Zaria
Regno hausa nell’od. Nigeria settentr., conosciuto in passato come Zazzau. Fondato dal sarkin («re») Gunguma nell’11° sec., era uno dei sette regni hausa della tradizione. Una dinastia autonoma [...] a Kano e Katsina. Divenuto un regno tributario del Bornu (1734 ca.-1804), Z. riacquistò autonomia nel 19° sec. con il jihad dei , che vi si installarono come aristocrazia dominante (1808). L’emirato islamico di Z. (dal 1835) accettò nel 1901 la ...
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Etiopia
Antichissima entità territoriale, umana e culturale del Corno d’Africa, che ha la sua continuità nel moderno Stato dell’Etiopia. Il cuore storico dell’E. sono gli altipiani del Centro-Nord, che [...] dalla conquista turca dell’Egitto (1517). Nel 1527 Ahmad ibn Ibrahim al-Ghazi detto Grañ (il Mancino) scatenò dall’Adal il jihad contro i cristiani. Nel 1541, allorché l’impero, devastato e minato dalle conversioni di massa all’islam, era ridotto al ...
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Nigeria
Stato federale dell’Africa occidentale. La N. è il Paese più popoloso del continente africano; centinaia sono i gruppi etnici che compongono la nazione nigeriana. I più numerosi sono hausa-fulani, [...] ricche zone di savana. Scolarizzazione e riforme politiche hanno reso gli Stati hausa abbastanza forti da dilagare nell’Oyo, durante i jihad del 18° secolo. Tra il 1804 e il 1808, il condottiero fulani Usman dan Fodio (1754-1817) unì gli Stati hausa ...
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Afghanistan
Stato dell’Asia centrale. Il regno dell’A. fu fondato nel 1747 da Ahmad Shah, che diede inizio alla dinastia Durrani. Gli successe il figlio Timur Shah (1773-93), il quale, pur governando [...] interna si aggiunsero contingenti di volontari accorsi da diversi Paesi musulmani per combattere quello che appariva come un legittimo jihad. Nel 1985, di fronte alla difficoltà e ai costi crescenti dell’occupazione, l’URSS iniziò una strategia di ...
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La terra dei puri
L’instabilità del Pakistan
di Francesca Marino
18 febbraio
L’opposizione vince le consultazioni indette per eleggere i membri dell’assemblea nazionale pachistana: 87 seggi vanno [...] del mullah Fazlullah, detto ‘Maulana Radio’ per il network di radio FM che ha messo in piedi per diffondere il verbo della jihad e trasmettere ordini alle truppe. Fino all’ottobre 2007 il mullah e i suoi sono stati lasciati liberi di agire e di ...
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Palestina
Biladi ("il mio paese")
Uno Stato che non esiste
di Lucio Caracciolo
9 gennaio
Mahmud Abbas, comunemente noto come Abu Mazen, divenuto leader dell'OLP alla morte di Yasser Arafat e candidato [...] , e comunque tale da suscitare soprattutto negli Stati Uniti e in Israele la certezza del suo coinvolgimento nella rete globale del jihadismo. Arafat non è mai riuscito a conciliare le due facce del suo potere e del suo agire. Saranno gli storici a ...
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Egitto
Stato dell’Africa nordorientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Seconda grande civiltà del Vicino Oriente, [...] e gli attentati terroristici proseguirono. Dopo un grave attentato del 1997 a Luxor, alcuni leader dei movimenti integralisti Jihad («Guerra santa») e Jama‛a al-islamiyya («Gruppo islamico») annunciarono l’avvio di una strategia non violenta, cui ...
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jihad
jihād 〈ǧihàd〉 (o, meno com., gihād) s. m., arabo [propr. «combattimento, lotta»; più precisamente, forma verbale che significa «lottare, combattere»], usato in ital. per lo più al femm. (per avvicinamento alla parola guerra). – 1. Termine...
jihadismo
〈ǧiha-〉 s. m. [der. di jihād]. – Il movimento fondamentalista islamico, nei suoi varî raggruppamenti, il cui principale obiettivo è quello di sostenere la «guerra santa» contro gli infedeli, senza escludere il ricorso ad attentati...