ESTE, Francesco d'
Luisa Bertoni
Nacque a Ferrara il 10 nov. 1516, da Alfonso I duca di Ferrara e da Lucrezia Borgia. Gli fu imposto il nome di Francesco in onore del re di Francia, vincitore a Marignano. [...] instantia che per le cose che possono accadere in questo Regno io mi vogli restare di quà in servizio di Sua Maestà": Pescaia, conquistate da Cosimo, nell'autunno del 1558 l'E. pensò bene di andare a svernare a Grosseto e di chiedere l'autorizzazione ...
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cesura
Gian Luigi Beccaria
. La struttura ritmica del verso, com'è noto, non è fondata unicamente sul numero delle sillabe e sugli accenti; il verso presenta delle pause interne. A parte le pause grammaticali [...] c'è mestier lusinghe; la giù colà / dove la batte l'onda; Così sparì; / e io sù mi levai; porsi ver' lui / le guance lagrimose; Venimmo poi / in sul liso diserto , quasi come nell'epica francese. Si pensi al " ritmo lentissimo, liturgico, volutamente ...
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DAVIDICO, Lorenzo
Carlo von Flüe
Paolo Lorenzo Castellino nacque nel 1513 a Castelnovetto nella Lomellina (diocesi di Vercelli, provincia di Pavia), da Giorgio di Davide e da Giovanna sua moglie. Lasciò [...] trovato ingannato, come ho fatto da un prete Lorenzo Davidico al quale io ho date parecchie decine di scudi" (cfr. C. Cantù, p. anno dopo.
Ebbe l'intenzione di dedicarlo a Carlo Borromeo, ma pensando - così almeno asserisce il D. - che s. Carlo non ...
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ZACCONI, Giulio Cesare (in religione Lodovico). – Nacque a Pesaro l’11 giugno 1555, figlio di Matteo e di Margherita, e fu battezzato l’indomani come Giulio Cesare. Secondo quanto si apprende dalla sua [...] manoscritto, e non pervenuto. Per il contrappunto aveva pensato a un secondo trattato, per il quale aveva cominciato al 1595 scorrendo il manoscritto della Prattica: «per mille ducati, io non haverei dato fuori i secreti ch’ha dato questo frate» ...
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bene e male
Gian Mario Anselmi
Concetti fondamentali nella speculazione machiavelliana, si pongono al centro dello studio condotto da M. sulla natura dell’uomo e sull’origine dei suoi comportamenti, [...] riesce facilmente a tramutarsi in vero «bene»:
Io voglio tornare a quello, che io dicevo prima. Voi avete, quanto alla insegnamenti evangelici:
«Dimandato se, per salvare l’anima, ei pensò mai di farsi frate, rispose che no, perché gli pareva strano ...
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BOZZUTO, Annibale
Roberto Zapperi
Appartenente a una nobile e antica famiglia napoletana del seggio di Capuana, non si conosce la data della sua nascita che dovette cadere negli anni intorno al 1520. [...] funeste conseguenze che ne sarebbero derivate al povero B.: "Ma io vi dico in ogni caso che, almeno per honor del carico di Carlo V e di Filippo II, e nel maggio si pensò di mandarlo presso la corte francese per dar conto al re cristianissimo della ...
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LEOPARDI, Paolina
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Recanati il 5 ott. 1800, terzogenita del conte Monaldo e di Adelaide del marchese Filippo Antici.
Le redini del disastrato patrimonio familiare [...] del fratello per il clima invernale di Pisa, pensò di dare sollievo ai suoi dolori svernandovi; invece F. Fortini, Milano 1979; R. Irti, Pilla, Verona 1989; P. Leopardi, Io voglio il biancospino: lettere 1829-69, a cura di M. Ragghianti, Milano 1990 ...
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PAPAFAVA DEI CARRARESI, Francesco
Valeria Mogavero
– Nacque a Padova il 2 gennaio 1864 da Alberto e da Margherita Cittadella Vigodarzere, appartenenti a due delle più antiche, prestigiose e facoltose [...] a Crispi: «se bisognasse [...] scegliere tra essere repubblicani o crispini io sarei repubblicano, e non sarei il solo» (Bonghi e Crispi, Romanin Jacur. Poiché Il Giornale degli economisti, cui pensò di affidare il suo appello «a votare contro ...
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CAMPEGGI, Alessandro
Adriano Prosperi
Nacque a Bologna il 12 apr. 1504 da Lorenzo, poi cardinale, e Francesca Guastavillani. Ricevette una formazione umanistica dagli insegnanti che il padre assunse [...] con questa via passare qualche mese; dippoi se si farà davero, penso che in quel caso V.S. non vorà manchare di trovarvisi, C. le aveva dissipate: "Sua Rev.ma Signoria me replicò... ch'io non me ne dessi altro fastidio, che havia parlato a Roma a chi ...
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effetto
In D. è termine tecnico della dottrina della causa nella maggior parte delle occorrenze, e designa ciò che è prodotto dall'azione causale, il risultato e il compimento di essa.
Il latino effectus [...] di queste intelligenze [del terzo cielo, il quale ne è l'organo] a cu' io parlo, e 5 lo effetto di costoro è amore, com'è detto; XIII 22 dei cieli.
E. Naturale. - In Cv III VIII 22 Costei pensò chi mosse l'universo [cfr. Amor che ne la mente 72], ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, cioè l’attività psichica per cui l’uomo...
io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé...