crossover
<krosóuvë> s. ingl., usato in it. al masch. – Termine divenuto di uso comune per indicare la tendenza contemporanea a incrociare (crossing) generi musicali differenti. Tale processo di [...] ibridazione può coinvolgere per esempio la musica colta e il pop (si parla in questo caso di classical c.), il jazz ed il rock (come nella musica fusion), la dance e la world music (matrici della worldbeat), ma può dare vita a un numero indefinito di ...
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Cantante italiana (n. New York 1959). Figlia del fotografo statunitense G. Casale, si è trasferita in Italia ancora bambina. All’inizio degli anni Settanta ha cantato come corista per grandi nomi della [...] duetto con G. Di Michele). Negli anni C. si è avvicinata alla musica jazz (con gli album Jazz in me, 1994; Billie Holiday in Me, 2003; Merry Christmas in jazz, 2009) e ha ottenuto il favore del pubblico teatrale come interprete di commedie musicali ...
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Poeta inglese (Birkenhead, Cheshire, 1932 - Liverpool 2000). Appartiene al gruppo dei cosiddetti poeti pop di Liverpool. H. rifugge dalle pose auliche e dagli ermetismi stilistici e attinge temi e motivi [...] di giornali, elenchi di oggetti, annunci pubblicitarî tratti dalle televisioni commerciali, espressioni dei fumetti, ritornelli, canzoni pop, jazz. Fra le raccolte delle sue poesie briose e dissacranti si segnalano: Tonight at noon (1968); City (1969 ...
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Duo statunitense di musica pop, formato nel 1970 dai compositori e musicisti Donald Fagen (n. Passaic 1948) e Walter Becker (n. New York 1950). Circondandosi volta per volta di musicisti diversi, il duo [...] è divenuto celebre per la capacità di nobilitare i fondamenti pop-rock delle canzoni con sofisticati elementi ripresi dal jazz e da altre tradizioni afroamericane. Notevoli le influenze letterarie nei testi (lo stesso nome del duo deriva dal romanzo ...
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Narrare con i suoni
Rita Valentino Merletti
Angela Mazzoccoli
Tutto intorno a noi è musica
C'è la musica della natura e quella degli strumenti, la musica dell'allegria e quella della tristezza, la [...] o con il sax. Celebri sono rimasti la tromba di Louis Armstrong e di Miles Davis e il sax di John Coltrane.
Nel canto jazz c'è poi un modo di usare la voce come un vero e proprio strumento, per emettere rapidamente sillabe prive di significato, usate ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il blues e il funk sono due fondamentali espressioni della cultura musicale afro-americana, [...] primi anni Trenta; in ogni caso, le incisioni di blues classico riscuotono un interesse motivato in parte dai solisti di jazz che vi figurano. Ma segnali di maggiore interesse per la specificità di questo genere afro-americano si hanno già nel 1937 ...
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Badalamenti, Angelo
Lorenzo Dorelli
Compositore statunitense, nato a New York il 22 marzo 1938 da padre di origine italiana e madre statunitense. Si è affermato nella seconda metà degli anni Ottanta [...] B. (che nel film appare anche nel ruolo del produttore mafioso) si muovono tra stili diversi, dallo swing al cool jazz, dal blues alle sonorità industriali; il tema principale è costruito ancora una volta intorno a una dolce e ipnotica melodia, che ...
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sassofono Strumento musicale a fiato di ottone nichelato o argentato, avente forma di tubo conico e fornito di ancia battente applicata su un becco analogo a quello del clarinetto. Fu inventato nel 1840 [...] da A.-J. Sax (➔), che lo brevettò nel 1846. Usato inizialmente nelle bande, fu poi adottato anche in orchestre, soprattutto di jazz e di musica leggera. Esistono diversi tipi di s., che si differenziano per forma e per accordatura (in do, fa, mi ...
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ROBBINS, Jerome
Renée Mandl
Ballerino, coreografo e regista, nato a New York l'11 ottobre 1918. Studiò danza classica con E. Loring, H. Platova, E. Daganova e A. Tudor; inoltre danza orientale, danza [...] campo del linguaggio del musical americano, in cui più geniale appare la sua fusione tra tecnica accademica e tecnica moderna e jazz, ebbe il merito di portare il genere ad altissimo livello artistico, sia in campo teatrale (Billion dollar baby, 1946 ...
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RASCEL, Renato
Giovanni Grazzini
RASCEL, Renato (nome d'arte di Ranucci, Renato)
Attore di teatro, cinema, radio e televisione, cantante e regista, nato a Torino il 27 aprile 1912, morto a Roma il 2 [...] gennaio 1991. Figlio di due cantanti d'operetta, si esibì adolescente quale batterista in un'orchestrina jazz, come ballerino di tip-tap e dal 1930 − con l'iniziale nome d'arte di Harry Lavin, poi di Ronny Boy, infine di Renato Rachel −nell' ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).