Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] la sua forza. E se è relativamente raro, tranne che in quei registi che lo praticano con sistematica lucidità, come Jean-LucGodard o Theo Anghelopulos (molto più numerosi sono infatti i maestri del long take, come Bernardo Bertolucci, Sergio Leone o ...
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Palestinese, cinema
Sergio Di Giorgi
Dopo i primi cortometraggi realizzati in maniera pionieristica tra il 1935 e l'inizio degli anni Quaranta dall'operatore Ibrahim Hasan Sarhan ‒ fondatore peraltro [...] dallo scrittore John Berger, ha potuto assimilare il cinema d'autore europeo (in particolare di Michelangelo Antonioni, Jean-LucGodard, Wim Wenders e Aleksandr N. Sokurov) e americano (John Cassavetes). Già distintosi, dopo alcuni lavori in video ...
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Bazin, André
Giorgio De Vincenti
Critico cinematografico francese, nato ad Angers (Maine-et-Loire) l'8 aprile 1918 e morto a Bry-sur-Marne (Seine-et-Marne) l'11 novembre 1958. Sospinto da un generoso [...] ", culla della futura Nouvelle vague, cui collaborarono alcune delle migliori promesse del cinema francese, come François Truffaut, Jean-LucGodard, Jacques Rivette, Eric Rohmer, Claude Chabrol.Buona parte degli scritti di B. è raccolta nei quattro ...
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Lang, Fritz (propr. Friedrich Christian Anton)
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico austriaco, naturalizzato statunitense nel 1935, nato a Vienna il 5 dicembre 1890 e morto a Los Angeles il [...] al nuovo universo di controllo e sorveglianza televisiva. Gli anni successivi furono ricchi per L. di onori e riconoscimenti (Jean-LucGodard, tra l'altro, lo volle come attore e alter ego in Le mépris, 1963, Il disprezzo), ma nessuna prospettiva ...
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Junger Deutscher Film
Giovanni Spagnoletti
Movimento cinematografico tedesco, nato negli anni Sessanta del Novecento nella Bundesrepublik Deutschland sulla scia della Nouvelle vague francese, con l'intento [...] di Vesely sia il cortometraggio Machorka-Muff (1963), con cui debuttarono Jean-Marie Straub e Danièle Huillet. Già qui, e sempre a partire trasudano una cinefilia cerebrale in gran parte ispirata al Jean-LucGodard di À bout de souffle (1960), fatta ...
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Indipendente, cinema
Serafino Murri-Bruno Roberti
Caratteristiche del cinema indipendente
Con l'espressione cinema indipendente si definisce un insieme di modalità realizzative, produttive e distributive, [...] cinema d'impronta fortemente autoriale. Altrettanto esemplare in questo senso è in Francia il cinema di Jean-LucGodard, irriducibilmente personale sul piano linguistico e nella logica creativa e produttiva, sempre antagonista rispetto ai meccanismi ...
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Pesaro, Mostra internazionale del nuovo cinema di
Lino Miccichè
Ideata e progettata a Roma da Lino Miccichè e da Bruno Torri alla fine del 1964, ma realizzata a Pesaro fin dalla prima edizione (29 maggio [...] con la partecipazione tra gli altri di Joris Ivens, Roberto Rossellini, Cesare Zavattini, Jean-Marie Straub, Bernardo Bertolucci, Jonas Mekas, Jerzy Skolimowski, Jean-LucGodard, Pier Paolo Pasolini, Glauber Rocha; tra i più di cento film presentati ...
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Lavorazione, fasi di
Dario Tomasi
Per f. d. l. di un film si intendono quelle che concorrono alla sua realizzazione. In quanto opera collettiva, il film si avvale infatti di diversi collaboratori che, [...] in fase di sceneggiatura (come accadeva per molti registi del cinema della modernità, da Roberto Rossellini a Jean-LucGodard).Terminate le riprese, il film entra nella fase dell'edizione. Qui le operazioni fondamentali sono quelle del montaggio ...
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Aristarco, Guido
Monica Trecca
Teorico, critico e storico del cinema, nato a Mantova il 17 ottobre 1918 e morto a Roma l'11 settembre 1996. Tra i principali esponenti della cultura cinematografica in [...] epifaniche, della ricerca dell'oltre, delle intermittenze del cuore in registi come Charlie Chaplin, Pier Paolo Pasolini, Jean-LucGodard, Glauber Rocha, Ingmar Bergman e altri, riflette sul passaggio, avvenuto anche nel cinema, dalle filosofie delle ...
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Vertov, Dziga
Pietro Montani
Nome d'arte di Denis Arkadevič Kaufman, regista e teorico del cinema, di famiglia ebrea, nato a Białystok (od. Polonia) il 2 gennaio 1896 e morto a Mosca il 12 febbraio [...] saltuario, al cinegiornale Novosti dnja (Notizie del giorno). La sua lezione sarebbe tornata nel cinema degli anni Settanta di Jean-LucGodard, e successivamente nell'opera di Abbas Kiarostami che, al di là di ogni ripresa esplicita, è forse il suo ...
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antisnobismo
s. m. Rifiuto di atteggiamenti snobistici. ◆ L’umiliazione che suscita, oggi, vedere nei reality show povere persone che si rinfacciano urlando poveri peccati d’amore, o si assestano il reggipetto smoccolando come le concorrenti...