IRIR (o I.R.) 〈i-èrre〉 [OTT] Sigla (o abbrev.), di uso internazionale., di infrarosso. ◆ [ASF] Telescopi e rilevatori IR: v. astronomia infrarossa: I 233 a. ...
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IR....YNISKOS
L. Guerrini
(᾿Ιρ... υνιᾒσκος Σ...). − Scultore beota della metà circa del V sec. a. C., noto da un'iscrizione rinvenuta a Tebe, che presenta una lista di scultori, per lo più tebani o [...] beoti (v. antigeneis).
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., 554; H. Brunn,Geschichte d. gr. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 293 ...
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MĒ'ĪR, Rabbi
Yoseph Colombo
, Dottore ebreo del sec. II (3ª generazione dei tannaiti palestinesi). Discepolo di Ăqībā, egli rielaborò la compilazione della dottrina tradizionale già redatta dal maestro, [...] avviando così la tradizione ebraica verso la codificazione scritta della Mishnāh. La Mishnāh di Giuda il Santo è in gran parte basata sulla tradizione di R. Mēir. Gli vennero attribuite trecento "favole ...
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Dottore ebreo palestinese (sec. 2º), discepolo di ῾Aqībā. Caposcuola a Tiberiade, rielaborò la compilazione della dottrina ebraica fatta dal suo maestro; la Mishnāh di Giuda il Santo si basa in buona parte sulla sua tradizione. Famoso predicatore; gli sono state attribuite delle "favole di volpi" ...
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Dottore ebreo detto Rashbam (1080-1158), fratello di Ya῾aqōb ben Mē'īr e nipote di Shĕlōmōh ben Yiṣḥāq, del quale completò il commento al Talmūd; compose poesie liturgiche, una grammatica e un commento [...] al Pentateuco pervenutoci per intero, che si distingue per la stretta adesione al senso letterale del testo ...
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(ebr. Yā’īr) Nella Bibbia, uno dei giudici d’Israele; avrebbe esercitato il suo ufficio per 22 anni e avrebbe avuto 30 figli e posseduto 30 città. ...
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(ar. al-Jazā’ir «le isole») Città capitale dell’Algeria (2.693.542 ab. nel 2017), situata nel punto centrale della fascia costiera, affacciata sul Mediterraneo. La funzione politica avuta dal conseguimento [...] dell’indipendenza algerina (1962) ne ha determinato un forte sviluppo, sia topografico sia funzionale. L’agglomerato urbano si è esteso fino a inglobare numerosi centri vicini (el-Harrach, Hussein, Dey, ...
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ir Califfo fatimida d'Egitto (n. 1029 - m. 1094), salito al trono nel 1036. Il suo lungo regno parve segnare l'apogeo della potenza fatimida (nel 1059 fu per un momento riconosciuto califfo persino a Baghdād) [...] e della corrente religiosa ismailita, ma conobbe anche crisi gravissime, superate grazie all'energico visir Badr al-Giamālī. Lo stato fiorente dell'Egitto sotto al-M. ci è stato descritto dal viaggiatore ...
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ir Califfo abbaside (1158-1225), salì al trono nel 1180 e regnò fino alla sua morte. Fu la più grande figura del periodo finale del califfato abbaside: a lui si deve il tentativo di restaurare la sovranità [...] e il prestigio del califfato dopo lo smembramento in cui era precipitato ...
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divèrso agg. e s. m. [lat. divĕrsus, propr. part. pass. di divertĕre «deviare», comp. di di(s)-1 e vertĕre «volgere»]. – 1. agg. Propr., volto in altra direzione, in senso proprio e fig.: seguire vie d.; avere scopi d.; quindi anche alieno,...
ventolare
v. tr. e intr. [lat. vĕntĭlare (v. ventilare), incrociato con vento] (io vèntolo, ecc.). – 1. tr. a. ant. o pop. Ventilare: v. il grano; A suo tempo si sega, lega, ammeta, Scuote, ventola, spula (Pascoli), con riferimento al grano....