Categoria letteraria con cui la critica indica l’atteggiamento del gusto che si diffuse sullo scorcio del 19° sec., interessando innanzitutto la produzione letteraria ma anche il costume e gli orientamenti [...] poeti maledetti, G. D’Annunzio e T. Mann, S. Corazzini e M. Proust, e poi ancora I. Svevo, J. Joyce, L. Pirandello, R. Musil, G. Ungaretti, E. Montale, A. Moravia, tutte le avanguardie (futurismo, dadaismo, surrealismo, espressionismo).
La critica ...
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Scrittore italiano (Santo Stefano Belbo 1908 - Torino 1950). P. ha svolto un ruolo essenziale nel passaggio tra la cultura degli anni Trenta e la nuova cultura democratica del dopoguerra. La sua partecipazione [...] e americani. Negli anni successivi svolse un intenso lavoro in questo campo traducendo, tra l'altro, opere di Defoe, Dickens, Melville, Joyce. Fra il 1935 e il 1936, per i suoi rapporti con i militanti del gruppo Giustizia e Libertà venne arrestato ...
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Narratrice neozelandese (Dunedin 1924 - ivi 2004). Dopo un'infanzia segnata da lutti e disgrazie familiari, si dedicò all'insegnamento ma, a causa di una crisi psichica, dovette subire l'internamento in [...] ), An angel at my table (1984) e The envoy from mirror city (1985). In uno stile che risente della lezione di Joyce, denso di metafore e di bagliori ironici, le sue storie, sospese tra incubo e sogno, rivelano una profonda sensibilità femminile e il ...
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SOLLERS, Philippe
Paola Ricciulli
SOLLERS, Philippe (pseud. di Joyaux, Philippe)
Romanziere francese, nato a Bordeaux il 28 novembre 1936. Compiuti gli studi presso i gesuiti e conseguita la laurea [...] " per porsi sempre al di là della scrittura stessa. La varietà dei testi ''interrogati'' è enorme, da M. Proust a J. Joyce, dalla Bibbia a Dante (Dante et la traversée de l'écriture, 1981). Un primo risultato è evidente in Paradis (1981; trad ...
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Scrittrice statunitense, nata a Cornwall-on-Hudson (New York) il 12 giugno 1892, morta a New York il 18 giugno 1982. Studia arte a New York ed esordisce giovanissima come giornalista. La sua prima opera, [...] a Parigi, dove diventa una delle più singolari protagoniste del movimento modernista promosso dagli espatriati inglesi e americani (E. Pound, J. Joyce, G. Stein, F. M. Ford, ecc.). Il suo primo romanzo, Ryder (1928 e 1972; trad. it., 1989), la storia ...
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VENCLOVA, Tomas
Pietro U. Dini
Poeta, saggista e traduttore lituano, nato a Klaipėda l'11 settembre 1937. Compiuti gli studi universitari a Vilnius (1960), alla metà degli anni Settanta ha ottenuto, [...] opera di V. traduttore in lingua lituana (Norwird, Cz. Miłosz, Herbert, Pasternak, Mandel'štam, Achmatova, Brodskij, Eliot, Joyce e altri). L'ininterrotto esercizio poetico di V. ha finora esemplarmente prodotto soltanto tre raccolte di versi, Kalbos ...
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DEBENEDETTI, Giacomo
Renato Bertacchini
Nacque a Biella (Vercelli) il 25 luglio 1901 da Tobia e da Elena Norzi. Di origine "ebraica al cento per cento", visse nella città natale fino a quando nel 1913. [...] "un ignoto del personaggio simile a quello degli oggetti che aprono a Proust la loro scorza o si epifanizzano per joyce". L'architettura prospettica e discorsiva delle lezioni considera il romanzo europeo del Novecento come uno dei modi di essere ...
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Lagercrantz 〈làaġërkranz〉, Olof. - Scrittore e critico letterario svedese (Stoccolma 1911 - ivi 2002). Autore tra i più apprezzati della Svezia contemporanea, molti dei suoi saggi critici costituiscono [...] ); Den pågående skapelsen ("La creazione ininterrotta", 1966), su Nelly Sachs; Att finnas till ("Esistere", 1970), su J. Joyce; August Strindberg (1979); Färd med Mörkrets hjärta (1987; trad. it. Viaggio con Cuore di tenebra, 1988), rilettura dell ...
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Poeta e critico statunitense (Hailey, Idaho, 1885 - Venezia 1972). Nato da una famiglia di tradizioni quacchere e puritane, crebbe a Filadelfia e studiò allo Hamilton College di Clinton e all'Università [...] New age, e più tardi quello con D. H. Douglas, fondatore del Social Credit. Sempre a Londra, inizia la corrispondenza con J. Joyce e prendono forma i Cantos, il poema epico scritto durante l'arco della vita, uscito a sezioni a partire dal 1917 con ...
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Critico letterario italiano (Colle Sannita 1891 - Bologna 1962). La sua critica, partendo dalle giovanili esperienze del dannunzianesimo e del futurismo, si basa sui principi dell'estetica del Croce e [...] ); La poesia della Bibbia (2 voll., 1959); La poesia dell'Egitto e della Mesopotamia (1960); Poesia e impoesia nell'Ulisse di Joyce (1962). Scrisse anche romanzi (La città terrena, 1927; Mida il nuovo satiro, 1930) e poesie (Canti spirituali, 1955). ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...
quark
〈ku̯òok〉 s. ingl. [formato da qu[estion m]ark «punto interrogativo» e fig. «cosa ignota o inconoscibile», e usato come parola di significato indeterminato da J. Joyce nella frase three quarks for Muster Mark del romanzo (1939) Finnegans...