Missionario gesuita (Avignone 1591 - Ispahan 1660); svolse il suo apostolato in Persia e nella Cocincina, acquistando una profonda esperienza dei problemi missionarî in Estremo Oriente e della lingua annamita. [...] del Tonchino, convertì in pochi anni 5000 pagani, ma fu per tre volte esiliato dalla regione. Nel 1655, stabilitosi in Persia, si guadagnò il favore dello scià 'Abbās II, che gli permise di fondare una chiesa e una casa per missionarî a Ispahan. ...
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Sultano buwaihide di Persia (Ispahan 936 - Baghdād 983). Riuscì, con una serie di fortunate campagne, a riunire nelle sue mani tutti i dispersi dominî dei Buwaihidi, e a imparentarsi col califfo abbaside [...] di Baghdād, che gli conferì il titolo di sultano. Alla sua corte fu il poeta al-Mutanabbī ...
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Poeta iraniano (n. Ispahan 1926), tra i rappresentanti della corrente letteraria shi῾r-i nau. La sua poesia, caratterizzata da una ricercata modernità della forma esteriore, riflette nei contenuti sia [...] l'inquietudine per un avvenire oscuro e incerto (Khūn-i Siyāvush "Il sangue di Siyavush", 1963), sia le problematiche sociali e nazionali (Bā Demāvand-i khāmush "A Demavand silenzioso", 1966) ...
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Poeta persiano (Ispahan 1867 circa - Teheran 1943) conosciuto con lo pseudonimo di ῾Ebrat. La sua poesia, ricca di aforismi secondo il modello classico, è volutamente distaccata dagli avvenimenti politici [...] contemporanei. Famoso per i suoi ghazal nei quali l'elemento mistico occupa grande spazio: Muntakhabāt-i ghazaliyāt-i ῾Ebrat ("Scelta di ghazal di Ebrat") ...
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Regista cinematografico iraniano (n. Ispahan 1972). Formatosi presso l’Istituto del Giovane Cinema Iraniano e l’Università di Teheran, già durante gli studi si è distinto alla regia dirigendo serie TV [...] quali A tale of city. Negli anni Duemila ha esordito nel cinema, riscuotendo crescenti riconoscimenti con la sceneggiatura di Low heights (2001) e la regia dei successivi Dancing in the dust (2003, premio ...
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Scrittore iraniano (Ispahan 1892 - Ginevra 1997). Nato nel 1892, data di cui egli stesso venne a conoscenza solo in tarda età, da un predicatore sciita costretto all'esilio per la sua attività nel movimento [...] costituzionalista del 1905, ricevette un'educazione di tipo occidentale, prima a Beirut e poi in Europa a Losanna, Digione e Berlino. Qui pubblicò la raccolta di racconti satirici Yakī būd yakī nabūd ("C'era ...
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Uomo politico iraniano (n. Ardakan, Ispahàn, 1943). Leader dello schieramento riformista, è stato presidente della Repubblica (1997, riconfermato 2001). La politica economica di Kh. ha mirato ad una maggiore [...] industrializzazione, registrando forti incrementi nella produttività e negli investimenti stranieri. In politica estera Kh. ha promosso la distensione sui temi di interesse internazionale, rilanciando ...
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Khatami, Mohammad
Politico iraniano (n. Ardakan, Ispahàn, 1943). La sua formazione va dalla filosofia, alla pedagogia, alla teologia islamica. Responsabile del Centro di cultura islamica di Amburgo, [...] tornò in patria dopo la rivoluzione del 1979. Nominato ministro della Cultura nel 1982, nel 1992 dovette dimettersi perché accusato dall’ala intransigente del regime iraniano di essere troppo liberale. ...
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Scrittore arabo (sec. 9º-10º), di origine persiana, vissuto a Ispahan, autore del Kitāb al-a῾lāq an-nafīsa ("Il libro delle gemme preziose"), di cui si è conservata e pubblicata la parte di argomento geografico. ...
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isfahan
〈-hàan〉 (o ispahan) s. m. – Nome di alcuni preziosi tappeti antichi (sec. 16°-17°) prodotti, di solito in seta, nel territorio e nella città di Isfahān (già Ispahān), capitale del regno persiano sotto Abbas I il Grande (1587-1629)....
kashan
〈kašàn〉 s. m. – Tappeto persiano che prende nome dalla città di Kāsān, tra Ispahan e Teheran, sede nei sec. 16° e 17° di una importante manifattura, riattivata alla fine del sec. 19°, con una produzione di tappeti classificati tra i...