INGLESE, LINGUA
Serena Ambroso
(v. inghilterra, XIX, p. 262)
L'i. può essere considerato una delle lingue più eterogenee d'Europa. Al suo riguardo si possono notare i seguenti fenomeni:
a) è una lingua [...] notevole impulso nel 20° secolo: ne sono testimoni le opere di Jespersen (1909-49) e di Quirk, Greenbaum, Leech e Svartik ( a doverlo usare nella loro attività quotidiana.
Bibl.: O. Jespersen, A modern English grammar on historical principles, i-vii, ...
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Linguista francese (Mont-Saint-Aignan 1893 - Montpellier 1954). Studioso delle lingue slave, del tedesco e del francese, scrisse tra le altre opere Éléments de syntaxe structurale (post., 1959), grande [...] " dello stesso Chomsky, ma la sua impostazione teorica è fondamentalmente diversa. Non a caso T., con J. O. H. Jespersen (cui è per molti versi affine), è ripreso dalle scuole francesi che nascono da una critica interna alla grammatica generativa. ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] R. (1979), The sound shape of language, Bloomington - London, Indiana University Press (2a ed. Berlin, Mouton de Gruyter, 1987).
Jespersen, Otto (1933), Symbolic value of the vowel i, in Id., Linguistica. Selected papers in English, French and German ...
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L’etichetta di verbi copulativi (dal lat. tardo copulatīvu(m) < cōpula(m) «unione, legame»; ingl. copular verbs; fr. verbs attributifs; spagn. verbos (pseudo)copulativos) è usata per riferirsi a un [...] predicativo del soggetto, sia di quelle transitive con complemento predicativo dell’oggetto (cfr. il concetto di nexus in Jespersen 1924 e la struttura della small clause in Chomsky 1981).
Chomsky, Noam (1981), Lectures on government and binding ...
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McCAWLEY, James D.
Giulio Lepschy
Linguista statunitense di origine scozzese, nato a Glasgow il 30 marzo 1938. Laureato in matematica all'università di Chicago (1958), ha poi conseguito un dottorato [...] e alla Scuola austriaca. In ambito linguistico si muove nella via aperta da Chomsky, si rifà anche all'opera di autori come O. Jespersen e D. Bolinger, e si sente vicino a teorici come G. Lakoff e J.R. Ross.
Bibl.: Per un inquadramento generale si ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] of Chicago Press.
Hopper, Paul J. & Traugott, Elizabeth C. (1993), Grammaticalization, Cambridge, Cambridge University Press.
Jespersen, Otto (1917), Negation in English and other languages, Copenhagen, Hast.
Joseph, Brian D. & Janda, Richard ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] con significato stabile (poco sensibili a variazioni di senso per effetto del contesto) e da verbi ‘leggeri’ come fare (Jespersen 1954), le cui molte accezioni emergono dall’interazione con la semantica dei nomi che riempiono le posizioni argomentali ...
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La paratassi è una connessione ordinata di frasi in un’entità superiore, in cui le frasi interessate hanno diverso valore informativo (➔ tematica, struttura) e sono collegate tra loro da nessi semantici. [...] un repertorio abbastanza ampio dei modelli paratattici, condiviso dalla gran parte delle lingue romanze e di quelle germaniche (Jespersen 1924; Matthews 1981; Le Goffic 1993; Quirk et al. 199915, López García 1999).
I fenomeni paratattici fin qui ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] A.K. (1967), Notes on transitivity and theme in English. Part 2, «Journal of linguistics» 3, pp. 199-244.
Jespersen, Otto (1924), The philosophy of grammar, London, Allen & Unwin.
Meillet, Antoine (1906), La phrase nominale en indo-européen ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] delle lingue straniere. Tra i promotori dell’associazione occorre ricordare Paul Passy, Henry Sweet, Wilhelm Viëtor e Otto Jespersen.
Nel corso degli anni, l’associazione cambiò più volte denominazione, la lingua ufficiale passò da inglese a francese ...
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analfabetico
analfabètico agg. [comp. di an- priv. e alfabetico] (pl. m. -ci). – Non alfabetico, non basato sulle lettere dell’alfabeto. In fonetica, sistema a., sistema di trascrizione basato sull’elencazione, mediante simboli grafici (che...