al-Qadisiyya, battaglia di
Scontro decisivo fra gli eserciti musulmano e sasanide, avvenuto fra il 16 e il 20 novembre 636 ad al-Q., situata in prossimità dell’attuale Kufa. La sconfitta dell’esercito [...] imperiale di Yazdajird III consegnò l’Iraq ai musulmani, retti dal califfo ortodosso ‛Umar, ma il conflitto fra i due Stati fu concluso solo dalla successiva battaglia di Nihavand (641). ...
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Guerre che si combatterono tra gli Arabi e gli Israeliani tra il 1948 e il 1973. La prima trovò la sua maggiore premessa nel rifiuto da parte araba di accettare la spartizione della Palestina decisa dalle [...] Il giorno successivo la proclamazione d’indipendenza d’Israele (15 maggio 1948) gli eserciti di Egitto, Siria, Transgiordania, Iraq e Libano invasero il territorio dello Stato ebraico. Malgrado le ancora deboli strutture del proprio esercito, Israele ...
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Califfo abbaside (m. 869), figlio di al-Mutawakkil. Salito al trono nell'866, dopo lunga lotta col cugino al-Musta῾in fu deposto e ucciso. Il suo breve regno fu segnato dallo sforzo di fronteggiare l'onnipotenza [...] dell'elemento militare turco nell'Iraq, mentre in periferia si avviava il processo di disintegrazione del califfato (Tulunidi d'Egitto, Saffaridi nel Sistān, ecc.). ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' [...] della comunità internazionale, che interviene militarmente e libera il Kuwait; l’Arabia Saudita è la base delle operazioni contro l’Iraq, che dopo la guerra viene sottoposto a embargo. In Corea, la distensione tra Nord e Sud conduce alla firma di ...
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Principe e capitano arabo (m. 740 circa), figlio del califfo omayyade ῾Abd al-Malik. Escluso dal califfato poiché sua madre era una schiava, si distinse comunque come uomo di guerra: guidò numerose spedizioni [...] contro i Bizantini (assediò invano Costantinopoli nel 717), i Turchi Cazari, i ribelli Muhallabiti nell'Iraq. ...
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Politico ed esponente del clero sciita iraniano (Khomein 1900, secondo altre fonti 1902 - Teheran 1989). Formatosi nei principali collegi religiosi sciiti iraniani, si distinse come avversario dei provvedimenti [...] esperienze simili in tutto il mondo islamico. Nel 1980, S. Husain attaccava l’Iran per arginare la propaganda sciita in Iraq e trarre vantaggio dalla crisi iraniana, dando inizio a un conflitto che si concluse nel 1988, con la mediazione dell’ONU ...
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Barzani, Mustafa
Barzani, Mustafà
Capo nazionalista curdo (Barzan 1903-Washington 1979). Negli anni Trenta guidò la lotta per l’indipendenza dei curdi iracheni contro la monarchia hashemita. Nel 1946 [...] Mahabad, fondò il Partito democratico del Kurdistan (PDK). Esule in URSS dal 1946 al 1958, riprese la lotta armata in Iraq dopo il colpo di Stato del generale Qasim (1958), finché, nel 1970, il governo iracheno riconobbe l’autonomia della provincia ...
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Gran muftì di Palestina (Gerusalemme 1895/1897 - Beirut 1974). Dopo aver studiato al Cairo e a İstanbul, divenne tra le due guerre il campione della resistenza dei Palestinesi contro la penetrazione sionista. [...] Nel 1936 diresse l'insurrezione armata in Palestina, e l'anno dopo dovette fuggire in Siria e Iraq, dove prese parte (1941) al moto antibritannico; riparò infine in Italia e in Germania. Alla fine della guerra, passò in Egitto. ...
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Armamenti
Virgilio Ilari
sommario: 1. Disarmo e riarmo nel ‛terzo dopoguerra'. 2. L'eliminazione degli euromissili e la riduzione degli armamenti strategici. 3. La riduzione delle forze convenzionali [...] Ancor più temibili sono gli armamenti biologici e chimici, la cosiddetta ‛atomica dei poveri'. Dopo Stati Uniti e URSS, l'Iraq è finora il terzo paese formalmente accusato (1995) di aver violato il bando del 1972, dotandosi di armi batteriologiche in ...
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NŪRĪ ĀL SA‛ĪD
Militare e politico iracheno, nato a Baghdād nel 1888. Partecipò quale ufficiale ottomano alle guerre balcaniche (1912-13). Venuto in contatto con le società segrete nazionaliste arabe [...] il re Faisal I, che seguì nel 1921 a Baghdād quando egli, costretto a rinunciare al trono della Siria, assunse quello del ‛Irāq. Nominato nel 1921 capo di Stato Maggiore dell'esercito iracheno, fu fra il 1923 e il 1928 per sei volte ministro della ...
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piano d'uscita
piano d’uscita loc. s.le m. Programma di abbandono progressivo di un territorio sottoposto a controllo militare. ◆ [tit.] [Silvio] Berlusconi: dopo il voto un piano d’uscita dall’Iraq [testo] […] in serata arriva l’improvvisa...
Daesh
Sigla di Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham (Stato islamico dell'Iraq e del Levante). ◆ Nelle sue prime incarnazioni come Isis, il gruppo voleva mettere in discussione i confini “colonialisti” usando un vecchio nome geografico...