LUDI
Gioacchino Mancini
. Si diceva dai Romani ludus una pubblica celebrazione di giuochi tenuta o in un teatro o nel circo, fatta in una ricorrenza religiosa o politica, per il piacere del popolo. [...] dell'impero e oltre.
I ludi scaenici furono introdotti in Roma per la prima volta nel 394 a. C., per placare l'ira degli dei durante una grave pestilenza. Furono rappresentati da artisti venuti dall'Etruria, all'uso toscano, con una serie di danze ...
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GIONA (lat. Ionas; ebr. Jonah)
Alberto Vaccari
Profeta ebreo, sotto il cui nome va uno dei libretti compreso nel volume "profeti minori" (il 5° nell'ordine dell'ebraico e della Volgata, 6° nell'ordine [...] , e il motivo che lo fa qui fuggire, là sdegnare, è il medesimo; la stessa via del pentimento e della preghiera salva dall'ira divina in II un individuo, in III la città intera. Invano alcuni critici hanno voluto negare l'unità del libro; soltanto il ...
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Nato a Castelfiorentino nel 1658, morto a Firenze nel 1726. Fu pubblico professore di medicina pratica nell'ospedale fiorentino di S. Maria Nuova e crebbe tanto in fama che nel 1722 fu chiamato a Torino [...] coi quali attaccò briga. Il primo fu il medico granducale Giovanni Andrea Moniglia, del quale il Bertini si attirò l'ira, avendo omesso di nominarlo insieme con altri tre medici di corte nella sua principale opera Medicina difesa dalle calunnie degli ...
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in
Aldo Duro
Sotto l'aspetto formale, la preposizione è presente in D. sia nella sua forma semplice in - aferetica ('n) dopo e, che, ché e altre preposizioni, pronomi, congiunzioni desinenti in vocale [...] in quanta cechitade vivete (III V 22); tu m'hai colto / ne la miseria dove tu mi vedi (If XXIV 134); quelli che muoion ne l'ira di Dio (III 122); quale in contumacia more / di Santa Chiesa (Pg III 136, e più avanti [v. 140], per ognun tempo ch'elli è ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] fu Quintiliano, nella sua Institutio oratoria, a collegare l’aposiopesi a un moto dell’animo (adfectus), nel senso dell’ira o della sollecitudine e dello scrupolo (quasi religionis), ampliando l’impiego della figura anche al passaggio da un argomento ...
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adirarsi
. Sempre intransitivo pronominale. Nell'esempio di Pd XVIII 121 si ch'un'altra fïata [la mente di Dio, quindi Dio stesso] ormai s'adiri / del comperare e vender dentro al templo / che si murò [...] il significato più su proposto; dissente in parte il Mattalia per il quale nel passo " c'è ripresa in tono vibrato " e " ira suona maggior sicurezza, più che cruccio ". Analogamente in Fiore CXLVI 11 Or sì mi doglio, quand'i' mi rimiro / dentro a lo ...
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McQueen, Steve (propr. Steven Rodney). – Regista e sceneggiatore britannico (n. Londra 1969). Poliedrico artista dalle numerose influenze, ha iniziato la sua carriera alternando film sperimentali come [...] , Hunger. Il film narra la cruda vicenda dell'irlandese Bobby Sands, membro dell’organizzazione paramilitare Provisional IRA (Irish republican army), famoso per avere organizzato in prigione uno sconvolgente sciopero della fame contro i trattamenti ...
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penare
Alessandro Niccoli
Con il significato di " far tutto il possibile ", " operare con sollecitudine " per conseguire un fine, ricorre due volte nel Fiore: LXXXII 12 Molto penò di tòrrelmi Ragione, [...] ... non si pena di conoscere il suo benefattore " (esempi tratti dal Manuzzi).
In Rime LX 2 Amore / ... tra 'mi d'ira, che mi fa pensare, il Fraticelli (che però considerava spurio il sonetto) leggeva penare in luogo di pensare; la variante interessa ...
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forsennato
Vincenzo Valente
Unicamente in If XXX 20 forsennata latrò sì come cane, detto di Ecuba la quale, avendo visti uccisi i figli Polissena e Polidoro, tratta " fuori di sé " dal dolore, ruppe [...]
L'aggettivo, mentre concentra in un punto diversi tratti dell'episodio ovidiano (Met. XIII 545-571 " exarsit... furit... exaestuat ira... "), segna il vertice e il compimento di una diversa progressione nella serie trista, misera, cattiva, dolorosa. ...
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imbraciare (Imbrasciare)
Luigi Vanossi
Corrisponde al francese embraser, e ricorre due volte nel Fiore, nello stesso contesto narrativo: e disse ben che la fortezza fia / molto tosto per lei tutta 'mbraciata [...] castello di Gelosia, esprime l'annientamento delle resistenze opposte alla conquista amorosa, per opera del fuoco di Venere (l'amore sessuale).
Il verbo è attestato anche nel Tesoretto (" lo cor s'imbrascia tutto / d'ira e di maltalento ", v. 2666). ...
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ira
s. f. [lat. īra]. – 1. Sentimento per lo più improvviso e violento, che, provocato dal comportamento di persone o da fatti, circostanze, avvenimenti, tende a sfogarsi con parole concitate, talvolta con offese, con atti di rabbia e di risentimento,...
ca ira
ça ira ‹sa irà› locuz. fr. («andrà, riuscirà»). – Parole con le quali B. Franklin usava rispondere, durante il suo soggiorno a Parigi (1776-85), a chi gli chiedeva notizie della rivoluzione americana; divenute nel 1790 ritornello di...