PASINETTI, Pier Maria
Vincenzo Caporale
PASINETTI, Pier Maria. – Secondo di due figli, nacque a Venezia il 24 giugno 1913, da Carlo, medico primario all’ospedale civile di Venezia e libero docente all’Università [...] spiccato per le letterature straniere, laureandosi nel 1935 in letteratura inglese con una tesi dal titolo L’artista secondo JamesJoyce. Furono frequenti, in questi anni, i viaggi in Inghilterra e in Irlanda, fatti spesso in compagnia del padre, del ...
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CAETANI, Roffredo
Benedetta Origo
Principe di Bassiano e ultimo duca di Sermoneta, nacque a Roma il 13 ott. 1871 da Onorato e dalla nobildonna inglese Ada Bootle-Wilbraham. Fu figlioccio di F. Liszt, [...] e vi comparvero inoltre eccezionali traduzioni di T. S. Eliot reso da Saint-John Perse, di Garcla Lorca tradotto da Supervielle, JamesJoyce da Larbaud, Leopardi da Ungaretti.
Nel 1948 la C. fondò nel palazzo Caetani a Roma la nuova rivista Botteghe ...
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TAMARO, Attilio
Giuseppe Battelli
– Nacque a Trieste il 13 luglio 1884, da Giovanni, di origini istriane, e da Giuseppina Gherlan, triestina.
Pur appartenendo a una famiglia di modesta estrazione sociale, [...] battaglia irredentista condotta sia sul piano politico che culturale (conobbe in quel periodo l’allora ‘triestino’ JamesJoyce) attraverso il ruolo di segretario della locale università popolare. L’incarico gli venne affidato per indicazione del ...
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MASCHERINI, Marcello
Cristina Beltrami
– Figlio di Maria Luigia Mascarin, nacque a Udine il 14 sett. 1906 e non fu riconosciuto dal padre. Nel 1910 la madre si trasferì a Trieste per poi rifugiarsi [...] di fisica teorica a Miramare (1974); e ancora a Trieste il 2 febbr. 1982 fu inaugurato il busto di JamesJoyce nel giardino pubblico. Solo nel 1970 e nel 1971 ebbe l’opportunità di un’esperienza didattica presso l’Internationale Sommerakademie ...
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NATOLI, Glauco
Lionello Sozzi
NATOLI, Glauco. – Nacque a Teramo il 15 febbraio 1908 da Adolfo e da Amelia Oriolo.
Visse la prima giovinezza a Messina, entrando precocemente in contatto con il circolo [...] , seguì la più impegnativa Poesia (ibid. 1939). Si dedicò anche all'attività di traduttore, licenziando alcune liriche di JamesJoyce (in Circoli, 1932), una scena dell'Elettra di Jean Giraudoux (in Il ponte [Messina], 1937), Jacques il fatalista ...
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bello e bellezza
Giuseppe Di Giacomo
Un dono inafferrabile
Sebbene molto usate nel linguaggio quotidiano, le parole bello e bellezza sfuggono a una definizione assoluta. Proprio questa indeterminatezza [...] resta invisibile. L'opera d'arte è il luogo di questa rivelazione, come in particolare dimostrano le opere dello scrittore irlandese JamesJoyce e di quello francese Marcel Proust. Non a caso, per questi autori la bellezza è data dal fatto che un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Jackson Pollock domina la realtà dell’avanguardia artistica americana degli anni [...] sue ossa / Coralli di brace / Son gli occhi d’allora / Perle chiare [...]”). L’immagine, ripresa anche da JamesJoyce nell’Ulisse, era oggetto di interpretazioni psicanalitiche, che ne riconoscono una metafora dell’inconscio e del processo personale ...
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Hemingway, Ernest
Valerio Massimo De Angelis
Uno scrittore sul fronte della vita
Autore del più importante romanzo sulla Prima guerra mondiale, Addio alle armi, lo statunitense Ernest Hemingway è riuscito [...] devastato l'Europa.
Hemingway arriva a Parigi alla fine del 1921, dove conosce i più grandi scrittori del periodo (JamesJoyce, Ezra Pound, Gertrude Stein). Il suo primo vero romanzo, Il sole sorge ancora (1926), gli vale un'immediata celebrità ...
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tardomodernista
(tardo-modernista, tardo modernista), agg. Che si attarda su posizioni moderniste.
• Se i re del ’900 avevano provato a portare a Bagdad Le Corbusier e Gio Ponti, Saddam [Hussein] (che [...] . Si smaglia. Precipita: «Città aperta» è il regno della digressione. Sulla scia di altre flânerie moderniste (Charles Baudelaire, JamesJoyce) e tardo moderniste (Thomas Pynchon e, soprattutto, W. B. Sebald), Teju Cole ha costruito un romanzo che ...
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Dragoman, Gyorgy
Dragomán, György. – Scrittore e traduttore ungherese di origine rumena (n. Târgu Mureş 1968). A vent'anni lascia la Romania per trasferirsi in Ungheria, dove termina gli studi secondari [...] e il Láthatatlan collegium ottiene un dottorato in letteratura inglese moderna. Ha tradotto le opere di Samuel Beckett, JamesJoyce, Ian McEwan e Irvine Welsh in ungherese. Il suo primo romanzo, A pusztítás könyve (Il libro della distruzione ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...