Filosofo ebreo (Nieśwież, Polonia, 1754 - Niedersiegersdorf, Slesia, 1800). Gli fu dato, o assunse, il nome di Maimon perchè studioso di questo filosofo medioevale, che influì molto sulla formazione del [...] incompleta, come processo di determinazione che prosegue all'infinito. Il limite di questo processo è paragonabile a un numero irrazionale, mentre la "cosa in sé" è raffrontabile a un numero immaginario. Soltanto nell'ambito del pensiero puro, nella ...
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VALORI, Filosofia, dei
Renato LAZZARINI
Vasto movimento filosofico, molti motivi del quale si ritrovano in sistemi noti sotto altri nomi, e che va distinto da una semplice psicologia dei valori. Questa [...] di sopra della natura fissata dal procedimento scientifico, in cui l'esistenza umana non avrebbe senso, si pone un atto irrazionale che appartiene in proprio al volere e si muove sul terreno della religione e della speculazione in cui logica, morale ...
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Nichilismo
Stefano De Luca
Negazione totale dei valori
Nel linguaggio filosofico, con il termine nichilismo (dal latino nihil «nulla») si indicano tutte le dottrine che negano completamente i valori [...] essenziale della cultura occidentale, almeno a partire da Socrate. Incapaci di sopportare il carattere caotico e irrazionale del mondo i pensatori occidentali si sarebbero inventati, secondo Nietzsche, un altro mondo – falso e immaginario ...
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virtù
Anna Lisa Schino
La condizione di perfezione morale
Il concetto di virtù (e del suo opposto, il vizio) costituisce uno dei nodi centrali nella riflessione sull’etica. Variamente interpretata, [...] un punto di equilibrio. Compito della razionalità dell’uomo è proprio quello di dare una misura, un limite all’elemento irrazionale (cioè passionale e istintivo): il coraggio, per esempio, è una virtù in quanto è il giusto mezzo tra gli opposti ...
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Utopia
VValerio Verra
di Valerio Verra
Utopia
sommario: 1. Introduzione: utopia e utopismo. 2. Utopia ed escatologia. 3. Utopia, ideologia, immaginazione sociale. 4. Marxismo e utopia. 5. Utopia, staticità [...] numeri costituisce ormai per l'uomo una sorta di dato che è stato superato in molte essenze laterali (numeri negativi, irrazionali, immaginari, ecc.); lo stesso si può dire delle geometrie non euclidee rispetto a quella euclidea e così via. Al limite ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] sistematica nella concezione psicologica che contrapponeva, nell’anima, la parte razionale, sede della conoscenza, a quella irrazionale, sede degli affetti. Dall’accentuazione di uno dei termini dell’antitesi nacque il ripiegamento platonico sull ...
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virtù Disposizione a fuggire il male e fare il bene, perseguito questo come fine a sé stesso, al di fuori di ogni considerazione di premio o castigo.
Filosofia
Per i Greci più antichi il termine ἀρετή [...] epicurea che attribuiscono centralità alla v. della saggezza o prudenza, intesa dai primi come contrapposta alla forza irrazionale e incontrollabile delle passioni in una prospettiva ascetica; e dai secondi come calcolo razionale dei piaceri in vista ...
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Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della [...] . Dal punto di vista della struttura interna, Platone considera l’a. divisa in una parte razionale e in una irrazionale, a sua volta scissa in a. irascibile e in a. concupiscente: tripartizione alla quale corrisponde poi quella delle classi ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] , e ciò attraverso la mediazione di valori come il gusto o il disprezzo del profitto, il fascino del razionale o dell'irrazionale, la ricerca del bello o dell'utile, il senso dell'ordine e della gerarchia o dell'uguaglianza; essa riesce ad animare ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] fatto stesso che l’anima umana, diversamente da quella universale e da quelle separate dal mondo, abbia in sé potenze irrazionali è prova della sua scissione dall’Intelletto, che non le ammetterebbe; ciò a sua volta dimostra l’esistenza di anime con ...
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irrazionale
agg. [dal lat. irrationalis, comp. di in-2 e rationalis «razionale»]. – 1. a. Nel linguaggio com., non dotato di ragione: gli esseri, le creature i.; non conforme a ragione, che non procede o non è dettato da ragione, irragionevole:...
irrazionalismo
s. m. [der. di irrazionale]. – Atteggiamento di pensiero o dottrina filosofica secondo cui la ragione – intesa come facoltà che procede per distinzioni, definizioni e deduzioni logiche – è incapace di dare una spiegazione esauriente...