Figli di Benedetto, segretario e confidente d'Isabella d'Este fino al 1515. Lelio (1497-1563), uomo assai dotto, fu buon petrarchista e poetò anche in latino e in lingua maccheronica; trasse centoni in [...] volgare (sonetti) dalle opere di Virgilio. Ippolito nacque a Mantova (8 luglio 1511), terzogenito di Benedetto. Rimasto orfano, fu fatto educare a Roma dal fratello Lelio. Poeta latino e volgare, filologo, grammatico, erudito, tradusse dal latino e ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] fra 22° 30′ W e 7° 30′ W. Gli orologi, così, segnano tutti lo stesso numero di minuti e di secondi e differiscono di un numero intero di ore. Così quando a Roma sono le 18h 30m 10s del 20 Agosto, a Mosca, in cui la longitudine del meridiano centrale ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] europei dimorare nelle solitudini del Tibet, principale fra tutti Ippolito Desideri (v.), primo a percorrere la gran valle del dell'Italia, ma una civiltà profondamente imbevuta di elementi greci ed elleniseci. Roma e l'Impero romano ebbero a subire ...
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Il compartimento dell'Italia Settentrionale che deve il suo nome alla lunga via che l'attività romana lanciò dal mare al Po, fra il colle e la bassa pianura (v. emilia, via). Con il nome di Emilia furono [...] dal Panaro al Marecchia, Roma 1910; Monografia industriale di Forlì, Forlì 1926; di attenersi, quanto più poterono, alla loro parlata schietta e genuina.
Nel Cinquecento, il verseggiatore che più richiama l'attenzione, è il modenese Ippolito ...
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Fu già definita (Aristot., Poet., 21; Cicer., Orat, 94; Quintil., IX, 2, 46) una metafora continuata; e veramente, a considerarla nei termini stretti, ha una fondamentale attinenza con l'espressione metaforica [...] Ippolito romano commentò allegoricamente il libro di Daniele, Clemente alessandrino numerosi passi scritturali. E da Alessandria, patria di segg.; L. Valli, Il linguaggio mistico di Dante e dei fedeli d'amore, Roma 1928 (da seguire con cautela); il ...
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Nell'antichità greco-romana. - Gli attori del teatro greco non furono mai in numero superiore a tre. L'introduzione del primo attore viene dalla tradizione attribuita a Tespi: con questa introduzione il [...] delle rane nella commedia omonima e quello dei cacciatori nell'Ippolito.
Tanto gli attori tragici quanto i satireschi e i i poeti non pare siano esistiti a Roma; esistettero invece concorsi fra i direttori di compagnia, ma sembra in epoca abbastanza ...
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PARINI, Giuseppe
Giulio Natali
Nacque a Bosisio, villaggio della Brianza, tra i colli che cingono il "vago Èupili", o lago di Pusiano, il 23 maggio 1729, "di casa popolare". Suo padre, Francesco Maria [...] i figli in collegio a Roma, il P., quantunque inviso al marito, che lo chiamava "il villano di Bosisio", rimase intimo della idealeggiarono la figura, nei loro romanzi, Carlo Ravizza, Ippolito Nievo e Giuseppe Rovani; il Giusti ne scrisse la vita ...
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FOSCOLO, Ugo
Ireneo Sanesi
Il 6 febbraio del 1778, da Andrea Foscolo e da Diamantina Spathis, nacque, nell'isola di Zante, il poeta, al quale i genitori imposero il nome, tradizionale nella famiglia [...] Ippolito Pindemonte.
Nell'ideazione e nella composizione delle Ultime lettere di Iacopo Ortis entrarono elementi molteplici: di reminiscenze letterarie; di vicende storiche; di ricostituito il Regno d'Italia con Roma capitale, e non già limitato alle ...
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Poeta tragico ateniese.
Vita. - La data della morte, che oscilla nella tradizione fra il 407-06 e il 406-05, può determinarsi con sufficiente esattezza: gennaio o febbraio del 406. Infatti, nelle Lenee [...] l'anno della morte di Eschilo, con le di Seneca, di Racine, di D'Annunzio. Solo che nell'Ippolito il motivo centrale è proprio Ippolito parti mancano di toni di coesione che di rendersi conto di tutto, di riesaminare tutto, di non accettare, di ...
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È la dea greca dell'amore, nel significato più largo della parola; poiché essa impersona l'attrazione delle singole parti dell'universo l'una verso l'altra, per conservare e per procreare; simboleggia [...] di Teseo con l'Amazzone Ippolita, Io ed Argo, Catastrofe d'Ippolito, Strage dei Niobidi, Nozze di Peleo e Tetide, Giudizio di Paride, Ratto di Elena, Fuga didi Diocleziano e il Museo Nazion. Romano, 4ª ed., Roma 1928, p. 170 segg.; per il gruppo di ...
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decuria
decùria s. f. [dal lat. decuria, der. di decem «dieci»]. – Genericam., unità, gruppo, serie di dieci uomini (o più raram. di dieci cose). Il termine è soprattutto riferito a ordinamenti dell’antica Roma, in cui indicò in partic.: ciascuna...
verde
vérde agg. e s. m. [lat. vĭrĭdis, der. del tema di virere «esser verde (detto delle piante), esser vigoroso» di etimo oscuro]. – 1. agg. Nome (colore v. e, come s. m., il verde) di uno dei colori dello spettro della luce visibile, corrispondente...