ornare
Antonietta Bufano
Il verbo ripete il significato di ‛ adornare ' (v.), " far bello ", in senso sia proprio che figurato, con costrutto sia transitivo che riflessivo, talvolta seguito anche dal [...] 'allusione all'artificio retorico si associa, prevalendovi, quella alla frode, visto che di quelle parole Giasone si serve per ingannare Isifile. Con valore analogo a quello di If II 67 l'espressione ritorna una terza volta, nel sonetto in risposta a ...
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MARAZZOLI, Marco (Marco Evangelista, Marco dall'Arpa)
Arnaldo Morelli
Nacque a Parma, nel 1602 circa, da Dionisio e da Flora.
L'atto di morte, del 1662, lo definisce "aetatis suae annorum 60 circiter", [...] non era disinteressato, dato che al M. era stata commissionata per quella stagione l'opera Gli amori di Giasone e d'Isifile, su libretto di O. Persiani, poi rappresentata al Ss. Giovanni e Paolo nel 1642; inoltre, con ogni probabilità, il M. dovette ...
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ivi
Mario Medici
L'avverbio, letterario o comunque di uso non popolare, è abbastanza ben documentato nelle opere poetiche di D. (particolarmente nella Commedia e nel Fiore, mentre è presente una sola [...] s'è entro il mezzo del core / ... e ivi si lamenta / d'Amor; If XVIII 91 Ivi con segni e con parole ornate / Isifile ingannò (va osservato che i., come in diversi altri casi, si trova all'inizio di verso e di periodo); XXV 76 Ogne primaio aspetto ivi ...
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Troiani
Antonio Martina
La gloria di costituire l'Impero universale di Roma era riservata ai discendenti dei T. superstiti che, dopo la lunga guerra in cui la loro virtù aveva dovuto soccombere dinanzi [...] all'ombra di Ettore apparsagli in sogno in Aen. II 281 ss., come subito dopo cita da Stazio (Theb. V 608) quelle che Isifile rivolge al morto Archimoro. Il passo dell'Eneide e il contesto del Convivio (ché non era esso luce) richiedono che Ettore sia ...
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Stazio, Publio Papinio
Ettore Paratore
D. ricorda S. già in Cv IV XXV 6 come lo dolce poeta. Si sarebbe tentati di pensare che così definendolo egli alludesse alle Silvae. Ma del poeta egli ignorava [...] Pg XXII non solo Argia e Deifile, i modelli di virtù già esaltati nel Convivio, ma anche Antigone, Ismene, Isifile, Manto, e, accanto ai principali personaggi femminili della Tebaide, due dell'Achilleide, Teti e Deidamia, sono ricordati come abitanti ...
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frodolente
Ettore Bonora
Come aggettivo, " pensato o eseguito con frode ": lo furto che [Caco] frodolente fece / del grande armento ch'elli ebbe a vicino (If XXV 29; sostenibile anche l'ipotesi che [...] era largamente diffusa tra i suoi concittadini; dell'eroe greco non vengono taciute le lusinghe con le quali ingannò Isifile, ma nella commozione per la giovane donna abbandonata gravida, soletta (If XVIII 94) finisce per consistere una delle note ...
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PERSIANI, Orazio
Paolo Alberto Rismondo
PERSIANI, Orazio. – Nacque a Firenze il 26 gennaio 1605 da Giovanni Battista di Antonio e da Smeralda Migliorati (Firenze, Archivio dell’Opera di S. Maria del [...] , Venezia 1641); l’«opera drammatica» Narciso ed Eco immortalati e la «festa teatrale» Gli amori di Giasone e d’Isifile (Venezia 1642; Whenham, 2004, pp. 265, 291) musicate rispettivamente dai musicisti romani Filippo Vitali e Marco Marazzoli (la ...
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due (Duo)
Federigo Tollemache
È presente con notevole frequenza in tutte le opere dantesche.
Nella Vita Nuova d. ricorre soprattutto come base di divisione e di suddivisione delle poesie (nove bipartizioni [...] : i due giusti di Firenze (If VI 73), i due miglior da Fano (XXVIII 76), i due figli di Ino (XXX 5) e quelli di Isifile (Pg XXVI 95), i due occhi del cielo, Apollo e Diana (XX 132).
Si potrebbero ricordare anche le due fiammette (If VIII 4), ma le ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] evitare l'accentazione o. di Antigone, Deifile e Ismene, che " costringerebbe a una o altra sinalefe preoccupante "; e, ricordando Isifile, sicuramente non o. in If XVIII 92, mette in dubbio anche il Penelopè citato sopra. Tra Lachesìs e Làchesis (Pg ...
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segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto [...] v. anche, con senso traslato, Detto 90); o soltanto ai " gesti ", agli " atti ": Ivi con segni e con parole ornate / Isifile ingannò (If XVIII 91: qui " atti " da innamorato); si collega a quest'accezione l'espressione ‛ far s. ': i dalfini... fanno ...
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ornato1
ornato1 agg. [part. pass. di ornare]. – Che ha ornamenti, che è ricco di ornamenti: palazzo o. di marmi; un libro o. di fregi; animo o. di virtù; una gentil donna di bellezze ornata e di costumi (Boccaccio); e con uso assol.: saloni...