Violinista francese (Parigi 1910 - ivi 1997). Dedicatosi al jazz dal 1927, nel 1934 costituì, insieme a Django Reinhardt, il quintetto del Hot Club de France che ottenne grande successo e si affermò come [...] la migliore formazione jazz d'Europa. In Gran Bretagna durante la guerra e poi di nuovo in Francia costituì complessi proprî. ...
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Sassofonista statunitense (n. New York 1930) afroamericano. Dopo un debutto nel rhythm and blues, collaborò con i maggiori jazzisti degli anni Cinquanta (A. Blakey, M. Davis, T. Monk, ecc.), e nel 1956 [...] fu nello storico quintetto di M. Roach e C. Brown. È considerato uno dei solisti più emblematici del jazz moderno, capace di rivolgersi sia al passato (C. Hawkins) sia al futuro (O. Coleman), ai ritmi caribici come al lirismo delle ballads. È tra i ...
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Nome d'arte della cantante e pianista di jazz afroamericana Eunice Kathleen Waymon (Tryon, Carolina del Nord, 1933 - Carry-le-Rouet 2003). Esordì nel 1954, distinguendosi ben presto per l'indole cosmopolita [...] e l'eclettismo con cui affrontò i generi più varî della musica afroamericana (jazz, blues, rhythm and blues e radici folcloriche) e non (si ricorda la sua interpretazione di Ne me quitte pas di J. Brel). La sua vasta discografia comprende, fra l' ...
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Nome d'arte del pianista e cantante di jazz afro-americano Nathaniel Adams Coles (Montgomery, Alabama, 1917 - Santa Monica 1965). Formò nel 1937 un trio che in pochi anni ottenne largo successo. Pianista [...] stilisticamente vicino a T. Wilson e ad E. Hines, dal 1949 ridusse di molto l'attività di strumentista e iniziò una fortunata carriera come cantante. Grazie al timbro vocale particolarmente gradevole, ...
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Contrabbassista e compositore statunitense (Nogales, Arizona, 1922 - Cuernavaca, Messico, 1979). Dopo significative esperienze nel jazz tradizionale, nello swing orchestrale e nel be-bop, negli anni Cinquanta [...] si dedicò a una sperimentazione attenta alle forme europee, per poi volgersi a un linguaggio sempre più espressionisticamente consapevole della tradizione afroamericana: M. seppe calare il parossismo estatico ...
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Pianista afroamericano (New York 1924 - ivi 1966). Partecipò al Minton's di New York alle sperimentazioni che diedero origine al be bop, affermandosi nell'orchestra di C. Williams (1942-44), quindi in [...] discografico come leader avvenne nel 1947. Assieme a Th. Monk è considerato il fondatore dello stile pianistico del jazz moderno; la sua pur brillantissima carriera fu compromessa da depressioni e gravi malesseri che lo costrinsero a frequenti ...
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Chitarrista zigano (Liberchies, Belgio, 1910 - Parigi 1953); nel 1934 costituì con St. Grappelly il quintetto dell'Hot club de France, il miglior complesso jazz d'Europa, sciolto poi a causa della guerra [...] e ricostituito nel dopoguerra in più formazioni. Benché privo di cultura musicale, fu considerato il più geniale musicista europeo di jazz. ...
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Sassofonista statunitense (Woodville, Mississippi, 1909 - New York 1959). Dedicatosi dapprima alla batteria e al sassofono contralto, fece parte di numerose orchestre (tra cui quella di C. Basie, 1936-40), [...] e dallo stile originalissimi, anticipatore di una scuola moderna del sassofono, esercitò profonda influenza sugli sviluppi del jazz (be-bop, cool jazz), fornendo un modello a C. Parker. La sua figura è stata rievocata nel film Round midnight (1986 ...
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VAUGHAN, Sarah Lois, detta Sassy
Antonio Lanza
Cantante statunitense di jazz, nata a Newark (New Jersey) il 27 marzo 1924, morta a Hidden Hills (California) il 3 aprile 1990. Compì i primi studi di [...] Ch. Parker, D. Gillespie, T. Dameron, M. Roach e T. Scott. Si affermò come la voce più significativa del nuovo jazz, anche grazie a una fortunata tournée in Inghilterra e in Francia (1951). Negli anni Cinquanta registrò dischi di gran livello, oltre ...
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Compositore, arrangiatore e pianista di jazz, nato a Washington il 29 aprile 1899. Iniziò lo studio del pianoforte a sette anni e nel 1916 apparve per la prima volta in pubblico come interprete di ragtimes. [...] fu ingaggiato al Cotton Club di Harlem. Da allora si è affermato come una delle maggiori personalità del jazz, il cui linguaggio ha arricchito di molteplici effetti armonici e coloriti strumentali. Con varie formazioni si è ripetutamente esibito ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).