Skvorecky, Josef
Škvorecký, Josef. – Scrittore cecoslovacco (Náchod 1924 - Toronto 2012). Attraverso le sue prime opere letterarie, Konec nylonového věku (1956) e Zbabělci (1958; trad. it. I vigliacchi, [...] . it. Il sax basso, 1993) e Scherzo capriccioso (1984), le raccolte di saggi e articoli Franz Kafka, jazz a jiné marginálie (1988) e Le Camarade joueur de jazz (1996). Nell’ultimo anno del Novecento inizia la pubblicazione di una trilogia di thriller ...
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(pseud. di Konisberg, Allen Stewart)
Attore e regista cinematografico statunitense, nato il 1 dicembre 1935 a New York, nel quartiere di Brooklyn, da una famiglia della piccola borghesia ebraica. La sua [...] , collaboratore di spettacoli televisivi, autore di copioncini per fantasisti di cabaret, intrattenitore in cantine dove si suona il jazz, attore di teatro, televisione e cinema, commediografo a Broadway, ha il primo grande successo nel 1972 con la ...
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La musica nell’era digitale
Franco Fabbri
L’alta fedeltà come fenomeno di massa
Il pubblico iniziò ad associare l’aggettivo digitale al suono e alla musica negli anni Settanta del secolo scorso. Gli [...] meglio, il master finale.
Analogamente le registrazioni di musica colta prevedono l’utilizzo di montaggi e perfino nel jazz gli album pionieristici di Miles Davis (1926-1991) intorno al volgere del decennio ruppero il tabù della totale estemporaneità ...
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house music
<hàus mi̯ùusik> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Genere musicale nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso; particolarmente [...] . Dalla h. m. si sviluppano progressivamente diversi generi autonomi (come la techno music) e sottogeneri come il nu jazz (esempio di crossover tra jazz, funky e h. m.) e la eurodance (specifica sintesi tra h. m., cantato melodico e musica rap nata ...
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Regista teatrale italiano (n. Caserta 1946). Nel 1966 fondò a Roma il gruppo La Comunità, che dal 1973 si stabilì nel teatro omonimo. Si è messo in luce con allestimenti sperimentali di opere di García [...] , pur realizzando ancora lavori con il suo gruppo e singolari epopee come Itala Film Torino (1986) e L'età del jazz (1987), ispirate al cinema muto italiano e hollywoodiano, è passato dal teatro di ricerca a un teatro più accessibile e talvolta ...
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Strofa poetica e parte di una composizione musicale che ricorre invariata tra altre di struttura diversa nel corso di una composizione. Assume caratteristiche diverse a seconda della forma in cui è usato. [...] al rigo) che stabilisce, sul pentagramma, l’inizio e la fine dei brani ripetuti.
Nella canzone americana, nella musica leggera e nel jazz, il termine r. (inglese chorus) indica, come nella musica colta europea, la sezione che segue la strofa e vi si ...
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LIVING THEATRE
Roberta Ascarelli
. Collettivo teatrale d'avanguardia costituito nel 1947 in America da J. Beck (New York 1925) e dalla moglie J. Malina (Kiel 1926). Nel 1951, dopo anni di difficoltà [...] del mondo dei drogati alla materializzazione del senso di solitudine di ogni uomo resi scenicamente da lunghi assolo jazz), dove il testo è usato come canovaccio in cui prendono corpo le improvvisazioni degli attori (sperimentate a partire ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] in cui si caccia.
L’avvento del sonoro. - Fu segnato, nell’autunno del 1927, dal film americano Il cantante di jazz, diretto da un regista di scarsa notorietà, A. Crosland, e affidato soprattutto al virtuosismo di un celebre cantante di music-hall ...
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Copland, Aaron
Marta Tedeschini Lalli
Compositore statunitense, nato a New York il 14 novembre 1900, da famiglia di ebrei russi immigrati (il cui cognome originario era Kaplan), e morto a Tarrytown [...] specificamente americani, assumendo le tradizioni della musica folk e i ritmi del jazz. L'influenza del jazz, rilevabile per es. in Music for the theatre (1925) e nel Jazz concerto (1926), si manifesta soprattutto sul piano ritmico, e costituisce un ...
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Cantante, pianista e compositore italiano (Napoli 1920 - Roma 2001). Diplomatosi in pianoforte (1937), dalla fine degli anni Quaranta, dopo circa dieci anni di attività in Africa orientale, ha guidato [...] successivi. Nelle sue canzoni, C. ha saputo innestare sulla tradizione della canzone napoletana elementi di diversa provenienza, dal jazz al rock e allo swing, con effetti rigeneratori e mai di semplice giustapposizione; le invenzioni ritmiche e i ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).