DE FERRARI, Domenico
Giovanni Assereto
Nacque a Genova il 22 marzo 1804, da Giovanni Battista e Maddalena Gazzo, in una famiglia che per molte generazioni aveva esercitato l'industria della seta. Laureatosi [...] meravigliava della scelta escriveva il 6 marzo a Rattazzi: "Deferrari io non lo conosco, ma non intendo come un avvocato, che di Rattazzi alla presidenza della Camera, Massimo d'Azeglio pensò al D. per ricoprire il dicastero della Pubblica Istruzione ...
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DANIELE, Francesco
Cinzia Cassani
Nacque a San Clemente, presso Caserta, l'11 apr. del 1740 da Domenico e Vittoria de Angelis. Gli fu maestro, ancora adolescente, Marco Mondo, ultimo dei professori [...] Napoli, in una lettera al D. così sottolineava: "Veramente, s'io nel mio viaggio non avessi conosciuto voi, potrei dire d'aver Negli stessi anni, insieme con il marchese di Villarosa, pensò ad una seconda edizione della Autobiografia del Vico che era ...
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DA LEZZE, Donato
Giuseppe Gullino
Patrizio veneziano di agiata condizione, nacque con ogni probabilità nel 1459, primogenito di Priamo di Benedetto e di Onesta Priuli di Marino. Da Mirabella Foscolo, [...] non mancarono di inasprire gli umori di quanti dovevano sopportarle. Pensò l'Alviano a tacitare le proteste, con una offensiva che di conoscere "le cose del Sofis amplius che non so io". Si può quindi comprendere come l'Ursu abbia potuto erroneamente ...
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DELLA VOLPE, Giovambattista
Laura Ronchi De Michelis
Nato a Vicenza in data imprecisata da famiglia cittadina che aveva dato "huomini eccellenti nella scientia della ragion civile et nella disciplina [...] russkich letopisej, XXVI, p. 225); "se tu vuoi conoscerla, io farò in modo di portarla nel tuo Stato" (ibid., XXVI I 120) e il D. partì per Roma. L'intraprendente vicentino pensò di approfittare del viaggio in Italia per promuovere in proprio un'altra ...
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DA PONTE, Nicolò
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia il 15 febbr. 1574, ultimo dei figli maschi di Pietro di Alvise e di Soretta, o Fiordamor, Da Mosto di Gian Alvise di Domenico. Nulla sappiamo della [...] havendo quei miseri modo per acquistarsi il vivere, né io forze da sostenerli in vita, è impossibile alla mia penna Consiglio dei dieci, senza ottenere risposta; credendosi boicottato, pensò che le sue lettere fossero intercettate da Nicolò Venier e ...
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ERIZZO, Pietro
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia, nella contrada di S. Marcuola, il 26 maggio 1509, da Gerolamo di Matteo e Cecilia Orio di Marco di Pietro. La famiglia era di modeste condizioni; per [...] o delle magistrature minori. Consapevole di ciò, l'E. pensò bene di procurarsi la dote di Veniera Venier di Giovanni di di un'energia, che la vecchiaia non avevano indebolito "et io ho voluto assicurarmi con l'occhio proprio, et ho voluto cavalcare ...
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BARDI, Angelo
Roberto Cantagalli
Dalle scarsissime notizie biografiche del B. si sa che fu canonico della metropolitana senese, non solo perché così egli si qualifica nelle sue storie, ma anche perché [...] ssalle date del 10 e 18 marzo 1556). In un bando del'io marzo risulta condannato in contumacia al confino a Milano e il 18 deferito di messer A. B. canonico sanese)farebbe supporre, come pensò l'Ugurgieri, che il B. avesse scritto anche una storia ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, cioè l’attività psichica per cui l’uomo...
io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé...