Movimento letterario (ingl. imagism) sorto a Londra tra il 1912 e il 1914. Suo iniziatore fu E. Pound che, in un articolo apparso nel 1913 sulla rivista statunitense Poetry (A few don’ts by an imagiste; [...] apparenti che reali, testi di R. Aldington, F.S. Flint, F.M. Ford, H. D., D.H. Lawrence, T.S. Eliot, J. Joyce, W.C. Williams e dello stesso Pound. Questi nello stesso anno si allontanava dal movimento, che continuava, con la pubblicazione di altre ...
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Hemingway, Ernest
Valerio Massimo De Angelis
Uno scrittore sul fronte della vita
Autore del più importante romanzo sulla Prima guerra mondiale, Addio alle armi, lo statunitense Ernest Hemingway è riuscito [...] devastato l'Europa.
Hemingway arriva a Parigi alla fine del 1921, dove conosce i più grandi scrittori del periodo (James Joyce, Ezra Pound, Gertrude Stein). Il suo primo vero romanzo, Il sole sorge ancora (1926), gli vale un'immediata celebrità ...
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(gr. Τηλέμαχος, lat. Telemăchus) Personaggio d'origine poetica, secondo Omero unico figlio di Ulisse e di Penelope.
Durante la lunga assenza paterna si trova, giovinetto inerme, alle prese coi Proci che [...] nel suo romanzo Les aventures de Télémaque (1699), col proposito d'instillare ai lettori l'amore della giustizia e della virtù. Nell'Ulisse, J. Joyce ricalca la traccia del poema omerico e raffigura Telemaco nel giovane intellettuale Stephen Dedalus. ...
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Poeta e critico statunitense (Saint Louis, Missouri, 1888 - Londra 1965), naturalizzatosi cittadino britannico nel 1927. Nacque da famiglia di tradizione unitariana. Dal 1906 al 1910 studiò filosofia alla [...] E.: creare una classicità del moderno. Il famoso metodo mitico, messo a punto nel saggio (1923) sull'Ulysses di J. Joyce, propone la necessità di collocare la conoscenza frammentaria del secolo a specchio di una tradizione che la illumini e le dia ...
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RICHARDSON, Dorothy
Salvatore Rosati
Scrittrice inglese, nata ad Abingdon (Berffihire) il 17 maggio 1873, morta a Bekenham (Cornwall) il 17 giugno 1957.
Oltre ad alcune poesie e novelle e alcuni saggi, [...] sue impressioni e reazioni. Questa è la novità sperimentata con più o meno successo dalla scrittrice prima dell'opera di Joyce e della Woolf, pur se qualche suggerimento sulla tecnica narrativa poté venirle da H. James.
Bibl.: R. Humphrey, Stream of ...
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Scrittore americano, nato a New Albany, Miss., il 25 settembre 1897. Partecipò alla prima Guerra mondiale nell'aviazione inglese (1918); studiò (1919-21) nell'università del Mississippi. Fu impiegato postale [...] del F. si serve d'una tecnica estremamente composita che va da pagine naturalistiche alla Conrad, al monologo interiore di Joyce; dal sovvertimento dell'ordine cronologico nel racconto, alla predilezione per tipi tarati come in S. Anderson. Le molte ...
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Letteratura e musica
Giancarlo Moretti
Alcuni generi musicali quali il melodramma, la romanza, il Lied e la canzone, per citare i più comuni, nascono dall'incontro tra musica e parola, da una correlazione [...] lavoro per chi, come Berio e U. Eco in Epifanie (1961), mescola tra loro testi di diversi autori (M. Proust, J. Joyce, A. Machado, E. Sanguineti, B. Brecht) in un montaggio che non costituisce però una struttura definitiva. "I nessi significativi dei ...
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Scrittore tedesco (Stellingen, Amburgo, 1894 - Amburgo 1959). Autore molto controverso, dotato d'una innegabile potenza d'ispirazione e d'una rara coerenza stilistica e ideologica, ha osato affrontare [...] ), Die Trümmer des Gewissens (post., 1961). Quale narratore J. ricorse a una tecnica narrativa che ricorda da vicino quella di Joyce. Al primo, già citato romanzo Perrudja seguirono assai più tardi Die Nacht aus Blei (1956) e la trilogia Fluss ohne ...
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WALCOTT, Derek
Eugenio Ragni
Poeta e drammaturgo caribico di lingua inglese, nato a Castries (Saint Lucia, Piccole Antille inglesi) il 23 gennaio 1930. Precocemente interessato alla poesia e al teatro, [...] ) denunciano diverse presenze ideologiche e stilistiche (Dante, Catullo, F. Villon, ma soprattutto D. Thomas, J. Joyce, i metafisici inglesi) che, risultando ancora insufficientemente decantate, restano piuttosto irrisolte sul piano della coerenza ...
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FORSTER, Edward Morgan
Salvatore Rosati
Scrittore inglese, nato nel 1879. Terminati gli studî universitarî al King's College di Cambridge, si dedicò alla letteratura, alternando il suo lavoro con numerosi [...] saggi critici: Aspects of the Novel, 1927; Abinger Harvet, 1936; Virginia Woolf, 1941, resiste anche dopo l'avvento di J. Joyce e non è senza influenza su scrittori contemporanei quali Ch. Isherwood, E. Bowen ed altri.
Oltre alle opere citate si ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...
quark
〈ku̯òok〉 s. ingl. [formato da qu[estion m]ark «punto interrogativo» e fig. «cosa ignota o inconoscibile», e usato come parola di significato indeterminato da J. Joyce nella frase three quarks for Muster Mark del romanzo (1939) Finnegans...