Pianista statunitense (Duquesne, Pennsylvania, 1903 - Oakland 1983). Creò il primo stile pianistico originale nella storia del jazz, ispirato al fraseggio della tromba (trumpet style), con particolare [...] avanti per vent'anni: le sue ultime formazioni ospitarono D. Gillespie, Ch. Parker e altri protagonisti del jazz moderno. Questa continuità nel rinnovamento traspare in parte anche dal suo stile pianistico, caratterizzato da una grande capacità ...
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Sassofonista afroamericano (Kansas City 1920 - New York 1955). Dopo aver suonato con Jay McShann e in altre orchestre minori, dal 1942 si stabilì a New York, partecipando in varî locali alle sperimentazioni [...] collettive da cui nacque il movimento be-bop e con esso il jazz moderno, di cui P. fu pioniere e fondatore. Al primo gruppo importante, con D. Gillespie (1944-45), seguì una carriera da leader durante la quale P. stabilì i nuovi parametri stilistici ...
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GORDON, Dexter Keith
Antonio Lanza
Tenorsassofonista statunitense di jazz, nato a Los Angeles il 27 febbraio 1923, morto a Filadelfia il 25 aprile 1990. Nato da agiata famiglia della borghesia nera [...] alla sua maniera s'ispirò J. Coltrane.
Bibl.: I. Gitler, D. Gordon: the time for recognition, in Down Beat, 1961; J. Burns, D. Gordon, 1942-1952, in Jazz Journal, 1972; C. Berg, D. Gordon: making his great leap forward, in Down Beat, 1977; G. Endress ...
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ROACH, Maxwell, detto Max
Antonio Lanza
Batterista statunitense di jazz, nato a New York il 1° gennaio 1925. Dopo aver iniziato a suonare il flicorno, passò a studiare la batteria e si diplomò in percussioni [...] S. Rollins) al sax tenore, R. Powell al piano e G. Morrow al basso, e che, con quello di Davis e con i Jazz Messengers di Art Blakey, rappresenta il miglior gruppo dell'hard bop. Nel giugno Brown e il pianista Powell perivano in un incidente stradale ...
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Pianista e compositore statunitense (Rocky Mount, Carolina del Nord, 1917 - Weehawken, New Jersey, 1982). Distintosi all'inizio degli anni Quaranta tra i primi sperimentatori del be-bop, poi dal 1947 al [...] 1972 leader di piccole formazioni, M. si segnalò per la capacità di tradurre un certo retaggio del jazz classico (la tecnica stride, lo stile dei pianisti di Harlem degli anni Venti) in una musica dai contorni melodici inusitati e spigolosi e dai ...
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Violinista francese (Parigi 1910 - ivi 1997). Dedicatosi al jazz dal 1927, nel 1934 costituì, insieme a Django Reinhardt, il quintetto del Hot Club de France che ottenne grande successo e si affermò come [...] la migliore formazione jazz d'Europa. In Gran Bretagna durante la guerra e poi di nuovo in Francia costituì complessi proprî. ...
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Sassofonista statunitense (n. New York 1930) afroamericano. Dopo un debutto nel rhythm and blues, collaborò con i maggiori jazzisti degli anni Cinquanta (A. Blakey, M. Davis, T. Monk, ecc.), e nel 1956 [...] fu nello storico quintetto di M. Roach e C. Brown. È considerato uno dei solisti più emblematici del jazz moderno, capace di rivolgersi sia al passato (C. Hawkins) sia al futuro (O. Coleman), ai ritmi caribici come al lirismo delle ballads. È tra i ...
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Nome d'arte della cantante e pianista di jazz afroamericana Eunice Kathleen Waymon (Tryon, Carolina del Nord, 1933 - Carry-le-Rouet 2003). Esordì nel 1954, distinguendosi ben presto per l'indole cosmopolita [...] e l'eclettismo con cui affrontò i generi più varî della musica afroamericana (jazz, blues, rhythm and blues e radici folcloriche) e non (si ricorda la sua interpretazione di Ne me quitte pas di J. Brel). La sua vasta discografia comprende, fra l' ...
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Nome d'arte del pianista e cantante di jazz afro-americano Nathaniel Adams Coles (Montgomery, Alabama, 1919 - Santa Monica 1965). Formò nel 1937 un trio che in pochi anni ottenne largo successo. Pianista [...] stilisticamente vicino a T. Wilson e ad E. Hines, dal 1949 ridusse di molto l'attività di strumentista e iniziò una fortunata carriera come cantante. Grazie al timbro vocale particolarmente gradevole, ...
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Contrabbassista e compositore statunitense (Nogales, Arizona, 1922 - Cuernavaca, Messico, 1979). Dopo significative esperienze nel jazz tradizionale, nello swing orchestrale e nel be-bop, negli anni Cinquanta [...] si dedicò a una sperimentazione attenta alle forme europee, per poi volgersi a un linguaggio sempre più espressionisticamente consapevole della tradizione afroamericana: M. seppe calare il parossismo estatico ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).