Canto di origine popolare afro-americana su temi evangelici sviluppatosi in America nel 19° secolo. Praticato dai grandi cori di chiesa, cominciò a essere codificato tra gli anni 1920 e 1940, in uno stile [...] che fondeva le tecniche del blues a elementi di derivazione jazz. A differenza del genere affine dello spiritual, il g. è caratterizzato da un testo di carattere soggettivo, dall’accompagnamento di strumenti e da una consistente intensità ritmica. ...
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Scrittore giapponese (n. Kyoto 1949). Autore di successo, si è fatto interprete dello smarrimento di una generazione cresciuta nel benessere del dopoguerra con romanzi caratterizzati dal taglio cinematografico [...] , 2014), storia di un doloroso percorso di maturazione. Tra le opere successive edite in Italia vanno citate: Ritratti in jazz (2013; ed. or. Potoreitu in Jazu, 1997), sorta di atlante sentimentale di questo genere musicale scritto in collaborazione ...
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Pianista, arrangiatore e compositore statunitense (Cuthbert, Georgia, 1898 - New York 1952). È considerato il padre del linguaggio orchestrale jazzistico. La sua formazione, fondata nel 1924 e continuamente [...] rinnovata (vi suonarono, tra gli altri, L. Armstrong, C. Hawkins, Ch. Green), stabilì prima il linguaggio del jazz classico, a evoluzione dello stile collettivo ed eterofonico di New Orleans, e poi lo portò a svilupparsi ulteriormente verso lo stile ...
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Cantante italiano (n. Milano 1965). Nel 1987 ha co-fondato i Casino Royale, gruppo dalla sonorità in continua evoluzione: se nei primi album prevalevano le influenze ska e reggae (come Soul of ska, 1988 [...] e Jungle jubilee 1990), i lavori successivi sono invece più jazz e hip hop. Nel 1999 P. ha lasciato i Casino Royale per intraprendere la carriera da solista e dedicarsi a un nuovo progetto, i Bluebeaters (insieme con musicisti provenienti da altre ...
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Musicista (n. Budapest 1905 - m. presso Johannesburg 1960). Studiò composizione con Z. Kodály e violoncello con A. Schiffer. Dal 1935 si stabilì a Londra, dove, naturalizzato inglese, insegnò al Morley [...] College. Compose musiche teatrali, orchestrali, corali e da camera, influenzate principalmente dalla dodecafonia e dal jazz. Tra i suoi lavori, il più impegnativo è la cantata Ulysses (dal romanzo di Joyce) per tenore, coro e orchestra (1946-47). ...
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Cantante italiano (Squinzano, Lecce, 1923 - Calimera, Lecce, 2010). Con diversi anni di cabaret alle spalle, sul finire degli anni Cinquanta ha raggiunto la notorietà partecipando ai più importanti varietà [...] televisivi dell’epoca (come Canzonissima e Sentimentale). La grande passione di A. era però il jazz e con i suoi brani ha contribuito alla diffusione del genere in Italia. Si ricordano in particolare Un giorno ti dirò, I sing ammore, My wonderful ...
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Forma musicale brasiliana, caratterizzata ritmicamente da una originale formula base derivata dal samba e consistente nell’accentuare, in una misura di 4/4, il 1°, 4°, 7°, 11° e 14° sedicesimo. Le raffinate [...] successioni di accordi di cui fa uso provengono, invece, dall’armonia del jazz degli anni tra il 1940 e il 1950. Nata nel 1959 per opera di un gruppo di compositori-interpreti fra i quali L. Bonfá, A.C. Jobim, J. Gilberto, la b. si diffuse ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I balli accompagnano l’evoluzione del tempo libero rappresentando un’importante cartina [...] secolo, i compadritos, sorta di teppisti urbani dagli abiti sgargianti, dediti ad alcol, tabacco e donne. Il tango, al pari del jazz, del flamenco, del samba, non è solo un genere musicale ma un modo di essere e come i suoi consimili nasce attorno ...
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Nome d'arte del cantante statunitense William Clarence Eckstein (Pittsburgh 1914 - ivi 1993); cantante con E. Hines dal 1939, acquistò grande popolarità e nel 1944 formò una propria orchestra (sciolta [...] nel 1947), che fu il primo grande complesso bop, nel quale militarono i maggiori esponenti del nuovo jazz. Passò quindi alla musica leggera. ...
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world music
<u̯ë'ëld mi̯ùuʃik> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Genere musicale emerso negli anni Ottanta del Novecento e caratterizzato dalla fusione di elementi tratti dalla musica [...] tradizionale (solitamente di culture extraeuropee) e sonorità pop, rock o jazz. A una prima indagine la w. m. si presenta come un genere dai contorni incerti. Una definizione specifica si può cercare considerando il fenomeno da un punto di vista ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).