Teatro
Giorgio De Vincenti
Il rapporto tra teatro e cinema
Il rapporto del cinema con il t. è stato presente fin dalle origini della storia del nuovo linguaggio. Il t. ispira la dimensione spettacolare [...] ' del cinema in termini formali. Se pensiamo infatti a pratiche di regia 'moderne' come quelle di Renoir o di JeanRouch, di Rivette, Jean Eustache, Philippe Garrel, Eric Rohmer, Bernardo Bertolucci, ci si accorge che la relazione al t., ben oltre le ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] o di À bout de souffle (1960; Fino all'ultimo respiro) di Jean-Luc Godard, fotografata dal vero, è la Parigi degli anni Sessanta ma cinepresa, mondo e personaggio è stata praticata da JeanRouch, padre del Cinéma vérité. Con un'interpretazione ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] complesse, che riconoscevano la natura 'testuale' dei prodotti visivi e le istanze autoriali in essi contenute: l'opera di JeanRouch, che è a ragione considerato uno dei massimi esponenti dell'a. v., può essere letta alla luce di questo mutamento ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] di Marcorelles, una riflessione su B. Brecht, su J. Rouch e sul cinema diretto, e degli italiani l'unico a essere , febbraio 1978, si aprì con un editoriale della nuova direzione (Jean-Pierre Beauviala, Daney, Narboni, Toubiana), in cui si riaffermò l ...
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