Filosofo italiano (Conversano 1839 - Pisa 1914); prof. (dal 1887) di filosofia teoretica all'univ. di Pisa. Allievo di F. Fiorentino, subì l'influsso di B. Spaventa diventando seguace dell'hegelismo, a cui iniziò poi G. Gentile, suo scolaro a Pisa. Scritti principali: Dell'apriori nella formazione dell'anima e della coscienza (1883); L'unità sintetica kantiana e l'esigenza positivistica (1885); Sentire ...
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Filosofo e storico della filosofia (Castelvetrano 1875 - Firenze 1944). Discepolo alla Scuola normale superiore di Pisa di D. Jaja (che lo avvicinò al pensiero di B. Spaventa), di A. D'Ancona e di A. Crivellucci; [...] professore nelle università di Palermo (1906-13), Pisa (1914-16), Roma (dal 1917); direttore (1929-43) della Scuola normale superiore di Pisa, di cui promosse l'ampliamento e lo sviluppo; collaboratore ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Rosmini-Serbati
Luciano Malusa
Antonio Rosmini-Serbati viene considerato il maggior filosofo italiano dell’Ottocento. Quale che sia il giudizio sul richiamarsi del suo sistema filosofico alla [...] di una visione soggettivistica e trascendentale, in grado di proseguire in Italia lo spirito del kantismo. Spaventa e Jaja soprattutto, e poi Gentile, affermarono che il pensatore aveva inteso l’essere ideale come forma trascendentale del conoscere ...
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(o neohegelismo) Movimento filosofico sorto nella seconda metà del 19° sec., ma vivo anche nel 20°, ispirato all’idealismo assoluto di Hegel. In Inghilterra i maggiori rappresentanti furono T.H. Green, [...] nel 19° sec. furono B. Spaventa e A. Vera e ne continuarono l’indirizzo A.C. De Meis, S. Maturi, D. Jaja. Si ispirò in parte ai principi dell’estetica hegeliana F. De Sanctis nella sua opera di critico letterario. Successivamente il n. italiano è ...
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LOSACCO, Michele
Stefano Miccolis
Nacque a Napoli, il 29 giugno 1871, da genitori di origini pugliesi: il padre Luigi era notaio; la madre, Maria Angela Cognetti De Martiis, era sorella dell'economista [...] Ministero della Pubblica Istruzione, Dir. gen. Istruzione superiore, Div. I, Liberi docenti, s. 3 (1930-50), b. 284; G. Gentile - D. Jaja, Carteggio, II, a cura di M. Sandirocco, Firenze 1969, p. 321; G. Gentile, Lettere a B. Croce, II-V (1901-24), a ...
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Filosofo e storico della filosofia (Bomba 1817 - Napoli 1883). Assunti gli ordini sacerdotali più per condiscendenza verso la famiglia che per intima convinzione, si stabilì (1840) a Napoli e aprì (1846) [...] pensare. Erano così poste le premesse dello sviluppo attualistico del neo-hegelismo di Gentile (il quale, scolaro di D. Jaja, fu indirettamente discepolo di S., che studiò a fondo e del quale ristampò le opere). L'esperienza della filosofia tedesca ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini
Emma Giammattei
A quale titolo si possano comprendere tra i filosofi del Novecento personalità intellettuali versatili ed elusive come Giovanni Papini e Giuseppe [...] , aveva potuto scambiare il «Leonardo» con «La critica». In particolare, in una lettera di Jaja al giovane Gentile dell’aprile 1903, il professore mostrava di aver individuato in «Gianfalco» e in «Giuliano il Sofista», cioè nell’uccello rapace e nell ...
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MICCOLIS, Stefano
Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 74 (2023)
Nacque a Corato (Bari) il 10 novembre 1945, da Leandro (medico e ufficiale durante la Seconda guerra mondiale, rientrato in Italia [...] a lui più familiari, tra Umbria e Puglie, relativi a personaggi della cultura otto-novecentesca (Croce, Fedele Albanese, Donato Jaja, Guglielmo Schiralli, Igino Petrone ecc.), collaborando a vari periodici, fra cui la Rivista di studi crociani e il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Fiorentino e Felice Tocco
Simonetta Bassi
«La maggiore felicità, a cui l’uomo possa arrivare, è di essere cittadino di uno Stato libero»: queste parole di Francesco Fiorentino descrivono perfettamente [...] e lettere», di cui è direttore, e il «Giornale napoletano della domenica» e raccoglie attorno a sé antichi allievi, come Donato Jaja e Felice Tocco. Muore di colera il 22 dicembre 1884 a soli cinquant’anni, lasciando la moglie Restituta Trebbi e i ...
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LABRIOLA, Antonio
Stefano Miccolis
Nacque a Sangermano (l'odierna Cassino) il 2 luglio 1843, da una "famiglia patriottico-liberale" (scriveva egli stesso a Friedrich Engels il 14 ag. 1891) di modeste [...] rosminiani (a F. Bonatelli); Cambridge, Trinity College Library, P. Sraffa Collection (ad A.C. De Meis e D. Jaja); Mantova, Istituto mantovano di storia contemporanea (a R. Soldi); Napoli, Archivio Croce; Tredozio (Palazzo Fantini), Archivio Fratti ...
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j, J
(i lungo, raro iòd, ant. iòta) s. f. o m. – Segno alfabetico, che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino o italiano, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura latina medievale come forma allungata in...