(gr. ῎Ιρις) Personaggio mitologico, figlia di Taumante e dell’oceanina Elettra, personificazione dell’arcobaleno, ma anche messaggera degli dei, specialmente di Zeus e di Era, della quale appare come l’ancella ...
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(gr. Θαύμας) Divinità marina greca. Figlio di Ponto e Gea, fratello di Nereo, Forcide, Ceto ed Euribia, marito dell’oceanina Elettra e padre delle Arpie e di Iride. ...
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Essere sovrumano, ministro di Dio presso gli uomini per annunciare e fare eseguire la sua volontà. Il termine greco ἄγγελος («messaggero») applicato a messi divini (Hermes, Iride, la Fama, talvolta in [...] connessione con l’Oltretomba) venne usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk, che vale «messaggero, ministro». Gli a., esseri superiori all’uomo (detti anche «figli» ...
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Divinità della mitologia greca. Erano immaginate in origine come donne alate, poi come mostri con testa, busto e braccia di donna, il resto di uccello. Esiodo ne conosce due: Aello, «bufera», e Ocipete, [...] «colei che vola rapida», figlie, con Iride, di Taumante ed Elettra. In altri autori sono tre, con Celeno, l’«oscura». Sono localizzate prima nel giardino delle Esperidi, poi nelle isole Strofadi, dove si rifugiano perché cacciate dai Boreadi Calai e ...
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Anatomia e medicina
Organo di senso per la ricezione degli stimoli luminosi, che vengono trasmessi ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive.
Anatomia comparata
Invertebrati
Molti Invertebrati [...] coroidea, posta tra il tessuto nervoso della retina e la sclera. La melanina è la sostanza che conferisce colore anche all’iride. La retina è il tessuto in cui si verifica il maggior consumo di ossigeno per unità di massa. Il metabolismo cellulare ...
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(gr. Λητώ) Dea greca. Figlia del Titano Ceo e della Titanide Febe, generò da Zeus Apollo e Artemide. Dovendo dare alla luce i due gemelli, andava in cerca di un luogo che le desse asilo, negatole dovunque [...] Delo, cioè «la brillante». I dolori del parto di L. durarono 9 giorni e 9 notti finché le dee che l’assistevano mandarono Iride a chiamare Ilizia, dea delle nascite, che l’aiutò a partorire. Altre leggende narrano che L., in forma di lupa, si era ...
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Teologo domenicano (n. forse Vriberg, Sassonia, 1250 circa - m. dopo il 1310), provinciale del suo ordine in Germania (1293-1296), maestro di teologia a Parigi (1297), autore di trattati filosofici e scientifici. [...] tra l'anima e le sue facoltà, costituiscono le tesi essenziali della sua filosofia. Notevole importanza per la storia della scienza hanno i suoi scritti fisici (De coloribus; De iride et de radialibus impressionibus; De miscibilibus in mixto; ecc.). ...
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Ecclesiastico (Arbe 1560 o 1561 - Roma 1624). Gesuita, nel 1597 chiese e ottenne di lasciare la Compagnia. Vescovo di Segna (1600), arcivescovo di Spalato (1602), nel 1616 rinunciò alla carica e si recò [...] ai libri, in Campo dei Fiori. È noto anche per un De radiis visus et lucis in vitris perspectivis et iride tractatus (1611) in cui dà una interpretazione della dispersione della luce nell'arcobaleno che ripete la teoria della semplice e doppia ...
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(gr. ῞Ηρα) Massima divinità femminile dell’Olimpo greco, figlia di Crono; sorella e sposa di Zeus. Fu la maggiore divinità di Argo, la dea poliade ( E. argiva); e qui fu elevata al grado di moglie di Zeus [...] di E. con Zeus e della gelosia di Era. Se, come Zeus, E. presiede alle manifestazioni atmosferiche e ha per sue ministre Iride e le Ore, gli aspetti più propri della dea rimasero sempre quelli derivanti dalla sua condizione di consorte di Zeus e di ...
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Filosofo inglese (Stradbrook, Suffolk, 1175 - Lincoln 1253). Fautore di un ritorno al platonismo agostiniano, risulta centrale nella sua fisica e metafisica la dottrina della luce e il concetto di illuminazione [...] Deo, De sphera, De generatione stellarum, De lineis, angulis et figuris, seu de fractionibus et reflexionibus radiorum, De iride, De colore, De luce seu de inchoatione formarum, De motu corporali et luce) rifluiscono soprattutto motivi del platonismo ...
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iride
ìride s. f. [dal lat. iris -is o -ĭdis, gr. ἴρις -ιδος, col sign. fondamentale di «arcobaleno» da cui gli altri s’erano svolti per estens.; il greco aveva, oltre al 1°, i sign. 2, 4 a e 5, che erano noti anche al latino, tranne il 2]....
iridare
v. tr. [der. di iride] (io ìrido, ecc.), letter. – Tingere con i varî colori dell’arcobaleno; conferire iridescenza: larghe chiazze di nafta iridavano la superficie del mare; Vorrei essere la lumaca Che sguscia dalla sua rotonda casa...