Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I Ballets Russes (1909-1929), fondati e diretti dal colto impresario Sergej Diaghilev, [...] della fertile collaborazione con Stravinskij, Les Biches (1924), su una partitura del ventiquattrenne Francis Poulenc che include sonorità jazz, e Le train bleu (1924), con i costumi di Coco Chanel. Si tratta di opere antinaturalistiche, irriverenti ...
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Le letterature di lingua inglese
Valerio Massimo De Angelis
Perché la letteratura
L’avvento del nuovo secolo non ha prodotto un radicale cambiamento di paradigma nelle letterature di lingua inglese, [...] la poesia angloamericana con ascendenze africane o latine a prediligere l’avventurosità dell’impromptu influenzato dalle musiche ‘afro’ (jazz, rap, reggae; si pensi alla dub poetry dei poeti-musicisti Linton Kwesi Johnson e Benjamin Zephaniah, il ...
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BERTOLUCCI, Attilio
Gabriella Palli Baroni
Nacque il 18 novembre 1911 a San Prospero, frazione di Parma, ultimogenito di Bernardo e di Maria Rossetti, dopo Giovanni e Giulia (morti appena nati), Elsa [...] Marmi, da allora luogo consueto di vacanza, se si esclude l’estate del 1934, trascorsa con lei a Casarola: lo hot jazz ascoltato alla Capannina fu, con il cinema, l’interesse prevalente di quel periodo, al punto da fargli trascurare la poesia.
Nel ...
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MADERNA, Bruno
Gianluigi Mattietti
Nacque a Venezia il 21 apr. 1920 da Carolina Maderna e Umberto Grossato. La madre, nubile, morì quando il M. aveva solo 4 anni. Il padre, musicista d'intrattenimento, [...] che mimano la voce umana (come il flauto che incarna il ruolo del protagonista), stilemi riferiti alla polifonia cinquecentesca, al jazz, alla musica leggera, ai moderni ballabili.
Il primo lavoro che il M. destinò realmente al teatro fu Hyperion ...
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Va chiarito preliminarmente che in ambito musicale l’aggettivo popolare può avere almeno due significati. Nel primo, equivale all’inglese popular (o pop): la locuzione musica popolare (popular music) è [...] noncuranza formale dei testi urlati, ne rivitalizzano lo stile, talora sotto l’influenza di esempi stranieri (dal jazz alla canzone francese), mediante uno svecchiamento delle metafore, una nuova attenzione alla quotidianità e alla sfera intimistica ...
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TOGNAZZI, Ugo
Michele Sancisi
(Ottavio Ugo). – Nacque a Cremona il 23 marzo 1922, primogenito di una famiglia piccolo borghese, seguito da Ines due anni dopo.
Il padre Ermenegildo, detto Gildo, un assicuratore [...] la rivista in Uno scandalo per Lili (1957, di Scarnicci & Tarabusi) con Masiero, Gianrico Tedeschi, Mario Scaccia, le musiche jazz di Luttazzi e la regia di Luciano Salce, che divenne per Ugo un importante amico e complice.
Dopo un ultimo ...
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OMICCIOLI, Giovanni
Francesco Franco
OMICCIOLI, Giovanni. – Nacque a Roma il 25 febbraio 1901 da Abilio e da Zelinda Ercolani, primogenito di una famiglia molto numerosa.
Frequentò le scuole fino alla [...] un cielo in cui il sole ha appena lasciato traccia del suo passaggio. Alcune acqueforti e disegni coevi, come Balletto jazz n. 1 (1959; Roma, collezione privata, ripr. ibid., p. 101), sembrano partiture musicali, nelle quali è possibile rintracciare ...
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RUSSOLO, Luigi Carlo Filippo
Pierfranco Moliterni
Nicola Zito
RUSSOLO, Luigi Carlo Filippo. – Nacque il 30 aprile 1885 a Portogruaro (Venezia) da Domenico, orologiaio, organista e direttore della schola [...] . 33-42, 175-185). Anche il cinema sonoro, giunto in Europa tra il 1928 e il 1929 con il film statunitense The jazz singer (1927), interessò Russolo, in vista di un progetto, mai realizzato, che prevedeva l’interazione di immagini-suoni-rumori. Nello ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Reggae e hip hop sono due forme musicali popular dotate di un impatto tale che, nell’ultima [...] tecnica si svilupperà come una forma di percussione elettroacustica organizzata come il break del blues e del jazz (la breve cadenza improvvisativa misurata), con improvvisazioni ritmiche su strutture metriche di quattro od otto misure, interpretate ...
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Lubitsch, Ernst
Guido Fink
Regista e attore cinematografico tedesco, naturalizzato statunitense nel 1936, nato a Berlino il 28 gennaio 1892 e morto a Los Angeles il 30 novembre 1947. Per molti anni [...] fra l'altro del racconto originario da cui era stato tratto il primo film parlato della storia del cinema, The jazz singer (1927) di Alan Crosland. Insieme, praticando quel che lo stesso Raphaelson definiva 'una sorta di scrittura parlata', dettando ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).