Glottologo danese (Randers 1860 - Copenaghen 1943); prof. d'inglese all'univ. di Copenaghen dal 1893 al 1925. Si è occupato di problemi teorici, di fonetica, e di lingue germaniche, specialmente dell'inglese. Tra le sue opere ricordiamo: Fonetik (1897-99), rielaborato in Lehrbuch der Phonetik (1904); Language: its nature, development and origin (1922); Philosophy of grammar (1924); e la Modern English ...
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Architetto danese (Copenaghen 1902 - ivi 1971). Aderente al linguaggio "internazionale" europeo, ne ha utilizzato i moduli espressivi filtrandoli attraverso una nuova sensibilità, con una acuta coscienza [...] sul f. Fyn (1951); scuola "Munkegårds" a Gentofte (1952-56); municipio di Rødovre (1955); edificio per uffici "Jespersen" a Copenaghen (1955); complesso industriale "Carl Christensen" ad Aalborg (1956); hotel Royal e terminal SAS a Copenaghen (1958 ...
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Linguista francese (Mont-Saint-Aignan 1893 - Montpellier 1954). Studioso delle lingue slave, del tedesco e del francese, scrisse tra le altre opere Éléments de syntaxe structurale (post., 1959), grande [...] " dello stesso Chomsky, ma la sua impostazione teorica è fondamentalmente diversa. Non a caso T., con J. O. H. Jespersen (cui è per molti versi affine), è ripreso dalle scuole francesi che nascono da una critica interna alla grammatica generativa. ...
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analfabetico
analfabètico agg. [comp. di an- priv. e alfabetico] (pl. m. -ci). – Non alfabetico, non basato sulle lettere dell’alfabeto. In fonetica, sistema a., sistema di trascrizione basato sull’elencazione, mediante simboli grafici (che...