Cantautore italiano (Milano 1935 - ivi 2013). Vicino fin dagli anni Sessanta a G. Gaber e a D. Fo, ispirato dal jazz (Vengo anch'io) e dal cabaret (Ho visto un re), dalla tradizione popolare lombarda (El [...] purtava i scarp del tennis) e dalla ballata d'impegno (Quelli che), J. ha proposto negli anni uno stile originale e poliedrico in canzoni intessute di ironia e di amarezza, tra spunti realistici e trattamenti ...
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Musicista italiano (Roma 1917 - ivi 2013). Esordì nel 1937, affermandosi come uno dei primi pianisti significativi del jazz italiano, che rappresentò al Festival du jazz di Parigi nel 1949. Diplomatosi [...] al conservatorio di S. Cecilia, si è poi dedicato alla musica leggera come arrangiatore, direttore d'orchestra, autore di canzoni (Roma nun fa' la stupida stasera, composta per Rugantino) e commedie musicali ...
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Pianista e tastierista afroamericano (n. Chicago 1940). Esecutore mozartiano da bambino, jazzista dal 1961, interprete di un hard bop sensibile alla essenzialità del soul jazz, poi pioniere del jazz elettrico, [...] anni Settanta e Ottanta, ha comunque alternato questa sua vena al tempo stesso sperimentale e popolare al recupero di un jazz acustico personale e sofisticato. È autore di importanti colonne sonore (Blow up di M. Antonioni, 1967; 'Round midnight di B ...
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Cornettista e compositore afroamericano (New Orleans 1885 - Savannah 1938). Dopo un'attività da comprimario negli anni Dieci, nel 1922 fondò a Chicago la Creole jazz band, il gruppo più importante dello [...] perdere i denti. Strumentista vicino alla tradizione più autentica della primigenia musica afroamericana, grande autore e vessillifero dell'improvvisazione collettiva, O. rimane il più valido archetipo del jazz delle origini e della sua estetica. ...
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Poeta portoghese di origini mozambicane (Inhambane, Mozambico, 1932 - Lisbona 1997). Nei suoi versi, scanditi da un ritmo sincopato che ricorda la musica jazz, predilige temi tradizionali di matrice occidentale, [...] ispirandosi a Th. S. Eliot: O país dos outros (1959); Mangas verdes com sal (1969); O escriba acocorado (1978); Memória consentida. 20 anos de poesia: 1959-1979 (1982); O corpo de Atena (1984); O monhé ...
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Chitarrista statunitense (n. Lee's Summit, Missouri, 1954). Dal 1974 al 1977 fu con G. Burton, dal quale imparò ad applicare al jazz un gusto melodico vicino al folk, che seppe fondere con ispirazioni [...] desunte da O. Coleman. Dal 1977 è il leader del celebre Pat Metheny group. In questa misura, ritrovata in seguito nei trii e poi nell'incontro, nel 1985, con Coleman, ha dato il meglio, anche se ha conosciuto ...
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Batterista statunitense (Philadelphia, Pennsylvania, 1931 - New York 2011). Cresciuto a Providence, Rhode Island, si è affermato al fianco dei più grandi pianisti bianchi del jazz moderno (con B. Evans [...] al gioco dei colori, delle dinamiche e delle pause. Della collaborazione con B. Evans si ricordano gli album Portrait in jazz (1959); Trio 64 (1963); insieme a K. Jarret: Life between the exit signs (1968); Backhand (1974); The survivor's suite ...
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Regista cinematografico italiano (n. Bologna 1938). Esordì nel 1968 con Balsamus, l'uomo di Satana. Raggiunta la notorietà con alcuni sceneggiati televisivi (Jazz band, 1978; Cinema!!!, 1979), si è imposto [...] all'attenzione della critica e del pubblico realizzando diversi film, nei quali, accanto alla nostalgia del passato e della civiltà di provincia, si afferma la volontà di un confronto con i temi della ...
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Cantautore e bassista italiano (n. Roma 1967). Cresciuto in Belgio, ancora adolescente ha iniziato a suonare il basso in diverse formazioni acid jazz (tra cui i 4 Play 4), per poi tornare stabilmente in [...] Italia nel 1991. Quattro anni dopo ha pubblicato Contro un’onda del mare; l’album ha ottenuto il plauso della critica (grazie all’originalità di testi e sonorità) e ha segnato l’esordio di G. sulla scena ...
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Soprannome del pianista Thomas Turner, detto anche Million (St. Louis 1873 - ivi 1932), uno dei primi pianisti di ragtime ricordati nella storia del jazz. Popolarissimo a St. Louis verso la fine dell'Ottocento, [...] il suo Harlem rag fu la prima composizione di ragtime pubblicata (1897) ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).