Attore, regista e teorico del teatro russo (Penza 1874 - Mosca 1940). Tedesco per parte di padre, assunse la cittadinanza russa nel 1895, adottando il nome di Vsevolod. Allievo di V. I. Nemirovič-Dančenko [...] spagnolo del Seicento), sperimentare sulla scena i principî del montaggio cinematografico e della biomeccanica, la musica jazz, scenografie audacemente costruttiviste (del 1930 è il vol. Rekonstrukcija teatra "La ricostruzione del teatro"). Accusato ...
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Tavernier, Bertrand
Simone Emiliani
Regista e sceneggiatore francese, nato a Lione il 25 aprile 1941. Dopo essere stato, dall'inizio degli anni Sessanta, critico cinematografico per Positif e per i [...] è anche autore di un reportage documentario sulla musica blues (1984; Mississippi blues) e di uno struggente e intenso omaggio al jazz con 'Round Midnight (Autour de minuit) (1986; 'Round Midnight - A mezzanotte circa). Tra i suoi altri film, L. 627 ...
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Lady in the Dark
Franco La Polla
(USA 1942-43, 1944, Schiave della città, colore, 100m); regia: Mitchell Leisen; produzione: Buddy G. De Sylva per Paramount; soggetto: Moss Hart, dalla sua omonima commedia [...] dalla Rogers tre anni prima. C'è anzi addirittura chi ha visto nella pellicola un'opera che precorre All That Jazz (All That Jazz ‒ Lo spettacolo continua, 1979) di Bob Fosse, altro film in cui le esperienze oniriche del protagonista diventano numeri ...
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SVEZIA
Romano Gasperoni
Livio Tornetta
Emma Ansovini
Alda Castagnoli Manghi
Aase Bak
Ada Francesca Marcianò-Stefano Ray
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XXXIII, p. 40; App. I, p. 1041; II, II, [...] quattro trii per archi (1968); Conglomérat, per nastro magnetico (1968). Bark, attivo come solista di trombone in diversi complessi jazz, è stato allievo di Ligeti presso la Scuola superiore di musica di Stoccolma: membro del Tape Music Center di San ...
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OPERETTA
Roberto Caggiano
. In senso letterale indica una piccola opera, per lo più in un solo atto, di carattere tragico o comico. H. Riemann denomina operetta i primi saggi dell'opéra-comique francese [...] ne eccettui qua e là qualche segno di vita molto stentata e qualche tentativo di rinnovarla secondo il nuovo spirito del jazz, come ad es. Funny Face dell'americano G. Gershwin (1899), o di adattarla alla moderna tecnica cinematografica.
Negli ultimi ...
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Il discorso etnologico e le "tradizioni" africane
Gaetano Ciarcia
Tradizione e tradizionalismo
Attraverso l'esperienza della dominazione coloniale e in seguito ai processi detti "di decolonizzazione", [...] studio dell'esoterismo, dall'arte negra alla passione per il jazz e il cinema. In L'oeil de l'ethnographe si spietata ironia e dalla passione per fenomeni artistico-intellettuali come il jazz, l'arte negra, la danza africana, il cinema. Il ...
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La ricerca musicale
Giorgio Battistelli
Il problema
L’orizzonte della ricerca musicale appare oggi molto più indefinito che in passato. Non è nemmeno più ovvio distinguere tra una musica di ricerca [...] connotati e stratificati in una pluralità di stili. È però nella strada percorsa da ciò che è stato chiamato Free jazz, e più ancora in quelle esperienze di composizione estemporanea legate, in Europa, soprattutto ai nomi di Misha Mengelberg (n. 1935 ...
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ANTONIONI, Michelangelo
Sandro Bernardi
Carlo di Carlo
Nacque il 29 settembre 1912 a Ferrara da Ismaele ed Elisabetta Roncaglia, appartenenti a una famiglia della media borghesia. Due anni prima era [...] ’animatore Angelo Aguiari, suonatore di banjo, attore, ma soprattutto dotato per la regia, Antonioni apprese l’amore per il jazz e per il teatro. Ben presto organizzò una compagnia studentesca con la quale mise in scena testi di Luigi Pirandello ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] della distribuzione.
Il cinema sonoro prerivoluzionario, 1930-1958
Nel febbraio 1928, con la proiezione di The jazz singer (1927; Il cantante di jazz) di Alan Crosland, iniziò a C. la diffusione dei film sonori. Questo rese ancora più difficile ...
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MUROLO, Roberto
Pasquale Scialò
– Nacque a Napoli il 19 gennaio 1912 da Ernesto e da Lia Cavalli, di origini toscane.
La famiglia era benestante: Ernesto (Napoli 1876-1939), poeta, giornalista, scrittore [...] per avvicinarsi a ben altra musica e, con un gruppo di amici, iniziò a praticare alcune forme musicali derivate da stilemi jazz, in cui le voci simulavano ‘a cappella’ i timbri tipici degli strumenti di una band, diffusi in Europa dai Mills Brothers ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).