Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] we talk about love (1981) e Cathedral (1983), e quella dei suoi successori R. Ford (n. 1944), J. McInerney (n. 1955), R. Banks (n. 1940), D. generazione: J. Davis (n. 1917: Jagardoo, 1978; John Pat and other poems, 1988), Oodgeroo Noonuccal (nome ...
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Musica
Sergio Miceli
Il rapporto tra musica e cinema
Il cinema è stato sempre in qualche misura 'sonoro', malgrado la diffusione dell'espressione 'cinema muto', che andrebbe propriamente riferita all'assenza [...] , e Broken blossoms (1919; Giglio infranto), con m. composte da Louis F. Gottschalk, The iron horse (1924; Il cavallo d'acciaio) di JohnFord, con m. di Rapée, The Volga boatman (1926; Il barcaiuolo del Volga) e The King of kings (1927; Il Re dei re ...
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Regia
Lucilla Albano
La regia è considerata l'attività centrale attorno a cui ruota l'intera realizzazione del film: la nascita della pratica e della funzione della r. è da annoverare tra i maggiori [...] diventa una sorta di seconda scrittura e di seconda r., con un'importanza di gran lunga maggiore rispetto ai tempi in cui JohnFord e Howard Hawks giravano montando già 'in macchina' (v. regista).
La r. si trova sempre più a operare in un contesto ...
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Lo sport nel cinema e nella fiction televisiva
Claudio Bisoni
L'incontro tra cinema e sport a fine Ottocento
"… e ci si è dati allo sport con sacro furore". Queste parole scritte a metà degli anni Venti [...] a) incontri di rugby. Tra questi si ricordano: L'atleta innamorato (1927) di Willard Webb, La grande sfida (1929) di JohnFord, Partita d'amore (1932) di Sam Wood, l'italiano Stadio (1934) di Romolo Marcellini, Non per soldi…ma per denaro (1966 ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] conquista e anche del self-made man statunitense, ma tra il Ringo-John Wayne di Stagecoach (1939; Ombre rosse) di JohnFord, l'Ethan di The searchers (1956; Sentieri selvaggi) sempre di Ford e lo sceriffo Willy Kane-Gary Cooper di High noon (1952 ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] Coppola, insieme a tanti altri loro colleghi, ripresero, come era già avvenuto nel cinema europeo, la lezione di JohnFord, Howard Hawks e Alfred Hitchcock, contaminata e intellettualizzata, nonché la giustificazione teorica di film 'alla maniera di ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] 1983, 38.
D. Dayan, Western graffiti: jeux d'images et programmation du spectateur dans "La chevauchée fantastique" de JohnFord, Paris 1983.
R. Odin, Pour une sémio-pragmatique du cinéma, in "Iris", 1983, 1; "Communications", 1983, 38: Énonciation ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] 1945), diretta da Frank Capra durante la Seconda guerra mondiale, alla quale collaborarono anche cineasti famosi come JohnFord, Howard Hawks o John Huston. Si tratta di riprese dal vero montate e commentate in modo da costituire delle storie. Questi ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] misero in evidenza tre registi particolarmente interessanti: l’irlandese J. Ford, che nella sua vastissima produzione (circa 130 film) si è sono stati gli elementi che hanno consentito a registi come John Woo, Tsui Hark, Stanley Kwan, Wong Kar-Wai di ...
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Moda
Parte introduttiva
di Umberto Galimberti
Il simbolismo dell'abbigliamento
In una pagina delle Vorlesungen über die Ästhetik dedicata all'abbigliamento G.W.F. Hegel scrive che "vestire non è altro [...] da Jil Sander) sono un branco completamente diverso dai Sex Machine (Tom Ford per Gucci). I Ribelli (Alexander McQueen) possono facilmente essere distinti dai Romantici (John Galliano per Christian Dior). Non si tratta di stato socioeconomico o di ...
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mondo aperto
loc. s.le Nei videogiochi, meccanica di gioco che utilizza un mondo virtuale esplorabile dal giocatore, che può avvicinarsi agli obiettivi liberamente; per estensione, il mondo virtuale adottato in questo tipo di videogioco;...