Si tratta di un uso che risente dell’inglese to assume, come scrive giustamente chi ci ha posto il quesito. In verità, to assume e assumere condividono alcune accezioni (‘assumere una carica’, ‘assumere una posizione (in senso fisico)’), grazie al c ...
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Non crediamo che alcuno abbia potuto decretare il cambiamento istituzionale dell'alfabeto italiano, che continua a essere composto di 21 grafemi. A tale computo, si è soliti aggiungere quello di altre [...] «cinque lettere provenienti da altri alfabeti (l ...
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L’insegnante ha ragione. Anche se propriamente imbastire un banchetto non è considerabile un terribile strafalcione, certamente si presenta come un esempio di accostamento inappropriato di parole, che rompe il vincolo di una normale collocazione e r ...
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Bando alle perplessità! L’aggettivo vano, usato in funzione predicativa, si accorda per il numero e il genere con il nome o pronome al quale si riferisce: in questo caso, si accorda al plurale maschile con tanti tentativi. ...
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L'alternativa nell'uso tra la preposizione a semplice e la preposizione a articolata, nel caso di relazione di moto verso una destinazione è legata ad abitudini consolidatesi nel tempo (e in momenti diversi, ovviamente), di là di ogni volontà di raz ...
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Confermativo significa 'che conferma o serve a confermare'. Quindi, in astratto, non è irragionevole l'uso che ne fa il nostro lettore. Nella vita reale della nostra lingua, però, confermativo è adoperato quasi soltanto in collocazioni di sapore giu ...
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Più che di eccezioni, nel caso dell'abbinamento tra singenionimi (nomi di parentela) e aggettivi possessivi ed eventuale selezione dell'articolo, siamo in presenza di oscillazioni e variazioni nell'uso, anche a seconda delle aree geografiche. Ragion ...
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È possibile perché l’italiano è una lingua a negazione multipla (o a concordanza negativa). Ciò significa che la presenza di un altro elemento negativo oltre a non, come niente, nulla, nessuno, mai, neanche, [...] nemmeno, neppure, né, mica, non è interpr ...
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No, in italiano non esiste questa possibilità. Si può dire, in questo caso, che l’etimo arabo, indicante il vuoto, cioè l’assenza di unità, pesi sulla realtà del numerale italiano. Va detto, però, che [...] la lingua, un poco prima della metà del Novecent ...
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Nelle proposizioni interrogative indirette rette da una sovraordinata col verbo dire (qui: non vuole dire [che]), di norma va usato l'indicativo. Dunque la prima frase è corretta. ...
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italiano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. a. Dell’Italia: il popolo i.; lingua, storia, letteratura i.; la civiltà, la cultura i.; le coste, le regioni, le città, le province i.; la Repubblica I., sia quella proclamata da Napoleone nel 1802...
itala
ìtala (o Ìtala) s. f. [abbrev. del lat. ităla versio «versione latina»]. – Nome tradizionale della versione latina della Bibbia anteriore alla Vulgata; di essa rimangono solo frammenti.
(RI) Formazione politica di ispirazione moderata e liberista, costituita per iniziativa di L. Dini nel 1996. Dopo aver sostenuto il primo governo Prodi (1996-98) e i successivi governi D’Alema (1998-2000) e Amato (2000-01), nel 2002 confluì...