In biologia e in medicina, qualsiasi struttura capace di reagire a sollecitazioni specifiche, sviluppando una reazione caratteristica. In immunologia, struttura di membrana in grado di reagire con l’antigene [...] di Bainbridge), la regolazione dell’osmolarità a opera dei r. dei nuclei sopraottico e paraventricolare dell’ipotalamo in seguito alla diminuzione del volume del liquido interstiziale e delle concomitanti variazioni di concentrazione degli ioni ...
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Particolare sito della membrana cellulare o delle strutture subcellulari in grado di reagire specific. e di riconoscere molecole e strutture che hanno la funzione di segnali, combinandosi con esse. Sono r. i neurotrasmettitori (r. adrenergico, colinergico, ecc.), determinati ormoni (r. ormonali), farmaci ... ...
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Struttura capace di reagire a sollecitazioni specifiche, sviluppando una reazione caratteristica. In biologia molecolare, si designano con questo termine particolari proteine della membrana cellulare o delle strutture subcellulari in grado di reagire specificamente per interazione con sostanze specifiche, ... ...
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Carlo Alberto Marzi
Il termine recettore (derivato dal latino recipere, "ricevere") indica in biologia e in medicina qualsiasi struttura capace di reagire a sollecitazioni specifiche, sviluppando una reazione caratteristica. In biologia molecolare, si designano con questo termine particolari siti recettivi ... ...
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recettóre (o ricettóre) [agg. e s. (f. -trice) Der. del lat. receptor -oris, dal part. pass. receptus di recipere "ricevere"] [BFS] [FME] Qualsiasi struttura capace di reagire a stimoli specifici (chimici per i chemiorecettori o chemiocettori, luminosi per i fotorecettori o fotocettori, termici per ... ...
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Francesco Ghiretti
Una delle proprietà generali degli organismi viventi unicellulari e pluricellulari è l'"irritabilità'', cioè la capacità di recepire le brusche variazioni chimiche e fisiche dell'ambiente e di reagire a esse in maniera caratteristica. Questa proprietà presuppone l'esistenza di r., ... ...
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Sostanza che veicola le informazioni neuronali attraverso la trasmissione sinaptica.
Modalità di liberazione
I n. sono sintetizzati nel citoplasma neuronale partendo da precursori molto comuni, disponibili [...] solitario. Questi neuroni si diffondono a quasi tutte le regioni del sistema nervoso centrale, soprattutto alla corteccia, all’ipotalamo e al midollo spinale. I recettori adrenergici sono diversi, raggruppati in due grandi famiglie, α e β, accoppiati ...
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Quindicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma è rimasta pressoché immutata dalla scrittura romana del periodo imperiale fino all’età moderna. La P della scrittura romana più antica differiva [...] sinaptici, oppure agisce come neuromodulatore degli effetti dovuti a segnali ormonali o nervosi, soprattutto a livello dell’ipotalamo e dell’ipofisi. Inoltre ha un’azione vasodilatatrice sui vasi sanguigni; provoca la contrazione della muscolatura ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Lo sviluppo della biochimica
Claude Debru
Lo sviluppo della biochimica
Scienza interdisciplinare nata dall'interazione tra la biologia [...] dell'insulina nel pancreas a opera di Frederick G. Banting e Charles H. Best, nonché di Nicolas Paulescu.
Le funzioni ipotalamo-ipofisarie, le cui interazioni sono state oggetto di controversie a partire dal primo decennio del XX sec., sono state ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1981-1990
1981-1990
1981
Il sistema operativo MS-DOS. Tale sistema, realizzato dalla Microsoft e destinato a dominare nel suo settore, è utilizzato per la prima [...] Jolla, in California, annunciano di avere sintetizzato il GRF, un peptide costituito da 44 amminoacidi e prodotto dall'ipotalamo, che regola nell'uomo la produzione dell'ormone della crescita.
Isolato il prione. Stanley B. Prusiner, della University ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1971-1980
1971-1980
1971
I problemi NP-completi. L'informatico americano Stephen Cook dà il primo esempio di problema algoritmico NP-completo. La classe NP [...] da Friedrich K. Stephan e Irving Zucker, identificano nel cosiddetto 'nucleo suprachiasmatico', che si trova nell'area frontale dell'ipotalamo, il centro che regola i cicli di sonno e veglia nell'uomo.
1973
Il teorema del passo montano. Esce l ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1991-2000
1991-2000
1991
Il sistema operativo Linux. Uno studente finlandese, Linus Torvalds, sviluppa il sistema operativo Linux. Il sistema può essere distribuito, [...] particolare Jonathan E. Sherin e collaboratori della Harvard Medical School di Boston, individuano in una parte dell'ipotalamo, nota come 'area preottica ventrolaterale' (VLPO), il meccanismo che determina l'instaurarsi del sonno oppure della veglia ...
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ipotalamo
ipotàlamo s. m. [comp. di ipo- e talamo, nel sign. anatomico]. – In anatomia, formazione nervosa impari mediana, che costituisce la parte inferiore del diencefalo, sede di importanti funzioni vegetative; è formata da numerosi gruppi...
ipotalamico
ipotalàmico agg. [der. di ipotalamo] (pl. m. -ci). – Dell’ipotalamo, che si riferisce all’ipotalamo o a sue alterazioni: nuclei i.; sindromi i.; fattori i., ormoni che controllano l’elaborazione o la liberazione di altri ormoni...