera è raccolta in Collected poems (1990).
Bibl.: G. Melchiori, I funamboli. Il manierismo nella letteratura inglese da Joyce ai giovani arrabbiati, Torino 1974; R.S. Crivelli, Né falchi né colombe. Poesia inglese degli anni '50 e '60 dal ...
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Scrittore, drammaturgo e regista svizzero di lingua francese (n. Chêne-Bougeries, Ginevra, 1942). Le istanze di rinnovamento della concezione teatrale di N. si sono concretizzate in una serie di testi [...] autore del romanzo Le babil des classes dangereuses (1978), un compendio di lingue minoritarie che ricorda C. E. Gadda e J. Joyce, in cui sembra voler indicare che è proprio il caos delle lingue e delle voci che potrà rompere l'ordine totalitario; e ...
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Poeta italiano (Genova 1896 - Milano 1981). Tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta (Ossi di seppia, 1925; ed. defin. 1931) fissò i termini di una poetica del negativo in cui [...] . Contini, 1980), che comprende anche il Quaderno di traduzioni (1948; ed. accr. 1975), con versioni poetiche da Shakespeare, Hopkins, Joyce, Eliot, ecc., e offre una sezione di Poesie disperse edite e inedite.
Ma proprio la finale correzione di tiro ...
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Breve narrazione, per lo più in prosa, di un fatto, sia esso storico, reale, o del tutto immaginario. Oltre che per la brevità, la n. si caratterizza in origine per lo stretto legame con la narrazione [...] appare preminente anche nel 20° sec., come testimonia l’opera di K. Mansfield, A. Schnitzler, R. Musil, F. Kafka, J. Joyce, T. Mann, L. Pirandello, I. Svevo. Sopravvive tuttavia la n. d’impianto tradizionalmente realistico e si afferma una tendenza ...
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TUTUOLA, Amos
Rosario Portale
Scrittore nigeriano, nato ad Abeokuta il 20 giugno 1920. Ha studiato alla Anglican Central School della sua città senza portare a termine gli studi per le precarie condizioni [...] evaluation of African literature, a cura di E. Wright, ivi 1982; F. Osofisan, The orality of prose: a comparatist look at the works of Rabelais, Joyce and Tutuola, Ife-Ife 1986; C. Belvaude, Amos Tutuola et l'univers du conte africain, Parigi 1989. ...
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Sport e letteratura nella storia
Francesca Petrocchi
Il genere della letteratura sportiva
Poeti e narratori nel corso dei secoli hanno descritto e illustrato l'esercizio fisico nei rispettivi linguaggi, [...] della partita di rugby cui partecipa, nel fangoso campo del college irlandese, Stephen Dedalus, in apertura del celebre romanzo di James Joyce Portrait of the artist as a young man (pubblicato nel 1916, ma elaborato tra il 1904 e il 1914), occupa uno ...
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GROMO, Mario
Angelo D'Orsi
Nacque a Novara il 23 maggio 1901 da Giovanni e da Amalia Pinolini. Compì gli studi liceali nella città natia, partecipando giovanissimo alla Grande Guerra, come volontario [...] coraggio delle scelte e la coerenza: dopo Angioletti - nel cui libro si sentono gli echi dell'Europa di M. Proust, J. Joyce e A. Gide - fu la volta dello stesso G. con una sua fortunata, postgozzaniana, Guida sentimentale, la quale, pur non essendo ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...
quark
〈ku̯òok〉 s. ingl. [formato da qu[estion m]ark «punto interrogativo» e fig. «cosa ignota o inconoscibile», e usato come parola di significato indeterminato da J. Joyce nella frase three quarks for Muster Mark del romanzo (1939) Finnegans...