Pianista cinese (n. Shenyang 1982). Conclusi gli studi musicali al Curtis institute di Philadelphia, ha debuttato nel 1999 al Ravinia festival di Chicago esibendosi in un concerto di Čajkovsky che ha riscosso [...] , nel suo repertorio accanto alla musica colta occidentale vi sono costanti confronti con la tradizione musicale cinese e con il jazz. Il pianista si è esibito nei più prestigiosi teatri mondiali, dalla Carnagie hall di New York alla Philharmonie di ...
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Sassofonista statunitense (Chicago 1927 - New York 2020). Dal fondamentale incontro, a metà degli anni Quaranta, con L. Tristano, del quale assorbì l'estetica e i nodi teorici, nacque il suo stile caratterizzato [...] contrappuntistica e politonale, dalla tendenza all'astrazione. Notevoli le sue ripetute collaborazioni col sassofonista Warne Marsh (anche lui discepolo di Tristano), con G. Mulligan, G. Evans e, in generale, con i maggiori stilisti del jazz bianco. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Elegie urbane: così potremmo definire i dipinti di Edward Hopper, figurativo puro e insieme [...] e notturna della città e della provincia americana: una sensibilità che forse ha trovato solo nel cinema o nel jazz degli anni Quaranta un’espressione altrettanto intensa e indelebile.
Hopper e l’Europa
Ben prima che i dipinti degli impressionisti ...
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North, Alex
Marta Tedeschini Lalli
Compositore statunitense, di origine russa, nato a Chester (Pennsylvania) il 4 dicembre 1910 e morto a Los Angeles l'8 settembre 1991. Unico musicista ad aver mai [...] di A streetcar named desire (1951; Un tram che si chiama desiderio) di Elia Kazan, una delle prime partiture jazz per il cinema, propose un linguaggio musicale innovativo, nel quale integrò stili ed elementi di diversa origine, costituendo un punto ...
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Compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco (Berlino 1929 - New York 2019), naturalizzato statunitense nel 1943. Musicista di vasta esperienza, ha messo a servizio del cinema le proprie competenze, [...] premi Oscar: Gigi, 1958; Porgy and Bess, 1959; Irma la douce, 1963; My fair lady, 1964) e come pianista jazz, è stato direttore artistico di importanti orchestre (Houston Symphony, 1967-70; London Symphony, 1969-79; Pittsburg Symphony, 1976-84; Los ...
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pop
Ernesto Assante
La musica come fenomeno di massa
Pop è l’abbreviazione del termine inglese popular («popolare»), con cui sono state qualificate produzioni e manifestazioni artistiche di vario tipo [...] Dorsey, Glenn Miller e Benny Goodman. È stato ancora una volta l’incontro tra due culture, quella del ritmo prepotente del jazz e quella della musica orchestrale bianca di discendenza europea, a creare un fenomeno pop che l’America – impegnata in una ...
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Painlevé, Jean
Andrea Di Mario
Documentarista francese, nato a Parigi il 20 novembre 1902 e morto ivi il 2 luglio 1989. Tra i primi autori a mostrare la vita dell'infinitamente piccolo, in particolare [...] immagini dei suoi film con la musica, in particolare il jazz. Le sue finalità furono di ordine divulgativo, ma raggiunse di Paul Valéry.
Bibliografia
G. Viazzi, Assassini d'acqua dolce confortati dal jazz, in "Cinema" n. s., 1950, 53, pp. 364-66.
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Attore e cantante statunitense (n. Philadelphia 1937). Dopo l’esordio televisivo all’Ed Sullivan Show, negli anni Sessanta è diventato il primo attore afroamericano a recitare in una serie drammatica (I [...] come Why is there air? (1965), Disco Bill (1977) e Bill Cosby – Himself (1982), alternando pezzi farseschi a canzoni di stampo jazz. Tra gli anni Ottanta e Novanta ha conquistato il grande pubblico grazie alla serie TV The Cosby show (1984-92, I ...
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Dankworth, Johnny (propr. John Philip William)
Marta Tedeschini Lalli
Compositore inglese, nato a Londra il 20 settembre 1927. Artista poliedrico, attivo, oltre che come compositore, anche come clarinettista, [...] dal 1944 al 1946 fu allievo della Royal Academy of Music di Londra. Negli anni successivi, per poter ascoltare direttamente il jazz a New York, si imbarcò come musicista su una linea transatlantica. Fondò nel 1950 la sua prima band, battezzata Johnny ...
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Etnomusicologo italiano (Ivrea 1928 - Milano 2003). Docente all'università di Bologna, è considerato tra i fondatori dell'etnomusicologia scientifica in Italia; svolse approfondite ricerche sulla musica [...] collaborò anche con «l'Europeo» e con la Rai. Iniziata la sua attività interessandosi soprattutto di musica contemporane e di jazz, alla fine degli anni Cinquanta fu tra i promotori del folk revival in Italia. Nello stesso periodo avviò con G. Bosio ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).