L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , servimento).
Questa sovrabbondanza derivativa era caratteristica anche di certa poesia religiosa, come quella di JacoponedaTodi, solo apparentemente più popolare. Jacopone usa provenzalismi in -ore come amarore, grossore, ecc., e astratti ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] all’origine della fortuna della lauda-ballata (➔ ballata), che – grazie anche al contributo di poeti come Garzo e JacoponedaTodi – si propagò in tutta Italia nel Trecento e nel Quattrocento. Sotto la spinta degli ordini mendicanti, molti religiosi ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] loro necessaria, sfruttando senza ritegno le procedure consentite (in JacoponedaTodi o in Chiaro Davanzati si trovano in massa nomi astratti da trans-categorizzazione verbo-nome e da derivazione per suffisso, specie -anza, -ura, -ore, -mento, -ezza ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] che sarà poi di Dante. La letteratura religiosa ebbe dunque i suoi inizi negli autori citati, ai quali va aggiunto JacoponedaTodi, la cui opera si connette nuovamente al genere laudistico umbro. Vossler (1948: 48) osservava come fosse degno di nota ...
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Nelle lingue si hanno fenomeni di semplificazione quando una struttura più complessa è sostituita da una più semplice, cioè «più facile, più agevole, […] meno impegnativ[a] ecc. a qualche livello per l’utente» [...] in (13) si ritrova già agli inizi della tradizione letteraria italiana:
(14) Una sposa pigliai
che dato li ho el meo core
(JacoponedaTodi, “O Cristo onnipotente”, 6-7)
Si noti che in (14) c’è anche la cancellazione della distinzione tra il dativo ...
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spiegone s. m. 1. Spiegazione esplicita di taglio didascalico; anche, approfondimento particolareggiato di un determinato argomento. | In particolare, in una narrazione scritta o filmata, riepilogo delle informazioni necessarie per comprendere...