Guido Olimpio
Al-Qaida dopo bin Laden
A dieci anni dall’11 settembre 2001 molte sfide attendono al-Qaida. Perso il suo fondatore, Osama bin Laden, quel poco che resta dell’organizzazione centrale deve [...] .
Infine i lupi solitari.
Nei video diffusi nel biennio 2010-11, i propagandisti hanno insistito sulla necessità della jihad individuale, meglio se condotta nei ‘paesi dei crociati’.
Il militante si autoindottrina, si organizza e passa all’azione ...
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al-Sadat, Muhammad Anwar
Politico egiziano (Mit Abu l-Kum, al-Minufiyah, 1918-Il Cairo 1981). Militare di carriera, entrò nel gruppo clandestino dei Liberi ufficiali, con i quali partecipò al colpo di [...] (maggio 1980) anche la carica di primo ministro, nel 1981 S. cadde vittima di un attentato da parte di un militante di al-Jihad al-islami, durante un tentativo, poi fallito, di sollevazione religiosa contro il regime.
1918
Nasce a Mit Abu l-Kum, al ...
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Islamismo
Alberto Ventura
L'ultimo decennio del 20° sec. ha evidenziato i limiti e le crisi dell'i. militante, sia dal punto di vista ideologico sia sotto il profilo dell'azione politica. In quegli [...] fedeli alla tradizione e tutte queste altre varianti moderne dell'Islam.
bibliografia
G. Kepel, Jihad: expansion et déclin de l'islamisme, Paris 2000 (trad. it. Jihad. Ascesa e declino. Storia del fondamentalismo islamico, Roma 2001).
K.F. Allam, L ...
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Sa'ud, Banu
Sa‛ud, Banu
Dinastia araba beduina, appartenente alla tribù ‛Anaza, giunta al potere alla metà del sec. 18°, in associazione con il movimento riformista di Ibn ‛Abd al-Wahhab (➔ ). I Banu [...] -Hashimi, che aspirava a proporsi come unico erede del califfato arabo sunnita. Sostenuto dagli ikhwan (➔ ), guerrieri in nome del jihad wahhabita, ‛Abd al-‛Aziz istituì così la monarchia saudita, ponendo la come legge dello Stato. Dopo la sua morte ...
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al-Qa'ida
al-Qa‛ida
Organizzazione terrorista fondata sul finire degli anni Ottanta del 20° sec. dal miliardario saudita Osama bin Laden (n. Riyad 1957) per promuovere la guerriglia islamica contro [...] al-Q. nelle regioni montuose più impervie del Paese, da dove diffuse periodicamente comunicati mediatici rinnovando gli appelli al jihad globale. Al-Q. è oggi presente in molti Paesi musulmani nella forma di organizzazioni affiliate che perseguono la ...
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Saladino
(propr. Abu l-Muzaffar Yusuf ibn Ayyub Salah al-din, «Rettitudine della vera fede») Generale curdo (Tikrit 1138-Damasco 1193), fondatore della dinastia degli Ayyubidi. Fu il più celebre mujahid [...] arrese, mentre un accordo fu stretto con il signore di Mosul nel 1186, con la promessa di aiuti per il jihad in Terrasanta. Fu allora che S. poté volgersi interamente alla guerra ai crociati; dopo alcuni tentativi di conquistare Krak des Chevaliers ...
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Etiopia
Antichissima entità territoriale, umana e culturale del Corno d’Africa, che ha la sua continuità nel moderno Stato dell’Etiopia. Il cuore storico dell’E. sono gli altipiani del Centro-Nord, che [...] dalla conquista turca dell’Egitto (1517). Nel 1527 Ahmad ibn Ibrahim al-Ghazi detto Grañ (il Mancino) scatenò dall’Adal il jihad contro i cristiani. Nel 1541, allorché l’impero, devastato e minato dalle conversioni di massa all’islam, era ridotto al ...
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Fondamentalismo
Enzo Pace
Il progetto fondamentalista ha mostrato, nel respiro breve del ventennio, successivo all'apparire dei primi movimenti collettivi che lo hanno interpretato sulla scena sociale, [...] , Berkeley 2000 (trad. it. Terroristi in nome di Dio, Roma-Bari 2003).
G. Kepel, Jihad: expansion et déclin de l'islamisme, Paris 2000 (trad. it. Jihad, ascesa e declino: storia del fondamentalismo islamico, Roma 2001).
T.J. Bartholomeusz, In defense ...
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Medio Oriente
Marcella Emiliani
Nell'accezione geografica più ampia, la locuzione Medio Oriente indica quell'arco di Stati che - da ovest a est - va dal Marocco al Pakistan incluso, arrivando a comprendere [...] -New York-London 1995-1998.
B. Lewis, The multiple identities of the Middle East, London 1998 (trad. it. Bologna 2000).
G. Kepel, Jihad: expansion et déclin de l'islamisme, Paris 2000 (trad. it. Roma 2001).
E. Said, End of the peace process: Oslo and ...
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(I, p. 711; App. I, p. 56; II, I, p. 67; III, I, p. 35; IV, I, p. 48)
Secondo il censimento del giugno 1979 la popolazione dell'A. era di 13.051.358 ab., esclusi i nomadi (valutati intorno ai due milioni [...] del precedente e molti prigionieri politici furono liberati; ma la reazione all'interno del paese fu generale. Nel nome della Jihad, la guerra santa dell'Islam, si formarono i gruppi dei resistenti, i Mujahidīn. Il regime li qualificò come Dushman-i ...
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jihad
jihād 〈ǧihàd〉 (o, meno com., gihād) s. m., arabo [propr. «combattimento, lotta»; più precisamente, forma verbale che significa «lottare, combattere»], usato in ital. per lo più al femm. (per avvicinamento alla parola guerra). – 1. Termine...
jihadismo
〈ǧiha-〉 s. m. [der. di jihād]. – Il movimento fondamentalista islamico, nei suoi varî raggruppamenti, il cui principale obiettivo è quello di sostenere la «guerra santa» contro gli infedeli, senza escludere il ricorso ad attentati...