Torino Film Festival
Giuseppe Gariazzo
Il Festival internazionale Cinema Giovani (dal 1998 T. F. F.) è nato a Torino nel 1982 per volontà di personalità del cinema e della cultura (come Gianni Rondolino [...] dal 2003); inoltre, dalla quarta edizione (1987) si è aperto all'assegnazione dei premi. La prima giuria, presieduta da JeanRouch, ha premiato ex aequo come miglior lungometraggio Esther (1985) dell'israeliano Amos Gitai e Noir et blanc (1986) della ...
Leggi Tutto
Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] ' proposto negli stessi anni da Guido Aristarco sulla rivista "Cinema nuovo", e anticipatrice piuttosto del Cinéma-vérité di JeanRouch ed Edgar Morin (per il quale v. Teorie del cinema: Il cinema come dispositivo dell'immaginario).
La consapevolezza ...
Leggi Tutto
Realismo
Sandro Bernardi
La nozione di realismo occupa un posto centrale non solo nella storia del cinema, ma anche nella storia dell'arte moderna, dalla prospettiva rinascimentale e dalla camera oscura [...] poetici di Chris Marker, dove il rapporto fra cinepresa e mondo reale appare dialettico e riflessivo; l'opera etnografica di JeanRouch, in cui la cinepresa è sempre coinvolta in un gioco di interpretazioni con i personaggi stessi che osserva. Alle ...
Leggi Tutto
Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] del modo di fare cinema un ruolo importante fu giocato in Europa da JeanRouch e dai suoi film etnografici, ma anche narrativi, girati con apparecchiature leggere e funzionali. Rouch utilizzava macchine da presa a 16 mm, gonfiando poi l'immagine a 35 ...
Leggi Tutto
Nouvelle vague
Michel Marie
*La voce enciclopedica Nouvelle vague è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Goffredo Fofi.
L'espressione Nouvelle vague, che [...] di Resnais. Fu Braunberger che produsse e distribuì i cortometraggi etnografici sull'Africa nera, Moi, un noir (1959) di JeanRouch, oltre ad alcuni dei più importanti film degli anni Sessanta, tra i quali vanno ricordati Tirez sur le pianiste (1960 ...
Leggi Tutto
Filmologia
Giorgio De Vincenti
Orientamento degli studi cinematografici che anticipò per diversi aspetti la semiologia del cinema degli anni Sessanta e Settanta ed ebbe origine con la fondazione nel [...] du temps (1962, uscito in Italia con il significativo titolo L'industria culturale). E precedono anche la collaborazione con JeanRouch per il film Chronique d'un été (1961), sorta di manifesto del Cinéma vérité.
Accanto agli interventi di Friedmann ...
Leggi Tutto
Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] : Cesare Zavattini (l'intellettuale e il teorico più che lo sceneggiatore), Bernardo Bertolucci, François Truffaut, JeanRouch, John Cassavetes, Claude Chabrol, Marco Bellocchio, Marguerite Duras, Jacques Rivette, Pier Paolo Pasolini, Philippe Garrel ...
Leggi Tutto
Film a episodi
Bruno Roberti
Il film a episodi in Italia
di Masolino d'Amico
L'espressione f. a e. designa una struttura cinematografica articolata in più parti, ciascuna delle quali rappresenta un'entità [...] o storico-politico. Tra gli esempi film come Paris vu par… (1965) di Claude Chabrol, Jean Duchet, Godard, Jean-Daniel Pollet, Eric Rohmer, JeanRouch, che offre una visione collettiva di Parigi legata alle atmosfere della Nouvelle vague (e di cui ...
Leggi Tutto
Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] o di À bout de souffle (1960; Fino all'ultimo respiro) di Jean-Luc Godard, fotografata dal vero, è la Parigi degli anni Sessanta ma cinepresa, mondo e personaggio è stata praticata da JeanRouch, padre del Cinéma vérité. Con un'interpretazione ...
Leggi Tutto
Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] complesse, che riconoscevano la natura 'testuale' dei prodotti visivi e le istanze autoriali in essi contenute: l'opera di JeanRouch, che è a ragione considerato uno dei massimi esponenti dell'a. v., può essere letta alla luce di questo mutamento ...
Leggi Tutto